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Corsi di laurea per lavorare nelle multinazionali in Irlanda

Studiare in Irlanda offre molte opportunità nelle multinazionali, ma è fondamentale scegliere il corso giusto e prepararsi adeguatamente.

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Corsi di laurea per entrare nelle multinazionali in Irlanda: cosa studiare (e dove), dritte senza filtri

Perché (davvero) pensare all’Irlanda?

Se stai pensando di lavorare in una grande azienda internazionale, l’Irlanda è il backstage di molti giganti: da Google a Pfizer, passando per PayPal e Medtronic. Parliamo di oltre 1.800 multinazionali con sede europea qui (fonte: IDA 2024), e circa un lavoratore su dieci – sì, proprio così – è assunto da una di queste. Che tu sia appassionato di tecnologia, scienze della vita, finanza o ingegneria, le città come Dublino, Cork, Galway e Limerick sono una specie di punto d’arrivo per chi cerca una carriera internazionale. E per i cittadini UE (quindi, italiani inclusi) le barriere burocratiche sono, per ora, basse.

Dove si trova davvero lavoro: settori che “tirano”

Ci sono settori dove le assunzioni vanno quasi di pari passo con nuove aperture di palazzi enormi pieni di meeting room e mense. Ecco i principali, con qualche numero per farti un’idea realistica:

  • Tecnologia & ICT: Le big tech mondiali hanno praticamente colonizzato Dublino. Più di centomila persone lavorano qui nella tecnologia.
  • Biopharma & Life Sciences: I laboratori girano a pieno ritmo, specie nei dintorni di Cork, Limerick e Waterford.
  • Servizi finanziari & Fintech: Dublino Docklands è un melting pot di banche, fondi e fintech. In tutto il settore si contano circa 60mila addetti.
  • Medtech & Advanced Manufacturing: Soprattutto nel Midwest, con Galway come epicentro.

Cosa studiare e dove (davvero)

Chiedere “che laurea serve per lavorare in multinazionale?” è come chiedere “che scarpe metto per una maratona?”. Dipende da dove vuoi andare, e soprattutto… da quanto vuoi arrivarci preparato.

Ecco una bussola (ma ricordati che i nomi dei corsi cambiano spesso: meglio verificare, soprattutto se vuoi evitare sorprese).

Tecnologia & ICT

  • Cosa scegliere: Computer Science, Software Engineering, Data Science, Cybersecurity
  • Dove: Trinity College Dublin, University College Dublin (UCD), DCU, UL, TU Dublin
  • Perché piace alle aziende: Ci sono stage obbligatori già durante il triennio, partnership vere con chi poi ti assume (non esercizietti finti), possibilità di lavorare a progetti con Amazon o Microsoft.

Biopharma & Life Sciences

  • Cosa scegliere: Biotechnology, Pharmaceutical Science, Chemical & Bioprocess Engineering
  • Dove: University College Cork, TU Dublin (sede Tallaght), University of Galway
  • Punti di forza: Si lavora in laboratori veri, spesso “a norma GMP”, con contatti e progetti con aziende tipo Pfizer o Janssen.

Servizi finanziari & Fintech

  • Corsi: International Business, Economics & Finance, FinTech
  • Dove trovarli: UCD Quinn School, Dublin City University, Maynooth University
  • A cosa serve: Moduli nuovi sui rischi, compliance, FinTech, Python for Finance; stage in banche e fondi, non solo teoria.

Medtech & Advanced Manufacturing

  • Lauree: Biomedical, Mechanical, Electronic Engineering
  • Università di riferimento: University of Galway, University of Limerick, MTU Cork
  • Plus: Progetti in collaborazione con Boston Scientific, Medtronic, e accesso a laboratori di fabbricazione digitale che servono davvero.

Digital Business & Marketing

  • Corsi tipo: Digital Business, Global Languages & Marketing
  • Dove: TU Dublin, Technological University of the Shannon
  • Per chi è adatto: Se cerchi ruoli più “ufficio” in HQ europei e vuoi imparare SEO, analytics e customer success con input diretto delle aziende tech.
NB: Lo stesso corso può chiamarsi “Computer Science”, “Computing”, o “Software Engineering” e non essere uguale per nulla. Guai a chi si iscrive solo leggendo il titolo.

Cosa serve davvero per entrare: oltre la media scolastica

Partiamo dai fatti (senza bluff): la laurea non basta quasi mai. Ecco cosa ti chiederanno, spesso anche più del voto in pagella:

  1. Progetti pratici: Che sia un profilo GitHub con qualche progetto decente, un laboratorio documentato o casi studio veri, questa è la “merce” con cui ti giochi molti colloqui.
  2. Stage (internship): Tantissime assunzioni arrivano grazie agli stage durante il percorso. In alcuni settori vale più di una tesi.
  3. Soft skill: Per farla breve, la capacità di ragionare, risolvere problemi, lavorare bene in squadra e parlare inglese comprensibile.
  4. Certificazioni extra: A volte bastano poche centinaia di euro e un po’ di tempo per prendere certificati che fanno curriculum vero (tipo AWS Cloud Practitioner, Lean Six Sigma Yellow Belt, Excel avanzato, e simili).

Come si accede dall’Italia

Niente magie, solo pratica e (ahimè) burocrazia:

  • Diploma di maturità: Deve raggiungere la soglia di punteggio comparata al sistema locale (in inglese; Studey può aiutarti a non sbagliare la conversione).
  • Inglese certificato: Di solito serve un B2/C1 (IELTS 6.0–6.5). Attenzione: cambiano i test accettati anche all’ultimo momento, quindi occhio.
  • Domanda online (CAO): Si invia tra febbraio e maggio, ma le scadenze variano – meglio non aspettare l’ultimo.
  • Personal statement e referenze: Non sempre obbligatori, ma fanno la differenza, soprattutto nei corsi più “tirati” (e qui Studey può darti dritte concrete, niente frasi fatte).

Gli errori più comuni – e qualche vaccino preventivo

  • Partire scegliendo la città e non il corso: La Dublino delle serie TV non è sempre la migliore per trovare lavoro post-laurea. Fai attenzione a cosa si studia, non solo dove.
  • Ignorare l’inglese tecnico: Arrivare con un livello basso significa partire svantaggiato, soprattutto in materie dove il primo semestre ti richiede project work già in inglese – non solo teoria.
  • Saltare la lettura del programma: “Computing” potrebbe significare più reti che programmazione. Meglio evitare sorprese.
  • Dimenticare i costi extra: Oltre alla tassa universitaria, si pagano spesso i laboratori, il materiale e lo student levy. Fatti bene i conti (e chiedi gli ultimi aggiornamenti: i prezzi cambiano spesso).

E se ho già una laurea? (o voglio cambiare settore)

  • Master di conversione: Se hai una triennale “generica”, ci sono master pensati per chi vuole riposizionarsi su digitale, tech, ecc. In 12–18 mesi puoi essere pronto per le Big Tech.
  • Postgraduate diplomas: Percorsi brevi, focalizzati, per acquisire competenze tecniche richieste dal mercato.
  • Apprendistato di livello 8 in FinTech: Novità 2024 – un formato lavoro più studio, ma i posti sono pochi e si entra solo se motivati davvero.

Piccole domande frequenti (e risposte senza filtri)

È vero che chi prende ‘Computer Science’ trova lavoro subito nelle Big Tech?
Spesso sì, se scegli quelli con internship obbligatoria – molti fanno il colloquio finale proprio con l’azienda dove hanno fatto lo stage.

Serve il visto per lavorare mentre si studia?
No, con il passaporto italiano puoi lavorare senza permessi extra. Solo attenzione a non trascurare gli esami (lavorare troppo ti rallenta).

Quanto costano le tasse universitarie?
Se sei cittadino UE, la quota più pesante la copre lo Stato. Resta da pagare lo student contribution: circa 3.000–4.000 € l’anno (ma cambia di frequente, quindi informati prima).

Le multinazionali assumono anche diplomati di college tecnologici, o solo laureati “di grido”?
Guardano soprattutto cosa SAI FARE. Se arrivi con progetti reali e inglese buono, non conta tanto l’etichetta.

Quanto devono essere buoni l’inglese e i voti in Biopharma?
Sull’inglese: a volte basta 6.0 IELTS, più spesso 6.5 e una soglia minima in ogni parte. Meglio certificarsi senza ansia all’ultimo minuto.

Conclusioni da ex studente, non da brochure

Studiare (e poi lavorare) in Irlanda può essere un acceleratore vero, ma non è per chi cerca strade rapide e facili. Serve scegliere il corso giusto, preparare i documenti con attenzione, portarsi avanti con l’inglese, e soprattutto non prendersi in giro: ci saranno momenti di fatica, ma se il tuo obiettivo è serio, qui si può fare il salto.

Se hai mille dubbi — sul corso da scegliere, sulle scadenze, o anche solo su come prepararti agli esami di inglese — qui non troverai risposte prefabbricate, ma qualcuno che c’è passato prima di te e ti racconta cosa non rifarebbe (e cosa invece è valsa la pena). Confrontati pure: la prima chiacchierata con Studey è sempre gratuita, nessun impegno. Alla fine decidere sta a te, ma il viaggio, se condiviso, pesa meno.

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