Esami universitari in Irlanda: consigli veri e pratici per affrontarli (senza impazzire)
Ogni settimana riceviamo messaggi tipo: “Come funzionano esattamente gli esami universitari in Irlanda?” o “Sono diverso dagli esami in Italia?”. Se anche tu sei alle prese con queste domande, tranquillo: qui trovi risposte pratiche, dritte oneste e qualche racconto vero da chi in Irlanda ha già dato esami… e non sempre è andata liscia al primo colpo.
In questa guida trovi:
- Come sono strutturati gli esami nelle università irlandesi
- Cosa significa il sistema di voti (1.1, 2.1, 2.2, Pass)
- Cosa puoi portare in aula e cosa ti conviene lasciare a casa
- Come si chiedono le “Extenuating Circumstances”
- Quanto costano e come funzionano i repeat exam
- Qualche trucco (vero) per studiare, gestire lo stress ed evitare errori grossolani
Se ti restano dubbi sul tuo caso (magari una situazione un po’ particolare), puoi sempre scriverci: qui non si paga niente per una chiacchierata con chi ci è già passato e magari sa suggerirti una scorciatoia.
Come sono gli esami universitari in Irlanda? Ecco cosa aspettarti davvero
Se provieni dall’Italia, è probabile che tu abbia in mente i classici esami orali o le “sbobinate” infinite per il compitino. In Irlanda, la storia è diversa e cambia parecchio a seconda del tipo di corso e della facoltà. Ti elenco i formati più frequenti (con qualche dettaglio che di solito scopri… troppo tardi):
Esami scritti in aula (“Written Closed-Book”)
Questi sono i classici: ti presenti in una grande sala con altri studenti, niente appunti né telefoni. Di solito hai tra 1 e 3 ore per finire l’esame. In alcune università, se non hai con te la student card puoi essere identificato manualmente (ma perdi tempo prezioso). I controlli sono molto rigidi, specie rispetto a molte sedi italiane.
Open-Book Exam e Take-Home
Sono sempre più diffusi. Puoi consultare libri e appunti, ma non illuderti: servono pensiero critico e capacità di ricollegare i concetti. Se usi materiale esterno devi citarlo, e anche qui sono molto pignoli. Trinity College, per esempio, ti chiede pure di dichiarare che non hai copiato.
Continuous Assessment: valutazione continuativa (e insidiosa)
Molti corsi valutano parte del voto con quiz online, progetti, presentazioni e attività durante il semestre. A volte contano per il 20%, altre addirittura per tutto il voto. Esperienza personale: snobbare un mini-quiz da 10% può costarti caro quando ti trovi a dover fare il 70% nel finale... meglio non rischiare.
Esami online con sorveglianza (“Online Invigilated”)
Qui entri in piattaforma, webcam accesa e attenzione alla connessione: se cade… nessuno ferma il timer per te. Regolati di conseguenza.
Come funziona il sistema di voti universitari in Irlanda? Qual è l’equivalenza con i voti italiani?
La famosa scala 1.1, 2.1, 2.2, Pass non è uno scioglilingua: è proprio come ti “classificano” a fine anno o alla laurea. Ecco a cosa corrisponde, con una stima rispetto ai voti italiani (occhio, la conversione è sempre un po’ arbitraria):
Percentuale | Voto irlandese | A cosa corrisponde in Italia (più o meno) |
---|---|---|
70–100 % | First Class Honours (1.1) | 30 e lode – 28 |
60–69 % | Second Class Honours, Upper (2.1) | 27 – 24 |
50–59 % | Second Class Honours, Lower (2.2) | 23 – 21 |
40–49 % | Pass | 18 – 20 |
< 40 % | Fail | Bocciato (sotto il 18) |
Nota: in alcune facoltà (soprattutto ingegneria e medicina) i minimi richiesti possono essere più alti, soprattutto per laboratori e moduli pratici. Un’occhiata al Course Handbook del tuo corso è d’obbligo – o chiedi a noi, se vuoi andare sul sicuro.
Cosa posso portare (e cosa no) all’esame in aula? Quali sono le regole da non sottovalutare?
Può sembrare banale, ma ogni anno c’è qualcuno che si gioca l’anno per una sciocchezza. Queste sono le verifiche standard che ti aspettano:
- Documento di riconoscimento: Student Card (o UCARD) obbligatoria. Senza, si parte già in salita.
- Cosa sì: penna trasparente, bottiglia d’acqua senza etichetta, calcolatrice se prevista (ma solo quella approvata!).
- Cosa no: telefoni, smartwatch, cuffiette, astucci chiusi. Anche tenere l’Apple Watch spento in tasca ti può far rischiare la sospensione (storie vere, purtroppo).
- Se ti pizzicano con dispositivi non consentiti, scatta il report di “Academic Misconduct”: in alcuni casi, perdi l’esame o – peggio ancora – l’anno. Sì, anche se “non lo hai usato”. Occhio.
Quali metodi di studio funzionano per superare gli esami universitari in Irlanda?
Non esiste la ricetta magica, ma qualche trucco imparato sul campo può aiutare a non farsi cogliere impreparati:
- Scaricati i Past Papers: quasi tutte le università li mettono a disposizione. Fai finta di essere all’esame, cronometra il tempo e consegna (a te stesso) alla fine. Aiuta a capire il tipo di domande e il ritmo giusto.
- Sfrutta le Office Hours: i professori sono spesso più disponibili di quanto pensi. Puoi fare domande precise sui criteri di valutazione e chiedere chiarimenti sulle parti poco chiare, senza sembrare “rompiscatole”.
- Studia a tappe (Spaced Repetition), usa Pomodoro: meglio un’ora al giorno pianificata che una nottata in bianco prima dell’esame. Tra le altre cose, la biblioteca si riempie già dalle 8:00: prenota il tuo posto per tempo, soprattutto sotto esame.
- Gruppo studio? Sì, ma con metodo: dividete gli argomenti, spiegateveli a vicenda, ma senza trasformare tutto in una chat di meme. Fissate delle regole!
- Academic Writing Centre: esistono (spesso gratis) servizi di supporto su come scrivere bene e citare le fonti. Fallo per tempo se hai saggi da consegnare: il calendario delle prenotazioni si riempie mesi prima.
Cosa fare se sei malato, hai un imprevisto o devi ripetere un esame? (Extenuating Circumstances & Repeat Exam in Irlanda)
Nessuno si augura problemi, ma nella realtà può succedere di tutto. Ecco come funziona:
Cos’è l’Extenuating Circumstances e come si richiede?
Malattia, lutto, un problema serio di salute mentale: se succede vicino alla data dell’esame, puoi richiedere le Extenuating Circumstances (EC). Ogni università ha i suoi moduli, ma in genere hai cinque giorni lavorativi dall’esame per inviare la richiesta, con certificato medico o documento professionale allegato (niente autocertificazioni, purtroppo).
- Attenzione: la richiesta non è “magica”. Di solito ti consentono di rifare l’esame nella sessione successiva, senza penalità. Solo in rari casi danno un “bonus” sul voto se la situazione è borderline.
Come funziona il repeat/resit dei moduli in caso di bocciatura?
Se prendi meno del 40% (o richiesto), ecco le opzioni:
- Resit: rifai solo la prova d’esame o il compito (senza seguire le lezioni di nuovo). In alcune università è gratis, in altre c’è una piccola fee.
- Repeat: devi rifrequentare il modulo e ripagare la tassa. A UCD, ad esempio, parliamo di circa 230€ a modulo; a Galway, circa 195€ per l’intero pacchetto repeat – ma chiedi sempre conferma, i prezzi cambiano di anno in anno.
- In alcuni casi, il voto del repeat viene “capped” (cioè puoi prendere al massimo un Pass): informati in anticipo.
Piccola trappola: se rimandi il repeat all’anno dopo e sfori con i crediti gratuiti da studente EU, rischi di aggiungere una tassa da oltre 2000 euro a Galway. Meglio saperlo prima…
Si può usare ChatGPT o AI per fare gli esami? Come viene gestito il plagio nelle università irlandesi?
Se ti stai chiedendo: “Posso farmi aiutare da ChatGPT per i saggi?”… ecco la verità nuda e cruda. Gli atenei irlandesi usano software come Turnitin (che ora becca anche l’AI). Se becchi una segnalazione per plagio o uso scorretto dell’intelligenza artificiale, puoi finire con un Grade 0 o una denuncia disciplinare. Meglio usare l’AI solo come supporto iniziale (brainstorming, raccolta idee), ma poi rielabora tutto e cita sempre secondo lo stile richiesto (APA, Harvard…). Sembrare troppo “perfetto” nei lavori scritti… insospettisce.
Quali servizi di supporto mentale e pratico offre una università irlandese durante gli esami?
La “exam season” può essere davvero tosta, specie se sei fuori casa. Devi sapere che ogni ateneo offre alcuni servizi gratuiti:
- Counselling: puoi accedere a 6-8 sedute gratuite (incluse nelle tasse).
- Biblioteche aperte fino a tardi: ma armati di snack e vestiti a cipolla… il riscaldamento è imprevedibile!
- App utili: ne segnalo due—“MyUCD” (se sei a Dublino) per trovare aule libere, e “Forest” per evitare di stare sempre su Instagram.
Consiglio “vissuto”: un nostro studente a Maynooth si è prenotato per registrare presentazioni orali in una “quiet room” della biblioteca, evitando rumori di fondo: ha guadagnato punti utili nel continuous assessment.
Domande frequenti sugli esami universitari irlandesi: risposte oneste e senza filtri
Gli esami sono più difficili che in Italia?
Più che altro: sono diversi. Meno “ripetere a memoria”, più applicazione pratica. Se usi i past papers e ti chiarisci i criteri di voto, non troverai sorprese insormontabili.
Posso rifiutare un voto come in Italia?
No. Una volta pubblicato il voto, te lo tieni. L’unica alternativa (a pagamento) è chiedere un recheck dell’esame, ma di solito il risultato cambia di rado.
E se arrivo tardi a un esame?
Nella maggior parte degli atenei, puoi ancora entrare entro i primi 30 minuti, ma perdi quei minuti sul timer. Se arrivi oltre, risultai “Absent” e l’esame viene considerato come non sostenuto.
È possibile usare il laptop per gli esami?
Solo in prove specifiche (ad esempio coding o statistica), e spesso solo su computer forniti dall’università, già bloccati. Non dare per scontato che userai il tuo portatile.
Quanto pesa la valutazione continuativa (continuous assessment)?
Dipende: in alcuni corsi è un 10%, in altri può essere il voto totale. Approfondisci su “Module Descriptor” della tua facoltà o su SIS Web/Galway Canvas.
Parola chiave finale: consigli esami università irlandesi
Se qualcosa non ti torna, o la tua situazione è “fuori standard”, non esitare a scriverci. Siamo ex-studenti anche noi: una telefonata o una consulenza ti può davvero risparmiare grane (e soldi in più). Meglio chiarire un dettaglio prima che trovarsi sorprese all’ultimo. Dall’extenuating circumstance al repeat, siamo qui anche per le domande “scomode” – e se non sappiamo la risposta subito, la cerchiamo insieme.
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