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L’importanza delle società culturali nei college irlandesi

Le società culturali nei college irlandesi offrono opportunità uniche di integrazione, apprendimento e networking, essenziali per gli studenti italiani all'estero.

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Perché le società culturali nei college irlandesi fanno davvero la differenza? (E come sfruttarle al meglio se sei italiano)

Ok, se stai pensando all’università in Irlanda, probabilmente hai già letto ovunque che ci sono centinaia di club e società studentesche. Ma a cosa servono davvero, e soprattutto: contano sul serio, oppure sono una di quelle “americanate” che vanno bene solo nei film?

Se arrivi dall’Italia, la verità è che le società culturali nei college irlandesi possono cambiare radicalmente il modo in cui vivi l’università — ma solo se scegli e partecipi con la testa (non solo per collezionare magliette gratis). Qui trovi una guida realistica, basata su esperienza diretta, non su brochure patinate.

Cos’è una società culturale universitaria in Irlanda? Come funzionano davvero?

Prima di tutto: niente cerimonie d’iniziazione o riunioni segrete alla “Harry Potter”, tranquillo. Le società culturali sono gruppi di studenti che si organizzano per promuovere una lingua, una tradizione, un’arte, una tematica sociale. E sono gestite dagli studenti stessi, non dai professori o dagli uffici.

  • Sono “democratiche” (e più semplici di quanto pensi): ogni society ha un “committee” eletto tra i membri, che decide le attività, gestisce i fondi, rappresenta il gruppo all’unione studentesca. Niente burocrazia infinita: ci si basa su regole chiare e poche formalità.
  • Iscriversi costa poco o nulla: in quasi tutti gli atenei irlandesi (come TU Dublin), puoi partecipare gratis o con una quota simbolica che spesso non supera i 5-10 euro l’anno.
  • Attività ogni settimana (più festival, workshop, eventi speciali): dalle serate a tema cucina, alle proiezioni di film in lingua, fino a gruppi di conversazione o gite fuori porta. Se vuoi, puoi anche fondare tu una nuova society.

Perché le società culturali aiutano chi parte dall’Italia? (E cosa NON risolvono)

Ti dico subito la verità: nessun club ti cambierà la vita in un colpo solo. Però ci sono motivi molto pratici per cui, soprattutto per chi parte dall’Italia e si trova a Dublino, Cork o Galway, le society culturali sono un grosso aiuto:

  • Integrazione vera, anche se non sei “l’animale da party”: Non sei uno dei tanti Erasmus, entri in una community che condivide un interesse autentico. Fa davvero la differenza, specialmente se l’idea di buttarti in giro da solo ti mette ansia.
  • L’inglese senza ansie da giudizio: Quando parli di cucina spagnola o di cinema asiatico, non stai semplicemente “facendo conversazione”; ti eserciti con madrelingua, impari termini reali, senza la pressione del voto.
  • Supporto pratico che nessun ufficio internazionale ti darà mai: Gli ex studenti nella society sanno darti dritte concrete: da dove fare la spesa senza svenarti, come richiedere il PPS number, fino a chi chiamare in caso di problemi medici. Molto meglio dei pdf impersonali.
  • Esperienza vera da scrivere sul CV, non solo “bella storia da raccontare”: Gli HR (anche in Italia) notano che hai organizzato eventi, gestito budget, ricevuto premi o ricoperto ruoli di leadership. Queste soft skill oggi valgono quasi quanto una media alta.

Quali società culturali esistono davvero nei college irlandesi? (Esempi e curiosità)

Non ci sono limiti, davvero. Spesso ogni ateneo ha decine di society attive, che spaziano dalla Japanese Language Society, alle society di cucito e uncinetto (Granny Soc!), a quelle dedicate ai fan di Taylor Swift (serio). Ecco un’istantanea reale di tre college molto scelti dagli italiani:

  • University of Galway: Italian Soc, Japanese Language, Granny Soc, Swiftie Soc. Superano le 130 society in tutto il campus.
  • TU Dublin: Artistic & Performance, Political & Debating, Gaming & Technology… E se ti manca l’idea giusta, puoi fondare la tua con un mini gruppo di amici.
  • UCC (Cork): Knit-n-Natter, Hispanic Society, International Students Society… Qui le società sono supportate da un ufficio dedicato che fa da “tutor”.

Piccola nota: i nomi cambiano sempre (l’anno dopo potresti trovare Society dedicate a cultura svedese o Bollywood), quindi controlla ogni volta il portale aggiornato del tuo ateneo.

Quali vantaggi pratici ottieni se partecipi a una society culturale? (Non solo amici)

Sì, è un modo per conoscere gente, ma onestamente c’è molto di più:

  • Impari a gestire progetti veri (altro che “presentazione di gruppo”): organizzare una serata “Taste of Italy” vuol dire trovare sponsor, gestire budget minimo, occuparsi di permessi di sicurezza.
  • Public speaking, senza imbarazzo: se ti capita di presentare un evento o anche solo fare “il rappresentante” durante una Fiera, impari a parlare in pubblico senza giudizio.
  • Networking internazionale che dura anni: società come la International Students Society sono popolate da studenti da letteralmente tutto il mondo. Molto utile anche per trovare input su tesi, lavori part-time e tirocini.
  • Benessere mentale concreto: dati reali (ad esempio dell’University of Galway) mostrano che chi frequenta le societies abbandona molto meno l’università rispetto a chi resta isolato. Perché? Trovi letteralmente una tua “bolla di supporto”.

Quali sono i rischi e le cose a cui fare attenzione? (E qualche mito da sfatare)

Niente di tragico, ma ecco a cosa stare attento per non trasformare la società in una fonte di stress (o in una “trappola social”):

  • Iscriversi a tutto = mollare tutto: all’inizio la tentazione è di provarle tutte, specie perché spesso è gratis. Il risultato? Rischi di riempirti di impegni e poi non partecipare davvero (frustrazione assicurata).
  • Italian comfort zone: la Italian Society può essere rassicurante, ma se passi tutto il tempo lì, non esci mai dalla “bolla”. Prova almeno un’attività fuori dalla comfort zone.
  • Costi extra nascosti: la quota d’iscrizione è minima, però alcune attività (gite, festival, materiali per i workshop) potrebbero richiedere piccoli contributi extra. Chiedi sempre prima dettagli sui costi.
  • Attenzione al calendario accademico: ogni corso organizza compiti e progetti in modo diverso (non sempre c’è un mega esame finale). Se hai molte attività extra, occhio a non perdere deadline.

Come si scelgono le società culturali, e come ci si iscrive davvero? (Step-by-step per non sbagliare)

La buona notizia è che partecipare è molto più semplice che in Italia, e puoi cambiare idea quando vuoi. In pratica:

  • Fresher’s Week (metà settembre, primi di gennaio per chi arriva nel secondo semestre): la settimana degli stand è il momento giusto per farsi un’idea. Gira tutto, prendi brochure, fatti aggiungere su WhatsApp o Discord. Non costa nulla.
  • Prova prima di iscriverti: la maggior parte delle società ti fa partecipare almeno a una serata o evento senza bisogno di pagare iscrizione. Così capisci subito atmosfera e tipo di gruppo.
  • Iscrizione online super rapida: ogni università ha la sua piattaforma dedicata (cerca “Clubs & Societies + [nome università]”). Di solito si paga con carta o direttamente in contanti agli stand. Alcune fanno tutto gratis.
  • Se non trovi quello che ti piace, crea tu la società: servono pochi amici, un regolamento base, e qualche firma. L’unione studentesca aiuta a scrivere il business plan e registrare l’associazione. Non è difficile.

Domande vere dagli studenti italiani: risposte rapide e senza filtro

Posso iscrivermi a una società culturale se sono al master o al PhD?

Sì, tutte le società – tranne in qualche caso quelle sportive a livelli altissimi – sono aperte anche a chi fa master o dottorato.

Quanto si spende davvero per una student society in Irlanda?

Iscriversi costa da zero a massimo 10 euro l’anno. Solo eventi speciali tipo gite o festival richiedono una quota extra (chiedi sempre prima per evitare sorprese).

Vale la pena segnalarle sul CV italiano?

Decisamente sì: non è solo “volontariato generico”, ma esperienza di leadership, budgeting e lavoro di squadra. Anche i selezionatori in Italia cominciano a dare peso a queste voci.

E se parlo poco inglese e sono timido? Faccio brutta figura?

Anzi, è il motivo migliore per provarci: societies piccole e a tema aiutano tanto a superare la barriera linguistica, perché si parla di argomenti pratici e nessuno giudica se fai errori. Molti italiani hanno trovato così le loro prime amicizie irlandesi… e spesso continuano a sentirsi anche dopo la laurea.

Non ho trovato una society su quello che mi interessa. Che faccio?

Nessun problema: ogni anno nascono nuove society create dagli studenti, su temi che l’anno prima nemmeno esistevano (sport minori, sottoculture, passioni “strane”). L’unione studentesca è lì proprio per aiutarti a lanciare nuove idee.

Riassumendo: le società culturali nei college irlandesi sono forse l’unico “accessorio” di cui non pentirsi mai. Ti aiutano a sentirti meno solo, migliorano l’inglese, fanno curriculum e regalano amicizie che spesso non finiscono con la laurea. L’unico rischio? Non provarci e perderti un pezzo vero di quello che l’università all’estero può offrire.

Serve una mano per capire come funzionano le societies nel college che hai scelto, o solo per avere un feedback “da ex studente”? Scrivici senza problemi: risponde davvero qualcuno che c’è passato, non un bot o un call center.

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