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Supporto alla salute mentale per studenti: come aiutano Irlanda e Italia

La salute mentale è fondamentale per gli studenti: avere accesso a supporto adeguato può fare la differenza tra laurearsi o abbandonare gli studi.

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Supporto alla salute mentale per studenti italiani: cosa cambia davvero tra Irlanda e Italia?

Se pensi che parlare di ansia o stress sia un “di più” rispetto allo studio, sappi che non sei l’unico. In realtà, la salute mentale conta quanto (se non più) di un buon piano di esami. E capire fin da subito a chi puoi rivolgerti, soprattutto se parti per studiare all’estero, fa davvero la differenza tra laurearti o arrivare al punto di mollare. Non lo diciamo per allarmismo, ma perché i dati europei parlano chiaro: chi non trova un aiuto concreto rischia di abbandonare l’università anche del 25% in più rispetto agli altri.

Quindi sì, chiedersi “come funziona il supporto alla salute mentale per studenti universitari?” non è una paranoia, ma una domanda molto pratica.

Come funziona il supporto alla salute mentale nelle università irlandesi?

Cosa cambia davvero rispetto all’Italia? Partiamo dall’Irlanda, che negli ultimi anni ha fatto passi enormi sulla prevenzione e sui servizi pensati per chi studia.

Cosa garantisce l’università in Irlanda a uno studente che chiede aiuto per ansia o depressione?

Dall’autunno 2020 esiste una strategia nazionale obbligatoria (National Student Mental Health and Suicide Prevention Framework) che forza ogni università ad attivare:

  • sportelli di ascolto con personale formato
  • attività di prevenzione vere (non solo poster sui corridoi)
  • un collegamento diretto con i servizi clinici extra-universitari

Come si accede alle sedute di counselling all’università in Irlanda? E quanto costa davvero?

Ogni campus ha un counselling centre: per esempio, solo al Trinity di Dublino nel 2022-23 su 2.657 richieste, il primo colloquio è arrivato entro dieci giorni. L’attesa per vedere uno psicologo (nel senso di “inizio della terapia”) si aggira sulle 3-4 settimane. È gratuito, coperto già dalle tuition. In genere sono previsti 6-8 colloqui, rinnovabili in casi particolari.

Cosa succede se hai ancora bisogno dopo le sedute incluse?

Qui scatta il mix tra università e sistema pubblico. Puoi:

  • Chiedere un’aggiunta di incontri, se la situazione lo richiede
  • Affidarti ai servizi dell’HSE (Health Service Executive, cioè il servizio sanitario nazionale), tramite referral del GP (General Practitioner, il medico)
  • Usare linee di ascolto gratuite h24 tipo Samaritans (116 123) o le chat di testo anonime (Text About It, numero 50808)
  • Accedere a piattaforme di terapia cognitivo-comportamentale online (spesso gratis su referral universitario o medico)
  • Per studenti sotto i 25 anche Jigsaw, un servizio specifico dove puoi chattare o partecipare a gruppi (se arrivi in Irlanda prima della laurea è una risorsa forte)

Attenzione: i tempi di attesa nel pubblico possono essere lunghi, anche sopra i tre mesi per la psicoterapia complessa, anche se le università provano a “tamponare” con counselling interno e servizi digitali.

Come funzionano i servizi di salute mentale universitari in Italia per chi studia o si trasferisce?

Non c’è un modello unico. Ognuno fa un po’ per sé, ma negli ultimi anni qualcosa si muove, trainato dalla pressione sociale e (soprattutto) dalla spinta degli studenti stessi.

Come si prenota una seduta di counselling universitario in Italia? E quanto si aspetta?

Molti atenei prevedono cicli gratuiti di colloqui, mediamente tra 4 e 6 appuntamenti. Spesso serve compilare un modulo online e si entra in lista d’attesa: tempi variabili, da 2 settimane a due mesi (periodo di sessioni: chiedi in anticipo). Sapienza, Bologna, Pavia sono tra i più organizzati, ma la copertura reale cambia moltissimo da città a città.

Esistono finanziamenti dedicati alla salute mentale degli studenti universitari italiani?

Nel 2023 il Ministero dell’Università ha assegnato 70 milioni per rafforzare sportelli, campagne e équipe specialistiche. Il modo in cui questi fondi vengono spesi dipende molto dal singolo ateneo, quindi conviene sempre controllare se e cosa esiste davvero dove vorresti studiare.

E se il counselling universitario non basta?

Resta il sistema pubblico (CSM – Centri di Salute Mentale), che però in molte zone ha tempi d’attesa molto lunghi. Per le emergenze urgenti, l’unica via è il Pronto Soccorso Psichiatrico. Da qualche anno esiste il bonus psicologo: un contributo statale per sedute private, ma ogni anno cambiano criteri e importi, quindi meglio verificarne l’attivazione concreta sul sito dell’INPS.

Tabella pratica: differenze tra Irlanda e Italia sul supporto psicologico agli studenti

Tema Irlanda Italia
Sedute gratuite in università Sì (6-8), inclusi gruppi/app Sì (4-6), condizionate da fondi
Primo colloquio: attesa media ≈10 giorni 2-8 settimane (molto variabile)
Servizi under 25 dedicati Jigsaw, Text 50808 Nessuno nazionale
Seduta privata (a pagamento) 60-80 € circa 50-70 € circa
Finanziamenti pubblici recenti Framework + HEA 70 M€ MUR + bonus psicologo

I valori sono approssimativi, possono cambiare secondo città e specificità dei servizi.

Checklist pratica: come prepararti sul fronte salute mentale prima di partire per studiare in Irlanda

  1. Cerca un GP di zona appena arrivi, registrati: è lo snodo obbligato per accedere a qualunque percorso psicologico nel pubblico.
  2. Salva in rubrica i numeri, app e chat d’emergenza (Samaritans 116123, Text 50808, Jigsaw LiveChat).
  3. Informati su come si prenotano i colloqui di counselling nel tuo campus (sito web dell’università, email agli studenti, telegram, ecc.).
  4. Se segui già una terapia in Italia, chiedi al tuo psicologo una breve lettera (in inglese, se puoi) sui tuoi bisogni da portare in Irlanda.
  5. Considera una piccola riserva nel budget per qualche seduta privata, almeno come “paracadute” nei momenti di maggiore bisogno.
  6. Ricorda: con la Tessera Sanitaria Europea hai diritto alle prestazioni sanitarie essenziali, ma la psicoterapia non vi rientra sempre. Non dare nulla per scontato e pianifica.

Domande frequenti reali sul supporto alla salute mentale per studenti universitari in Irlanda

Posso essere escluso da un’università irlandese se ho già un percorso di diagnosi aperto in Italia?

No, non possono escluderti. Al massimo l’università irlandese (o il disability service) può chiedere di incontrarti per capire insieme quale tipo di supporto ti serve.

Ricevo davvero aiuto gratuito o c’è un “costo nascosto” nelle sedute di counselling universitario in Irlanda?

Sono servizi inclusi nelle tuition fees. Qualche ateneo chiede un deposito rimborsabile (20-30 euro) per scoraggiare chi “prenota e sparisce”, ma nessuna spesa extra reale.

Posso restare in terapia online con il mio psicologo italiano, anche dopo il trasferimento?

Sì, molti studenti fanno video-chiamate o sedute in call. Qualche consiglio: considera i fusi orari, e prova ad alternare anche incontri con operatori locali, così se serve un intervento “fisico” sai già a chi rivolgerti.

In Irlanda danno subito farmaci per l’ansia o depressione?

La prescrizione viene fatta dal GP o dagli psichiatri, solo dopo valutazione (non “a scatola chiusa”). In generale si parte con counselling e CBT, e solo se necessario si valutano farmaci.

Esperienze vere: storie di studenti italiani e salute mentale all’estero

  • Sara, 21 anni, Cork: “Ho scritto al counselling di ateneo a ottobre. Tre giorni dopo avevo una videochiamata. Prima della terapia individuale mi hanno messa in un gruppo per gestire l’ansia, mi ha aiutato a superare la sessione.”
  • Luca, 23 anni, Milano: “Dopo due mesi ho trovato spazio nello sportello universitario. Solo quattro sedute, poi ho chiesto il bonus psicologo per continuare. Senza aiuti avrei davvero rischiato di rinunciare.”

In sintesi: è più facile ricevere supporto alla salute mentale come studente in Irlanda o in Italia?

Nessuna soluzione vale per tutti. In linea generale:

  • In Irlanda, se vuoi un supporto rapido e integrato, l’università è attrezzata meglio e punta molto sulla prevenzione. Nei momenti critici il percorso si incrocia con servizi giovani pubblici e app digitali — ma attenzione: le terapie lunghe restano a pagamento o con lista d’attesa fuori campus.
  • In Italia la copertura è molto disomogenea e ancora “sperimentale”. I nuovi fondi potrebbero migliorare le cose, ma ci vorrà tempo. Bonus psicologo utile ma non strutturale né sempre accessibile.

Il vero “ago della bilancia” spesso è dentro di te: valuta quanto tolleri l’attesa, se ti senti a tuo agio a parlare in inglese in momenti delicati, e il tuo budget. Nessuna vergogna a chiedere una mano in anticipo — anzi, spesso è la cosa giusta e più sensata da fare prima di trasferirti.

Dubbi su dove trovare il supporto giusto, magari proprio per paura dell’ansia o dello stress da università all’estero? Raccontaci la tua situazione: Studey non è uno sportello automatico, siamo qui davvero, per ascoltare e aiutarti a capire quale università offre il servizio più solido rispetto ai tuoi bisogni, senza filtri.

Se vuoi informazioni pratiche — anche solo per schiarirti le idee senza impegno — scrivici pure.
Supporto alla salute mentale per studenti: qui non è un tabù, e non lo sarà mai.

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