Sostegno agli studenti internazionali: meglio l’Irlanda o l’Italia? Esperienze e supporti a confronto
Cosa cambia davvero tra Irlanda e Italia quando cerchi aiuto da studente internazionale?
Se stai pensando di studiare in Irlanda (o semplicemente vuoi capire come si muovono altri studenti italiani all’estero), probabilmente hai già fatto questa domanda: “Ma poi, una volta arrivato, chi mi aiuta davvero?” Non si tratta solo di tasse più basse o università famose. Spesso il vero ago della bilancia sono i supporti che trovi – economici, pratici, psicologici, anche solo una risposta veloce quando sei nel panico perché non ti arriva la sim card.
Vediamo senza giri di parole come si comportano due mondi diversi: quello irlandese, che conosciamo di persona ogni giorno, e quello italiano da cui molti di noi sono partiti (un po’ scettici, a dire il vero).
Anche se sei cittadino UE, che differenza fa rispetto al supporto?
- Sì, da cittadino europeo non servono visti né in Irlanda né in Italia.
- In linea di massima hai diritto allo stesso tipo di servizi offerti ai “locali”, ma ogni università si gestisce a modo suo: occhio alle piccole scritte nei regolamenti.
Tabella veloce — Dove cambia tra Irlanda e Italia il sostegno agli studenti universitari?
Tipo di supporto | In Irlanda | In Italia |
---|---|---|
Ufficio Internazionale | Staff full-time, risposte in 24-48h | Presente, ma spesso solo per la fase di iscrizione |
Borse / Fondi emergenza | SAF, SUSI, Disability Fund disponibili | DSU/EDISU, prestiti, 150 ore |
Alloggi universitari | Ufficio dedicato, mercato privato caro | Residenze con bando DSU, ma lunghe attese |
Assistenza sanitaria in ateneo | Medical centre gratuito/tariffa simbolica | Nessun presidio; si va dal SSN |
Supporto psicologico & counseling | Gratuito, tempi brevi per i primi colloqui | Esiste, ma tempi d’attesa spesso molto lunghi |
Supporti linguistici/accademici | Writing Centre anche per non madrelingua | Pochissime opzioni per chi non parla italiano |
Vita universitaria (club & union) | Students’ Union molto attivo, >100 society | Dipende dal corso, meno strutturato |
Cosa trovi davvero in Irlanda se sei uno studente internazionale?
International Office: il tuo porto sicuro?
Appena atterrato, la mail dell’International Office è spesso la più letta della settimana. Qui risolvono cose pratiche che nel panico puoi dare per scontate: permesso di soggiorno (se serve), PPS Number (che serve SEMPRE se vuoi lavorare), conto in banca, ricerca alloggio. E non parliamo di risposte “tra tre settimane” — di solito si fanno sentire in 24-48h. Piccola nota: la Orientation Week non è solo una presentazione, ma un vero corso accelerato di sopravvivenza universitaria.
Cos’è il SAF (Student Assistance Fund) e come funziona?
È un fondo pubblico, lì per coprire spese extra a cui non avevi pensato (tipo bollette pazze, laptop distrutto, spese sanitarie improvvise). Devi dimostrare che hai una difficoltà reale, niente richieste “a pioggia”, e ricevi un aiuto una tantum. Non serve a pagare le tuition, ma può salvare la situazione. Se vuoi il massimo dettaglio su “come si fa domanda al SAF in Irlanda”, c’è un modulo online e i tempi non sono eterni (spesso 1-2 settimane).
E se hai una disabilità?
Il Fund for Students with Disabilities interviene subito: puoi avere da software a tutor personali, da avere già dal primo semestre. Devi però registrarti al Disability Office appena arrivi, non rimandare.
Attenzione: non tutto è semplice né perfetto
- Il costo della vita (soprattutto a Dublino) è uno shock per più di uno studente. L’ufficio alloggi dell’università offre una mano… ma non farà da garante sul contratto privato. Qui servono antenne dritte e una buona dose di realismo.
- Alcune borse (come la SUSI grant) chiedono almeno 3-5 anni di residenza fiscale in Irlanda. Se sei “fresco”, la risposta spesso è un no — non tutti te lo dicono prima.
Com’è la situazione servizi di sostegno agli studenti in Italia?
DSU/EDISU: borse, mense e alloggi sì, ma… quanta pazienza ci vuole?
Sul piano teorico, il sistema regionale italiano copre quasi tutto: contributi economici, residenze, mensa, trasporti… La realtà è che spesso graduatorie e bandi escono a novembre o dicembre, tu inizi a settembre e per due-tre mesi tutto resta sulle tue spalle.
150 ore e part-time: quanto sono un salvagente vero?
Ci sono contratti brevi “interni” con l’ateneo, ottimi per arrotondare (e conoscere gente). Ma i posti sono pochi, richiesta alta, selezione per merito. Non è una soluzione automatica.
Tutorato e orientamento — funziona davvero?
Esistono sulla carta e ogni corso dovrebbe garantirli, ma fatti due conti: spesso un tutor segue decine di studenti. Se non arrivi già con un livello italiano almeno C1, puoi sentirti parecchio perso.
Attenzione anche qui: la burocrazia italiana va messa in conto
Se non hai subito il codice fiscale, non puoi accedere alle borse di studio. Iscriversi all’ASL come studente non residente può diventare un vero percorso a ostacoli.
Ecco due storie vere di studenti (zero fuffa)
- Sara, 21 anni, UCD Dublino: a metà semestre le si rompe il portatile. Compila la richiesta SAF online, carica la ricevuta, riceve 800€ sul conto in una settimana. Semplicissimo? Non del tutto, ma se ti muovi veloce si fa.
- Marco, 22 anni, Politecnico Torino: idoneo DSU ma non beneficiario subito. Borsa di studio sbloccata solo a maggio, dopo otto mesi di anticipo costi. Morale: organizzati per i primi mesi, la burocrazia non perdona.
Domande frequenti di chi parte per l’Irlanda o resta in Italia
Posso chiedere il SAF in Irlanda anche se sono cittadino europeo?
Sì, se studi un corso riconosciuto e hai una difficoltà economica reale lo puoi richiedere. Puoi usare un IBAN europeo, basta documentare la spesa.
Senza codice fiscale in Italia, posso ricevere la borsa DSU?
No, il codice fiscale è indispensabile sia per la borsa che per l’ISEE. Devi richiederlo all’Agenzia delle Entrate appena possibile.
Ho una disabilità: qual è il paese con il supporto più immediato?
In Irlanda, il fondo per studenti con disabilità dà accesso a tecnologie e aiuti dal primo semestre (basta iscriversi presto al servizio). In Italia dipende molto dai fondi regionali: l’aiuto c’è, ma tempi e importi variano.
Conviene tentare per forza la residenza universitaria?
In Irlanda è comoda e sicura, ma i posti sono pochi e il costo è alto. In Italia è più economica, ma le graduatorie sono spesso una lotteria. Tieni sempre in parallelo altre ricerche, non puntare tutto su una sola carta.
In sintesi: cosa scegliere davvero tra Italia e Irlanda per chi cerca supporto?
- In Irlanda molti servizi ci sono davvero, risposta pratica e veloce. Ma alcune borse sono fuori portata per chi è appena arrivato e il costo della vita pesa.
- L’Italia offre borse più “sostanziose” se hai i requisiti, ma burocrazia e tempistica possono essere una vera ansia, soprattutto i primi mesi.
- Non esiste una scelta giusta per tutti: la domanda vera è “dove mi sentirò sostenuto sul serio, anche nei momenti complicati?”
Hai dubbi o vuoi ragionare sulla tua situazione? Scrivici: dietro c’è un ex studente che ci è già passato. Zero pressioni, solo risposte vere.
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