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Come si svolgono gli esami universitari in Irlanda rispetto all’Italia

Studiare in Irlanda richiede di comprendere il diverso sistema di esami, dove la valutazione continua è centrale e gli esami finali hanno un peso minore.

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Esami universitari in Irlanda: come funzionano davvero (e perché sono diversi da quelli italiani)

di Nicola per Studey – aggiornato a luglio 2025


Perché è importante capire come funzionano gli esami universitari in Irlanda prima di partire?

Se stai pensando di studiare in Irlanda e hai sempre studiato in Italia, è normale avere tanti dubbi. Dal liceo, siamo abituati a maratone di esami concentrati in pochi mesi, a infiniti appelli e voti in trentesimi dove il 18 è la soglia della salvezza. In Irlanda, il sistema è completamente diverso. Qui gli esami veri e propri sono solo una parte (spesso nemmeno la più pesante) di tutto il lavoro dell'anno. La valutazione è continua, il voto minimo per passare è il 40% e i voti spesso si traducono in “honours” (un termine che può creare confusione). Capire bene come funziona il tutto, già prima di partire, non è solo una questione di curiosità: può evitarti sorprese, delusioni (e costose ripetizioni d’esame ad agosto!) che tanti avrebbero evitato con le informazioni giuste.


Quando si fanno gli esami universitari in Irlanda? Le date vere da segnare sul calendario

Non aspettarti la ressa degli appelli italiani o la libertà di poter scegliere “quando sentirti pronto”. Le università irlandesi hanno un calendario fisso, che (spoiler) non lascia molto spazio a recuperi o cambi di programma:

  • Due sessioni principali: una a gennaio (fine primo semestre), una a maggio (fine secondo semestre). Di solito si parla di “exam weeks”, e le date sono pubblicate con largo anticipo dai singoli atenei. Se cerchi flessibilità all’italiana, qui non la trovi.
  • Sessione di recupero ad agosto: Si chiama resit o repeat. Se non passi un esame, hai un’altra possibilità ad agosto, ma dovrai pagare una fee (che varia da università a università). Chiedici se vuoi una cifra aggiornata.
  • Esami orali a settembre? No, qui l’estate è davvero (in teoria!) per le vacanze – a patto di non aver “bucato” troppi esami…

Come vengono assegnati i voti agli esami universitari in Irlanda? (E cos’è la “continuous assessment”?)

Spesso la domanda che riceviamo più spesso è: “Come si arriva al voto finale di un esame in Irlanda?” La risposta è: tramite una combinazione di voti raccolti durante tutto l’anno e, solo in parte, dall’esame scritto vero e proprio.

  • Ogni materia (“modulo”) pubblica una Assessment Strategy: qui trovi tutto nero su bianco – quante percentuali contano i quiz, i saggi, i laboratori, eventuali progetti e l’esame finale.
  • Il peso di ogni parte è chiaro: ad esempio, in molti corsi, il project vale il 40% e l’esame finale il 60%. Questo significa che, a differenza dell’Italia, qui il lavoro settimanale conta tantissimo.
  • Vantaggio: Se lavori bene durante il semestre, puoi presentarti all’esame finale con una media già “al sicuro”.
  • Svantaggio: Non puoi “salvare” tutto all’ultimo secondo studiando solo a dicembre: la costanza premia più dell’improvvisazione.

Come funzionano i voti in Irlanda e come si confrontano con quelli italiani?

Qui la confusione regna sovrana all’inizio. Dimentica il 18 su 30 come soglia di sopravvivenza: in Irlanda si ragiona in percentuali e lettere.

Sistema irlandese Sistema italiano
Pass-mark: 40% (lettera D-) Pass-mark: 18/30
Voti in lettere + GPA (A+, A, A-, …, F) 18-30 / 30 e lode
Laurea in Honours:
- First (≥70%)
- 2.1 (60-69%)
- 2.2 (50-59%)
- Pass (40-49%)
Votazione di laurea in 110
  • Una “First" corrisponde più o meno a una media ≥28/30 in Italia (ma è solo orientativo, la conversione non è sempre lineare!).
  • Occhio alle lauree magistrali: spesso chiedono almeno una 2.1 per l’ammissione, ovvero una media del 60% o più negli esami precedenti. “Basta passare” non è una buona strategia qui.

Cosa succede se non passi un esame? Regole sui resit, repeat e pass by compensation in Irlanda

Qui non puoi tentare un esame dieci volte, come a volte succede in Italia. Ogni modulo ti offre, di norma, due possibilità in un anno:

  • Resit/Repeat: Fallito l’esame? Puoi rifarlo ad agosto, ma il voto massimo sarà spesso capato al 40% (“pass”). C’è, come già detto, una tassa: non trascurabile.
  • Pass by Compensation: Se prendi tra il 35 e il 39% in un modulo, ma la tua media degli altri moduli è almeno del 40% e hai solo pochi crediti “sotto soglia”, l’esame viene “compensato”. Non lo rifai, ma il voto resta quello basso sul tuo transcript.
  • Niente infiniti tentativi: Dimentica il mito dei tre, cinque, dieci appelli; chi “buca” troppo spesso, rischia il fuori corso o una bocciatura vera.

Che tipi di esami troverò all’università in Irlanda? (E conta qualcosa saper parlare bene?)

Preparati a qualche differenza pratica rispetto all’Italia:

  • Scritto a tempo (2-3 ore) con domande a scelta libera: tipico delle facoltà umanistiche. Molto basati sulle argomentazioni e il ragionamento.
  • Test a scelta multipla e problemi numerici: soprattutto in Ingegneria e STEM.
  • Open book exam: Qualche corso (ad esempio a UCD) permette consultazione libri/appunti. Ma occhio: sono pensati per testare la capacità applicativa, non per “copiare”.
  • Esami orali? Praticamente mai, tranne forse in lingue, teatro/performance e medicina. Gli “oraloni” stile sessione italiana non fanno parte del sistema irlandese.

Esempio reale: che succede se vai male ai quiz ma passi di misura l’esame? (Storia di Martina)

Martina, al primo anno di Business a UCD, aveva sempre avuto ansia per la matematica. Durante il semestre, si era sbattuta con i quiz settimanali online (20% del voto) e aveva una media del 68%. All’esame finale ha avuto un momento di blackout emotivo e ha preso solo 35%. Il voto finale? (0.2 × 68) + (0.8 × 35) = 41,6%. Sufficiente per passare, grazie ai quiz! Se non li avesse fatti, sarebbe andata dritta dritta al resit d’agosto... a sue spese.


Quali sono i principali vantaggi e svantaggi degli esami universitari in Irlanda per uno studente italiano?

I PRO (molto reali):

  • Non ti trovi mai a dover preparare sei esami in due settimane.
  • Ricevi feedback continuo: ti accorgi se qualcosa non va molto prima di arrivare a maggio.
  • La costanza viene premiata, anche in chi non è “da ultimi sprint”.

I CONTRO (non trascurabili):

  • Gli errori si pagano subito e caro: bocciare a gennaio può rovinare i piani per l’estate.
  • Se te la cavi meglio a parlare che a scrivere, serve un po’ di esercizio: le tesine e gli esami scritti sono ovunque.
  • Non ti vengono offerti “appelli extra” o sconti se sei in difficoltà.

FAQ – Tutte le domande che ci fate su esami universitari in Irlanda (con risposte oneste, zero filtri)

Devo “prenotare” l’esame come in Italia?

No, sei automaticamente iscritto agli esami dei moduli che hai scelto. Più comodo, ma anche più vincolante.

Posso rifiutare un voto basso e ripetere?

No. Se vuoi rifare l’esame per migliorare il voto, devi ripetere tutto il modulo l’anno dopo e pagare di nuovo le tasse relative.

Conta il voto del primo anno sulla media di laurea?

Sì, tutti i moduli del percorso contribuiscono al tuo GPA cumulativo (la media), salvo poche eccezioni scritte esplicite nel regolamento del corso.

Esistono esoneri per “alleggerire” il semestre come in Italia?

No, la continuous assessment è obbligatoria. A volte un project può sostituire parte dell’esame, ma non puoi “scalare” nulla senza recuperarlo in altro modo.


Cosa aspettarsi davvero dagli esami universitari in Irlanda? (Conclusione senza filtri)

Studiare e sostenere esami universitari in Irlanda equivale a mettersi davvero in gioco, giorno dopo giorno. Serve più regolarità e meno “tattica da sessione”, ma in cambio hai la possibilità di costruirti una buona media senza la pressione di dover essere perfetto una volta sola.

Siamo sinceri: il sistema irlandese può mettere ansia all’inizio, specialmente se sei abituato ai ritmi e alle regole italiane. Ma spesso chi parte preparato – e con il supporto giusto – trova che la trasparenza delle regole e il feedback progressivo aiutano davvero tanto (anche psicologicamente!).

Se hai ancora dubbi su come vengono valutati gli esami universitari in Irlanda, sulle regole dei resit, o anche solo su come si confronta il tuo diploma/voto italiano con quello irlandese, parlane con uno degli advisor Studey prima di mandare la tua application. Una chiacchierata di 30 minuti può risparmiarti settimane di ansie (e non pochi soldi in fee per risit).

Cerchi info personalizzate? Scrivici: con noi trovi sempre ex studentə che ci sono già passati, pronti a dirti la verità – anche quando scomoda – sulle vere differenze tra Italia e Irlanda.

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