Lavorare part-time mentre studi all’università in Irlanda: una guida onesta e concreta (agg. 2025)
Partire per l’Irlanda a studiare è una decisione impegnativa. Se stai leggendo questa guida, probabilmente ti chiedi: “Ce la faccio davvero a mantenermi, o finirà tutto sulle spalle dei miei?” È un dubbio comune e legittimo. La risposta spesso ruota intorno al famoso lavoretto part-time. Ma tra turni da organizzare, burocrazia irlandese e l’inglese che all’inizio non è mai naturale, non è tutto così semplice.
Qui trovi tutto quello che serve sapere — senza filtri, senza “è facilissimo” e senza promesse strane. Solo informazioni pratiche, scritte da chi in Irlanda ci ha già vissuto da studente-lavoratore.
Si può lavorare legalmente mentre studi all’università in Irlanda?
Se hai un passaporto italiano o dell’Unione Europea, la risposta è sì: puoi lavorare in Irlanda senza permessi aggiuntivi e senza limiti di ore settimanali legati allo status di studente (diversamente da chi viene da fuori UE). Dovrai però lavorare seguendo tutte le regole locali: contratto, busta paga, tasse, nulla “in nero”.
Un passaggio fondamentale è il PPS Number, l’equivalente irlandese del codice fiscale italiano. Lo richiedi online su MyWelfare con passaporto o carta d’identità, una prova di indirizzo in Irlanda e una lettera che spiega perché ti serve (dal datore di lavoro o dal college). I tempi variano da pochi giorni a qualche settimana: informa sempre sulle norme aggiornate su gov.ie.
Quanto si guadagna (davvero) lavorando in Irlanda?
Dal gennaio 2025 il salario minimo è fissato a 13,50 euro l’ora per chi ha almeno 20 anni. Sotto questa età, i contratti possono pagare leggermente meno. Quando puoi, scegli lavori che diano la tariffa piena o quasi. Gli straordinari non sono automaticamente pagati di più: dipende dall’azienda.
Consiglio: controlla sempre gli aggiornamenti annuali sul minimo nazionale sul sito ufficiale Citizensinformation.ie prima di accettare e firmare.
Come si gestiscono tasse, contributi e la famigerata “emergency tax”?
- Dopo aver ottenuto il PPS Number, iscriviti subito su MyAccount di Revenue (Agenzia delle Entrate irlandese) comunicando i dati del datore di lavoro.
- Se non lo fai, rischi che sulle prime buste paga applichino la emergency tax (trattenuta del 45% circa). Non perdi questi soldi per sempre, ma li recuperi solo dopo diversi mesi.
- Paghi le imposte (income tax), contributi previdenziali (PRSI) e, se superi i 13.000 euro lordi annui, anche la USC (tassa aggiuntiva). Raramente uno studente supera questa soglia, ma è meglio saperlo.
In sintesi: Segui la burocrazia passo-passo, e non esitare a chiedere aiuto a un esperto o al Careers Service dell’università se hai dubbi.
Quante ore si lavora sul serio (e si sopravvive)?
Non ci sono limiti legali, ma dovrai fare i conti con il tuo piano di studi. Ecco una regola di massima:
- 0-10 ore/settimana: gestibilissimo; ideale per arrotondare senza compromettere lo studio.
- 11-20 ore: zona “faccio sul serio”, molti studenti italiani scelgono questo range; serve grande organizzazione.
- 21-30 ore: fattibile se il corso non è pesante, ma in sessione può diventare difficoltoso.
- Oltre 30 ore? Tecnicamente possibile, ma sconsigliato: rischio burnout e peggioramento dei risultati accademici.
Consiglio pratico: considera lo studio come un lavoro full-time (35-40 ore tra lezioni e studio individuale). Organizza tutto il resto di conseguenza.
Che tipo di lavoro si trova di solito?
Sul campus (posti limitati, meglio candidarsi tra agosto e settembre):
- Biblioteca o reception universitaria
- Bar o caffè dell’università
- Aiuto per eventi studenteschi
I posti si trovano tramite il Careers Service del college.
Fuori dal campus:
- Retail: supermercati, negozi di abbigliamento
- Ristorazione: pub, fast food, catene di caffè
- Call center/customer support per aziende che cercano italiani (e-commerce, tecnologia, banking...)
- Lezioni private di italiano o materie scientifiche (pagano bene, ma la domanda è altalenante)
Settore | Paga Lorda (€ / ora) |
---|---|
Retail/Hospitality | 13,50 – 15 |
Customer service (italiano) | 15 – 19 |
Lezioni private | 20 – 30 |
Come si trova lavoro?
- Ufficio Career Service del college: workshop, annunci, networking interno.
- Siti come jobs.ie, indeed.ie, irishjobs.ie (usa filtri come “part-time” e “italian”).
- Gruppi Facebook/WhatsApp di italiani in Irlanda: attenzione agli annunci poco chiari o senza contratto.
- Porta di persona il CV nei bar la mattina (ore 9-11): i manager sono disponibili a parlare.
Il CV in Irlanda: Una pagina, senza foto, con focus su competenze e livello d’inglese (va dichiarato onestamente), e giorni/orari disponibili. Più diretto e chiaro, meglio funziona.
Quali sono i diritti (che spesso nessuno spiega)?
- Pari trattamento rispetto ai lavoratori full-time (Protection of Employees Part-Time Work Act 2001).
- Pausa: 15 minuti ogni 4 ore e mezza, 30 minuti ogni 6 ore di lavoro.
- Ferie: maturi circa l'8% delle ore lavorate (fino a quattro settimane l’anno).
- Festività: dopo almeno 40 ore nelle precedenti 5 settimane, hai diritto a compensazione anche se non lavori quel giorno.
Se non vengono rispettati questi diritti (straordinari non pagati, pause negate…), rivolgiti alla Workplace Relations Commission.
E le borse di studio (come la SUSI) se lavoro?
Attenzione: se richiedi il grant SUSI, parte dei tuoi guadagni annuali viene detratta (soglia solitamente intorno a 8.400 euro per part-time, ma cambia di anno in anno). Se superi il reddito familiare previsto, puoi perdere la borsa. Prima di accettare turni extra, fai i conti o chiedi supporto a chi è più esperto.
Pro e contro (veri, non quelli da dépliant turistico)
Pro | Contro |
---|---|
Meno dipendenza economica dalla famiglia | Fatica e turni serali/weekend, meno tempo per studiare e per te stesso |
Migliori l’inglese e conosci persone di ogni nazionalità | Rischio di pagare i “repeat fee” se sbagli a gestire il tempo |
Esperienza concreta da aggiungere al CV internazionale | Burocrazia fiscale complessa all'inizio |
Alternative:
- Stage universitari pagati (pochi ma presenti, di solito dal terzo anno in poi, e valgono anche crediti)
- Borse universitarie basate sul merito, che possono coprire anche camere in residenza
- Lavori intensivi d’estate (giugno-settembre), fino a 35-40 ore/settimana per mettere da parte soldi per l’anno
Errori veri, visti da vicino
- Sara ha lavorato 28 ore settimanali in un ristorante “tanto le lezioni sono registrate”: moduli lasciati indietro e repeat fee da 230 euro per ogni credito.
- Marco ha richiesto tardi il PPS Number: primi stipendi drasticamente tagliati dall’emergency tax, difficoltà a coprire le spese base del semestre.
- Giulia lavorava con contratto “casual”: chiamata con 24 ore di preavviso. Dopo aver studiato il sito della WRC, ha ottenuto almeno 10 ore garantite a settimana.
FAQ veloci (così tagliamo la testa al toro)
- Lavorare più di 20 ore: vietato?
No, nessun limite per cittadini UE. Puoi, ma valuta bene le conseguenze. - Posso lavorare da freelance/partita IVA?
Sì, ma cambiano regole e burocrazia; per studenti fuori UE di solito non è consentito. - Serve un lavoro già in tasca prima di partire?
No, la maggior parte trova lavoro entro 2-6 settimane dall’arrivo, specie nelle città grandi. - Posso lavorare full-time d’estate?
Sì, molti studenti sfruttano l’estate per guadagnare quanto più possibile. - Come si evita l’emergency tax?
PPS number + registrazione a Revenue, il tutto prima del primo stipendio. - Il datore può pagare meno del minimo?
Solo per chi ha meno di vent’anni e se previsto dal contratto. Mai sotto la legge.
In conclusione
Un lavoro part-time in Irlanda può migliorare davvero la tua esperienza, ma serve organizzazione e attenzione: difficilmente coprirai tutte le spese solo così, e il rischio burnout esiste. Fai bene i conti, chiedi aiuto se hai dubbi, rispetta le regole su tasse e ferie.
Se hai domande, anche scomode, siamo qui per rispondere (senza moduli strani né obblighi!). L’esperienza perfetta non esiste, ma tanti studenti ci sono riusciti… e se lo desideri, può essere anche la tua.
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