Come fanno gli studenti italiani a farsi amici nei campus universitari in Irlanda?
Quando pensi all’università irlandese, probabilmente immagini le aule, l’inglese veloce e qualche pub iconico. Ma se sei qui perché vuoi capire come si fanno davvero nuove amicizie in un campus irlandese — e non vuoi ritrovarti bloccato nella classica “bolla di italiani” — sei nel posto giusto. Ti raccontiamo cosa funziona, cosa lasciare perdere e qualche aneddoto vissuto sulla pelle (nostra e di chi ci è già passato).
Cosa rende “strana” la socialità nei campus irlandesi per un italiano?
- I campus sono vivi… ma anche sparpagliati: In Irlanda la vita studentesca si muove molto tra città e campus: non è sempre tutto concentrato in un unico posto. Questo significa che le occasioni per conoscere persone esistono, ma spesso vanno cercate.
- Gli irlandesi non sono invadenti: Sono gentili, sorridenti, ma la confidenza vera ha bisogno di pazienza. C’è tanta small talk, spesso più breve e informale di quello a cui siamo abituati.
- L’inglese (e lo slang) conta: No, non devi essere madrelingua, ma cogliere le espressioni del posto aiuta tantissimo. Se il listening ti mette ansia, meglio lavorarci prima di partire.
Quali sono i modi migliori per fare amicizie all’università in Irlanda?
Quali sono le attività della Freshers Week/Orientation e perché è importante andarci?
Le prime due settimane sono fatte apposta per rompere il ghiaccio: tour del campus, cene, cacce al tesoro, serate a tema, gruppi su WhatsApp… E la cosa bella è che NESSUNO ha ancora il “suo gruppo”.
Trucco: Preparati una mini-presentazione (“Ciao, sono Marco, studio Letters, abito vicino Roma, suono la chitarra e sono negato con la cucina!”). Può sembrare sciocco, ma aiuta tantissimo a non bloccarsi le prime volte.
Vale davvero la pena iscriversi a club e società studentesche in Irlanda?
Assolutamente sì — soprattutto se pensi di essere timido o ti spaventa buttarti. Solo per darti un’idea: a Trinity ci sono circa 120 society e più di 50 sport club. Le possibilità sono infinite: dal GAA (gli sport tradizionali irlandesi) al podcasting, dalla fotografia al teatro. Si paga una quota simbolica e poi si partecipa a eventi, gite o semplici chiacchierate davanti a un tè (o una pinta).
- Se vuoi una zona comfort, hai l’Italian Society o la International Student Society.
- Se vuoi fare il salto e conoscere gente irlandese, prova club sportivi o le society “tecniche” (dibattito, arte, cinema...).
- Oppure scegli qualcosa che non hai mai fatto: imparare insieme crea subito legami.
Che alternative agli sport classici ci sono per conoscere altri studenti irlandesi?
In Irlanda non esistono scuse tipo “piove troppo per uscire”. I club sportivi sono molto frequentati, anche da principianti, e le partitelle sono spesso la scusa per una pinta insieme dopo. Se lo sport non ti piace, hai lo yoga, i gruppi hiking (le camminate sulle colline sono un must), ma anche cose come board game night o film club.
Cosa sono i Peer Mentor ed i Buddy Programme? Aiutano davvero a farsi nuovi amici?
Quasi tutti gli atenei irlandesi associano i nuovi studenti a uno “studente senior” che ti aiuta a orientarti tra aule, eventi, offerte. Spesso organizza incontri in piccoli gruppi, cineforum, colazioni... Un modo meno formale per rompere la solitudine dei primi giorni. Se poi diventi tu mentor dopo, allarghi la rete e ti restano contatti utili anche negli anni successivi.
È meglio vivere in residenza universitaria o in appartamento privato per fare conoscenze nuove?
Per il primo anno, se puoi, la residenza è imbattibile. Sì, costa spesso più di una stanza lontano dal centro, ma stare in corridoio o cucinare insieme ti fa conoscere subito almeno 10-20 persone.
Attenzione solo a non farti mettere in una casa di soli italiani: capiamo la tentazione, ma rischi di perderti la parte “internazionale” del viaggio.
Si può fare amicizia anche lavorando o facendo volontariato all’università?
Molto. Lavorare in biblioteca, nei caffè o come ambassador per open day ti fa conoscere gente di tutti i corsi. Anche qui, però, occhio agli orari dei turni: se lavori sempre di sera rischi di perderti feste, cene, serate in società.
Quali sono gli errori più comuni degli studenti italiani quando cercano amici in Irlanda?
- Restare solo con italiani/Erasmus all’inizio “per comodità”. Dopo mesi sei ancora senza veri amici locali (e l’inglese stenta).
- Saltare l’Orientation per risparmiare 50 euro sul volo (succede spesso, e si rimpiange subito).
- Cercare casa privata prima di aver provato la residenza, perdendosi l’ambiente del campus.
- Non aggiornare i propri profili social in inglese: in Irlanda si parte spesso da là per fare amicizia.
Come gestire la paura di parlare inglese quando vuoi conoscere altri studenti?
La “timidezza linguistica” affligge in tanti, italiani in primis. Però una cosa va detta: nessuno si aspetta che tu sia perfetto. In Irlanda si parla con tantissime abbreviazioni (“What’s the story?”, “Grand!”). Le domande aperte aiutano: chiedere “What’s your favourite society?” fa partire chiacchiere più spontanee di un classico “Where are you from?”.
I social network aiutano o ostacolano le amicizie in Irlanda?
Tirati fuori dalla chat se puoi. Instagram e WhatsApp sono utili per organizzare, ma le amicizie si costruiscono di persona. Se la conversazione online si allunga più di una giornata, proponi un caffè o un pranzo in mensa.
Storie vere: testimonianze degli studenti italiani nei campus irlandesi
Maria, Milano – Business, UCD:
«Il primo vero amico irlandese l’ho conosciuto durante una caccia al tesoro la prima settimana. Zero in comune, se non che eravamo entrambi persi! Ora viviamo insieme. Non ci sarei mai andata, se non me l’avesse consigliato il mio peer mentor.»
Luca, Torino – Ing. Meccanica, TU Dublin:
«Mi sono iscritto alla calcetto a cinque con zero inglese tecnico per il calcio. Ho chiesto ai ragazzi di spiegarmi gli schemi base: da lì sono arrivate serate al pub e un weekend a Belfast insieme.»
FAQ: domande vere di chi si chiede “Ce la farò?”
E se sono introverso, rischio di restare isolato?
Società con interessi specifici (giochi da tavolo, cinema, fotografia…) funzionano perché la pressione di “dover parlare per forza” cala. I buddy groups sono piccini (5-10 persone): spesso ci si sente subito parte di qualcosa.
Devo andare per forza al pub se voglio integrarmi?
Il pub è centrale, ma non obbligatorio. Vale tanto quanto serate film, tornei di badminton o serate giochi: il tipo sociale irlandese è abituato anche a dire “no, grazie” all’alcol e nessuno giudica.
Se il mio inglese non è perfetto, mi escludono?
No. Un buon B2 ti aiuta, certo, ma in Ireland lo sforzo conta tantissimo e spesso i colleghi si divertono a insegnarti slang o rispiegare i concetti (succede spesso!). Occhio alle conversazioni organizzate: quasi tutte le università offrono “English Conversation Classes” gratuite.
Vivo off-campus, rischio di essere tagliato fuori?
Un po’ più impegnativo, sì, soprattutto la sera tardi. Una soluzione: incastra lo studio in biblioteca tardi, fissa cene in mensa, partecipa a tutti gli eventi possibili durante la settimana.
Cosa portarsi via da tutto questo?
Fare amicizia in Irlanda non è “magia”, ma abitudine quotidiana a buttarsi. Nessuno ti prende per mano, però i campus offrono strumenti veri: orientation, society, sport, buddy system e residenze. Se li sfrutti dal primo giorno, quasi sempre il gruppo lo trovi.
E sì, se hai altri dubbi – su quale club scegliere, su cosa aspettarti in residenza, o anche su come superare la paura delle chiacchiere in inglese – chiedici pure. Risponderà qualcuno che c’è passato davvero, e che sa cosa vuol dire essere “il nuovo”, senza giudicare e senza giri di parole.
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