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Come si affrontano gli esami: cultura e superstizioni in Irlanda

Affrontare gli esami universitari in Irlanda richiede preparazione e conoscenza delle regole. Scopri come orientarti tra voti, ansie e superstizioni.

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Come si affrontano davvero gli esami universitari in Irlanda? Regole, voti, ansie e superstizioni

Se pensi di studiare in Irlanda, fermati un momento qui: niente favole né versioni “ufficiali”. In questo articolo trovi risposte dirette a due domande che ogni studente italiano si fa prima (o dopo) aver inviato la domanda d’ammissione:

  1. Come funzionano, nella pratica, gli esami all’università in Irlanda?
  2. Esistono riti, superstizioni o piccoli “non detti” che ti conviene conoscere per non ritrovarti spaesato — o peggio, a calpestare il prato sacro davanti a tutti?

Zero giri di parole. Solo informazioni oneste, dritte da chi ci è passato.


Come sono strutturati gli esami universitari in Irlanda? (orari, modalitĂ , cosa aspettarsi)

  • Quando ci sono gli esami e come si svolgono?
    • In Irlanda ogni universitĂ  segue un “semester system”: due sessioni esami ufficiali, una a gennaio (“Winter”) e una tra maggio e giugno (“Summer”). Se non va bene, c’è la possibilitĂ  di ripetere ad agosto (il famoso “resit”).
    • Sui portali online dell’ateneo (tipo my.tcd.ie di Trinity o SISWeb di UCD) trovi il tuo orario personalizzato. Attenzione però: orario e aula possono cambiare anche all’ultimo momento, quindi controlla la sera prima.
  • Cosa succede il giorno dell’esame in presenza?
    • Preparati a non scrivere nome e cognome sul compito: usi solo un exam number assegnato dal sistema, cosĂŹ chi corregge non sa chi sei.
    • Sul banco: solo carta d’identitĂ , penna (o matite, se autorizzate), bottiglia d’acqua e i materiali richiesti dalla materia. Dimentica astucci, coperture di calcolatrici, scatole di gomme. Alcuni atenei sono piuttosto rigidi.
    • Telefoni spenti e fuori dalla portata, stessa cosa per smartwatch & co. Se ti trovano il telefono addosso, rischi quantomeno il sequestro e, a Trinity, pure una multa.
    • Arrivi in ritardo? Oltre i 30 minuti dopo l’inizio forse non ti fanno entrare. Negli ultimi 30 minuti, invece, non puoi uscire dall’aula.
  • Il “continuous assessment” conta davvero?
    Sì, e spesso molto di più che in Italia. L’esame finale vale anche la metà, ma il resto del voto può dipendere da:
    • project di gruppo
    • tesine (“essays”)
    • quiz online o in presenza
    • esercizi settimanali
    Negli esami STEM (matematica, ingegneria, biologia, ecc.) l’esame scritto è ancora preponderante, ma non sottovalutare il resto.

Come si interpreta il sistema dei voti universitari in Irlanda? (confronto con l’Italia)

“Prendere 70 su 100 è davvero un ottimo voto?”

In Irlanda il sistema di valutazione è molto diverso da quello italiano. Ecco una tabella chiara (le soglie sono quasi identiche in tutte le principali università irlandesi):

Percentuale Classe di merito Che significa?
70–100 % First Class (1.1) Il massimo, equivalente a un 30 e lode italiano
60–69 % Second Class 1 (2.1) Molto buono, sufficiente per master competitivi
50–59 % Second Class 2 (2.2) Solido, ok per laurearsi ma meno per postgraduate
45–49 % Third Class (3.0/3.1) Sufficiente, al limite
40–44 % Pass Appena sufficiente, rischi di essere escluso da master selettivi
<40 % Fail Bocciato

Due cose che spesso non ti dicono:

  • Per passare “basta il 40%”, non il 18/30. Ma se punti a un buon master, non accontentarti del minimo.
  • Il primo anno (in moltissimi corsi) non fa media: non devi puntare solo al voto, ma a superare tutti i moduli. Se ne lasci indietro qualcuno, rischi di dover comunque recuperare.

Cosa succede se non passo un esame? (“Resit” e possibilità di recupero)

  • Puoi ripetere l’esame (di solito ad agosto), pagando una piccola fee.
  • In alcuni atenei, il massimo che puoi ottenere al secondo tentativo è un semplice “Pass”, anche se fai un compito perfetto. Regole esatte → chiedi sempre al tuo corso o a un ex studente (funziona anche una mail rapida alla segreteria, ma preparati a tempi di risposta… rilassati).

Quali sono le superstizioni e i riti universitari tipici durante la sessione esami in Irlanda?

Dietro le quinte c’è tutta una cultura di piccoli rituali e superstizioni. Sembrano sciocchezze, ma tutti – irlandesi inclusi – ci cascano almeno una volta.

  • Non passare sul Quad della UCC
    Se studi a Cork, sappi che camminare sul prato del Main Quadrangle “porta sfortuna” prima della laurea. Meglio aggirarlo fino al giorno in cui te lo faranno attraversare in corteo cerimoniale.
  • Penne benedette, oggetti “magici” e calzini fortunati
    Sì, le famiglie portano penne e matite a santuari mariani (spesso a Lourdes o a Knock) per farle benedire prima dei grandi esami. E tanti hanno una collanina o una felpa che considerano “portafortuna”. È folklore cattolico, ma anche chi non è praticante magari accende una candela o tiene con sé un oggetto “che mi ha portato bene l’ultima volta”.
  • Niente penne rosse in aula
    Non è una regola scritta, ma quasi nessuno usa la penna rossa durante un esame: “il rosso è per i professori”. Se ci tieni a integrarti, magari evita scenate arcobaleno sull’elaborato.
  • Felpe, ciabatte e vecchie sciarpe
    Molti indossano sempre lo stesso capo durante gli esami importanti — come un portafortuna personale. È scientifico? No, ma aiuta a sentirsi protetti.

Come gestire ansia da esame e superstizioni senza perdere la testa? (3 consigli pratici veri)

  • Se credi nei riti, usali per prepararti, non solo il giorno X. Se hai una penna “magica”, falla diventare la tua compagna nelle simulazioni e nei “past papers”, non tirarla fuori per la prima volta all’esame vero.
  • Fai un sopralluogo nelle aule esami qualche giorno prima. Sapere dove sono le porte, i bagni, come raggiungere il campus e quanto ci mettono i bus riduce davvero l’ansia.
  • Simula un esame a casa nelle stesse condizioni. Senza telefono, con una bottiglia d’acqua, a tempo. Ti abitui alla concentrazione e capisci subito se ti manca qualcosa di pratico (tipo penne di ricambio o snack).

E soprattutto: non lasciarti isolare. Parla con altri che ci sono già passati! Anche una chiamata di 15 minuti con un ex studente può fare la differenza per capire dove devi puntare davvero.


Domande frequenti: cosa chiedono (davvero) gli studenti italiani sugli esami universitari in Irlanda?

“Posso portare il dizionario bilingue per l’esame?”

Quasi mai. Sono ammessi solo dizionari monolingua cartacei e solo se espressamente autorizzati dal docente del modulo. Dubbi? Chiedi SEMPRE prima.

“Se chiedo una gomma al vicino rischio grosso?”

Purtroppo sì. Le regole sono severissime. Parlare/mimare/coprire il foglio = sospetto cheating. Rischi di venir segnalato, e non conviene per niente. Se ti serve qualcosa, alza la mano e chiedi all’invigilator (sorvegliante d’aula).

“Per un esame online in campus: devo fare qualcosa prima?”

Sì: nelle principali università (tipo Trinity) serve avvisare per tempo e prenotare il posto compilando un modulo (si trova sulla pagina dedicata agli esami online) e talvolta serve l’ok del tutor.

“Quanta parte del voto totale viene da continuous assessment?”

Non c’è una regola generale: ogni corso, ogni anno cambia. Alcuni fanno 20% continuo e 80% esame, altri anche 50/50. La cosa migliore è verificare sul syllabus del tuo corso, o chiedere a qualcuno che l’ha appena fatto.


In sintesi: Esami in Irlanda, tra regole e (un po’ di) magia collettiva

Le regole per gli esami all’università in Irlanda sono chiare, ma può volerci tempo ad abituarsi: niente nomi, niente astucci, niente telefoni. Il sistema dei voti è meno “spietato” che in Italia, ma molto competitivo se punti a master e dottorati. E poi c’è tutto quello che non si trova nei regolamenti: superstizioni, piccoli rituali condivisi, oggetti portafortuna.

Non dovrai mai sentirti “strano” se hai paura di fallire o se ti porti dietro la penna fortunata di tua nonna. Siamo passati tutti attraverso queste ansie, e se c’è una cosa che aiuta davvero è parlarne tra chi ci è già passato. Se hai dubbi su regole, tempistiche, richieste particolari del tuo corso, scrivici o chiedi una chiacchierata con un ex studente: non risolverà tutto, ma almeno non arriverai all’esame con la sensazione di essere l’unico spaesato in aula.

Ci siamo per tutto il viaggio, non solo nel giorno delle scelte facili. La parte difficile – spesso – è parlarne senza vergogna. Ma è da qui che si parte davvero.

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