Come si vive davvero con studenti internazionali in Irlanda? Tutto quello che devi sapere sulla convivenza
Se stai pensando di trasferirti in Irlanda per studiare, molto probabilmente finirai per condividere casa con persone che arrivano da ogni parte del mondo. Non è solo una cosa “da film” o un hashtag per Instagram: la convivenza multiculturale è la normalità a Dublino, Galway, Cork, Limerick e praticamente ovunque ci siano università. In questa guida trovi tutto quello che avrei voluto sapere prima di trovarmi a dividere cucina, bollette e lavastoviglie con sconosciuti (che poi magari diventano amici).
Perché quasi tutti condividono casa in Irlanda? È davvero obbligatorio?
Un grande classico: “Ma posso prendere una stanza tutta per me come in Italia?”. La verità è che trovare una stanza singola (a prezzi umani) in Irlanda, specie nelle città universitarie, è piuttosto dura. Ecco i motivi:
- Le residenze dentro l’università finiscono in fretta e spesso costano tantissimo, specie le strutture super-moderne per studenti internazionali: in certi casi si arriva anche a 10.000 euro per nove mesi (sì, hai letto bene).
- Affittare casa con altri ti permette di dividere tutte le spese: affitto, bollette, internet… Se si vuole “sopravvivere” in città come Dublino, questa è praticamente l’opzione più scelta (o “obbligata”).
- Condividere casa significa anche avere una rete sociale più ampia, imparare l’inglese davvero e confrontarsi ogni giorno con culture e abitudini diverse – non solo un vantaggio ma anche una fatica.
Quali tipi di alloggio puoi trovare in Irlanda per universitari? (pro, contro e prezzi onesti)
Opzione | Cosa significa in pratica | Pro | Contro |
---|---|---|---|
Campus accommodation | Vivi dentro o attaccato all’università, con altri studenti | Comodo, servizi inclusi, nessun pendolarismo | Caro, lista d’attesa, acconto grosso all’inizio |
Private student residence | Alloggi gestiti da privati, apposta per studenti | Struttura nuova, standard garantiti, staff sempre presente | Spesso ancora più caro, menu di regole da seguire |
House share / flat share | Appartamento/casa in affitto con altri (spesso persone che non conoscevi) | Prezzo abbordabile, puoi scegliere tu con chi vivere | Devi cercare per conto tuo, rischio truffe particolarmente in Irlanda |
Digs / Homestay | Stanza in casa di una famiglia irlandese, di solito incluso pranzo/cena | Maggiore immersione culturale, pasti già pronti | Più limiti (coprifuoco, ospiti vietati), meno autonomia |
Occhio: i prezzi cambiano spesso! Usa siti come daft.ie e rent.ie per farti un’idea REALISTICA e, se possibile, chiedi a chi c’è già sul posto (o direttamente a Studey) per eventuali dritte dell’ultimo minuto.
Cosa controllare PRIMA di firmare il contratto d’affitto? Ecco la checklist “spietata”:
- Non firmare mai nulla senza aver visto la casa di persona: in Irlanda le truffe abbondano, soprattutto su Facebook.
- Il deposito legale massimo è un mese di affitto. Non farti chiedere di più.
- Chiedi sempre una ricevuta per ogni pagamento (niente contanti “in nero” per sicurezza).
- Verifica che il proprietario sia registrato al Residential Tenancies Board (RTB): se non vuole dirtelo, scappa.
- Se l’offerta sembra troppo buona per essere vera… probabilmente è una truffa, punto.
Com’è la convivenza con coinquilini internazionali in Irlanda? Le sfide vere (raccontate senza filtri)
Non esiste la casa perfetta e, soprattutto se arrivi da una famiglia italiana, alcune differenze all’inizio ti sembreranno insormontabili. Ecco i “grandi classici”:
- Pulizie: in Irlanda la cleaning rota (tabella delle pulizie) è d’obbligo. Parlatene subito e mettetela per iscritto, magari in un foglio Google condiviso.
- Cucina: orari e ricette sono un mix folle. Il rischio maggiore? Curry alle 23 o padella di bacon alle 7 mattina. Meglio segnare orari di “silenzio cucina” sul frigo.
- Rumore: in residenza ci sono regole, nei flat share decidete voi – ma mettere in chiaro i limiti aiuta tutti a evitare litigi infiniti.
- Ospiti: chiedere sempre prima di invitare amici o fidanzati a dormire (molti contratti lo vietano).
- Religione o diete particolari: attenzione a non mischiare cibo, rispettare gli spazi (in frigo, meglio utilizzare scaffali separati se le scelte alimentari sono molto diverse).
Alcuni strumenti che ti salvano la convivenza (e le amicizie):
- Splitwise, Kittysplit e simili: per dividere le spese comuni senza litigi o “dimenticanze”.
- Google Sheets: per organizzare i turni di pulizia in modo visuale e trasparente.
- Gruppo WhatsApp solo per la casa (senza meme notturni o spam): sembra ovvio, ma evita molte incomprensioni.
Quali sono le regole base per una convivenza felice con studenti internazionali?
- Chiarite tutto dal giorno zero: orari, spese, cosa si può e cosa no.
- Mettete nero su bianco le regole: anche solo in un documento scritto a mano e firmato.
- Rispetto per cultura e privacy: non dare nulla per scontato, non toccare il cibo degli altri, niente battute sceme sugli stereotipi.
- Trovate compromessi: il termostato, la musica, la tv – serve molta pazienza.
- Umanità prima di tutto: una cena a tema internazionale una volta al mese aiuta a conoscersi e sciogliere molte tensioni!
La storia vera di Davide (ex-Studey):
“Primo anno a Galway, Italiani zero, coinquilini spagnoli, una svedese e un malese. All’inizio ci siamo quasi scannati per i piatti sporchi. Poi abbiamo fatto una tabella turni su Excel: problema risolto. A fine anno abbiamo organizzato una cena internazionale, tutti hanno cucinato i piatti del loro Paese… è diventato il ricordo migliore di quel periodo. Ci si adatta, sul serio.”
Cosa succede se non ti trovi bene con i coinquilini?
- Parla subito, senza aspettare che le cose esplodano: spesso basta un caffè per risolvere.
- Se c’è un problema serio e non si risolve, contatta il padrone di casa o l’ufficio accommodation dell’università (non sei solo/a!).
- In casi estremi, si può cambiare stanza o sub-affittare, ma occhio alle penali: controlla bene il contratto prima di prendere decisioni drastiche.
Domande frequenti: le risposte che vorresti leggere (senza frasi fatte)
Vivere con studenti internazionali in Irlanda costa di più?
No, il prezzo dipende soprattutto dalla zona e dal tipo di alloggio, non dalle nazionalità dei coinquilini. Tieni conto che abitudini alimentari diverse potrebbero incidere sulle spese comuni, ma non è una regola fissa.
Serve il visto per condividere casa a Dublino o in Irlanda se sono italiano?
No. Se hai passaporto italiano puoi vivere, studiare e lavorare liberamente in Irlanda. Dovrai solo richiedere il codice PPS (Personal Public Service Number) se ti serve lavorare o aprire un conto.
Quanto costa vivere in una stanza condivisa a Dublino?
In linea di massima, una stanza doppia in house-share parte da 550-650€ al mese (dipende tantissimo dalla zona). I prezzi salgono e scendono, perciò è sempre meglio controllare gli annunci aggiornati prima di prendere decisioni.
Come trovo coinquilini affidabili prima di partire per l’Irlanda?
Unisci i gruppi Facebook della tua università o della città dove vai. Partecipa a gruppo Erasmus e, se ti affidi a Studey, puoi già parlare con studenti che stanno cercando stanza tramite la piattaforma Studey Match. Meglio conoscerli prima, no?
Posso scaricare l’affitto pagato in Irlanda nella dichiarazione dei redditi italiana?
Teoricamente sì, se mantieni la residenza in Italia e rientri nei parametri per gli studenti fuori sede. Informati bene con un commercialista, comunque: la burocrazia italiana ha sempre qualche sorpresa dietro l’angolo.
Qualche parola chiave se vuoi fare altre ricerche: vivere con studenti internazionali in Irlanda, condividere casa a Dublino, consigli convivenza interculturale, house share Irlanda, student accommodation tips.
Se hai dubbi, paure, o una situazione particolare che non sai come gestire, puoi scriverci o raccontarcela: la prima chiacchierata con un ex-studente Studey te la regaliamo sempre, senza nessuna pressione. Anche solo per sentire che non sei l’unico a sentirsi un po’ spaesato.
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