Mentoring culture in Irlanda: come funziona davvero (e perché potrebbe cambiarti l’esperienza universitaria)
Cosa si intende per “mentoring culture” in Irlanda e cosa cambia rispetto all’Italia?
Se ti immagini il “tutor” all’italiana, la mentoring culture in Irlanda va un bel po’ oltre. Niente incontri formali una volta ogni morte di papa, niente risposte solo su orari e programmi. Qui, fin dai primi giorni, ci si prende seriamente la missione di aiutare chi arriva – sia sul piano pratico che su quello umano – con mentor che sono studenti più avanti, docenti o addirittura ex, ora inseriti nel mondo del lavoro. E non è una moda: questa mentalità la respiri ovunque, dall’università ai gruppi di ex-studenti fino agli hub per start-up.
Ok, ma in pratica: che tipi di mentoring esistono nelle università irlandesi?
Di mentoring in Irlanda ce ne sono diversi tipi, e a volte si sovrappongono tra di loro. Ecco i principali che uno studente italiano può trovarsi davanti (magari su due piedi ti sembrano simili, ma cambiano molto a seconda delle fasi e degli obiettivi):
- Peer Mentoring: all’inizio del primo anno, ti viene abbinato uno studente “veterano” del tuo corso. Ti aiuta a capire dove andare per una pratica, come si vive il campus, chi contattare se ci rimani male dopo un esame o hai nostalgia di casa. Avviene subito, durante la Orientation o la Freshers’ Week.
- Academic Mentoring: qui si passa a una relazione con docenti o staff accademico. Serve durante tutto il percorso universitario, specie quando hai dubbi su esami o scelte dei moduli.
- Career/Alumni Mentoring: negli ultimi anni di laurea, o se fai un master, ti può capitare l’incontro con ex-studenti ora a lavorare nell’azienda dei tuoi sogni. È molto pratico, finalizzato al networking e ai consigli su CV, colloqui, primi stage.
- Business/Start-up Mentoring: se ti viene l’idea di una start-up, enti pubblici come Enterprise Ireland possono “girarti” a mentor che hanno già una loro azienda. Qui si lavora su business plan, pitch, strategie.
Esempi reali: come funzionano i programmi di mentoring nelle università irlandesi?
Avere un mentor in Irlanda non significa solo ricevere una mail con un nome e basta. Ecco tre esempi pratici (con dati veri):
- Peer Mentoring alla UCD: da oltre dieci anni, ogni matricola viene assegnata a un mentor dello stesso corso (sono più di 650 ogni anno). Da allora hanno supportato oltre 70.000 studenti solo in questo modo.
- Student 2 Student al Trinity College Dublin: ogni piccolo gruppo di matricole viene seguito non da uno, ma da due o tre mentor. Non solo “pratiche”, ma anche eventi sociali, chiacchiere informali, consigli su dove mangiare decente vicino al campus.
- Mentor Network di Enterprise Ireland: se ti butti su una start-up e la registri in Irlanda (anche da internazionale), puoi chiedere fino a dieci sessioni con manager e imprenditori che ci sono già passati.
Queste opportunità non sono chiuse agli “irlandesi doc”: gli studenti italiani che arrivano in Irlanda vengono inseriti negli stessi programmi dei local.
Come si viene assegnati a un mentor? Bisogna fare domanda o parte tutto da solo?
Qui la risposta varia a seconda del tipo di mentoring:
- Università: spesso è tutto automatico, non devi fare domande né compilare moduli. Ricevi una mail o incontrerai il mentor all’evento di benvenuto. Se il match non funziona (magari vibe proprio diversa), puoi cambiare senza problemi.
- Mentoring business/start-up: di solito serve una breve application dove racconti la tua idea o il progetto. Qui la selezione è un po’ più mirata – ma sono step umani, non una “gara”.
- Societies e club universitari: molte società studentesche (Women in STEM, società di debate, Enactus) usano il mentoring per fare orientamento interno: di solito il primo anno ti accoppiano a un senior che ti introduce agli eventi e alla community.
C’è da pagare qualcosa per il mentoring universitario in Irlanda? Quanta energia chiede?
Il servizio base di mentoring universitario è gratuito per tutti gli studenti, anche quelli internazionali. È parte dei servizi dell’università, non un “extra” pagato a parte.
Per quanto riguarda i mentoring business, a volte c’è un co-finanziamento simbolico (di solito molto basso), altre volte è totalmente incluso tramite voucher pubblici. Le condizioni però cambiano spesso: se punti a un programma particolare, conviene controllare prima.
Sull’impegno, va detta una cosa importante: il mentoring irlandese funziona davvero solo se ci metti la testa. Nessuno ti obbliga a partecipare a ogni incontro, ma chi fa domande e si fa vedere sfrutta davvero il servizio. Non aspettarti che il mentor faccia tutto per te o si presenti ogni settimana, se sei tu il primo a sparire dopo il welcome.
Vantaggi reali della mentoring culture in Irlanda (e limiti che nessuno ti dice)
Se chiedi a chi ci è passato, questi sono i punti forti:
- Riduci a metà lo “sbarco sulla Luna”: dal capire il Moodle alla burocrazia della Garda Card, puoi evitare giri assurdi semplicemente chiedendo a chi l’ha fatto prima di te.
- Fai networking senza forzature: spesso dal mentoring nascono le prime vere amicizie o contatti di lavoro.
- Ricevi feedback reali: magari non ti correggono il compito, ma se hai paura degli esami o vuoi consigli per uno stage, hai sempre una persona a cui scrivere senza sentirti giudicato.
Ma non è tutto perfetto. Ecco le noie più frequenti:
- La qualità dipende da chi trovi: ogni mentor ha il suo stile e la sua voglia; alcuni sono super coinvolti, altri ti mandano due mail e spariscono.
- Non aspettarti ripetizioni: i mentor irlandesi non sono lì per spiegarti l’analisi matematica del primo anno.
- Tocca anche a te: il mentor non “piove dall’alto”. Se non muovi una domanda, lui (o lei) alla lunga si fa i fatti suoi.
Errori tipici degli studenti italiani appena arrivati in Irlanda
Purtroppo li vediamo spesso – e a dirla tutta, ci siamo cascati anche noi. Questi sono i tre più comuni:
- Aspettarsi che il mentor risolva tutto: non è uno sportello CAF, ma una persona che ti può indirizzare o raccontare la propria esperienza.
- Rimandare le scelte difficili: soprattutto per la casa, partire in ritardo è un dramma a Dublino o Cork. Il mentor ti può indirizzare, ma non cercare lui la stanza!
- Non preparare domande concrete: se la prima cosa che chiedi è “dimmi tutto quello che devo sapere”, probabilmente la risposta sarà vaga. Funziona molto meglio portarsi dietro domande già pensate.
Domande frequenti sulla mentoring culture in Irlanda
Devo restituire il “favore” con volontariato o altro?
No, non c’è un obbligo. Se il mentoring ti piace puoi sempre ricandidarti come mentor l’anno dopo, ma è assolutamente facoltativo.
Si può rifiutare il mentor assegnato?
Sì. Basta chiedere via mail all’ufficio programma. Meglio spiegare il motivo, ma non ti chiedono giustificazioni complicate.
Quante volte ci si vede col mentor?
In media tra 4 e 6 incontri formali nel primo semestre, ma rimangono disponibili via chat/gruppi quando serve. La frequenza vera dipende dal singolo mentor e dalle tue richieste.
Esistono programmi anche per master o solo per lauree triennali?
Ci sono anche per i master, soprattutto quelli a vocazione lavorativa (MSc, MBA). Spesso coinvolgono ex-studenti ora già professionisti. Ogni corso ha regole e strutture diverse, quindi meglio informarsi in loco.
Mentoring culture in Irlanda: qualche dritta finale e chi può aiutarti davvero se restano dubbi
Ogni ateneo ha le sue regole interne e anche i programmi cambiano di anno in anno. E onestamente, il mentoring in Irlanda è uno degli strumenti più utili che puoi usare… se lo conosci e lo sfrutti bene, evitando illusioni di “soluzione magica”. Se vuoi capire se può fare al caso tuo, se hai bisogno di trovare un mentor più in sintonia, o semplicemente vuoi farti un'idea concreta, noi di Studey ci siamo (senza filtri né pressioni). Scrivici pure: la consulenza con uno di noi che c’è già passato è gratis e non vincola a nulla.
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