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Corsi interdisciplinari: più comuni in Irlanda o in Italia?

I corsi interdisciplinari sono più comuni in Irlanda, dove la flessibilità permette di combinare materie diverse, rispetto alla rigidità del sistema italiano.

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Corsi interdisciplinari: sono più diffusi in Irlanda o in Italia?

Molti studenti che ci scrivono vogliono capire: in Irlanda si trovano davvero più corsi interdisciplinari rispetto all’Italia? E cosa cambia nella pratica, giorno per giorno, per uno studente che sta scegliendo? Se ti stai facendo queste domande, hai già fatto il primo passo giusto: vuoi capire davvero che cosa aspettarti, al di là della pubblicità delle università.

Qui non troverai risposte preconfezionate o promesse impossibili. Ti raccontiamo cosa significa “interdisciplinare”, come funzionano questi percorsi in Irlanda e in Italia, quali sono i pro, i limiti e le differenze che nessuno di solito ti spiega. Il tutto con esempi concreti, spunti pratici e zero filtri.


Cosa vuol dire davvero seguire un corso interdisciplinare? (E perché ti interessa se vuoi creare il tuo percorso su misura)

Quando parliamo di “corso interdisciplinare”, si intende una laurea costruita su almeno due aree di studio che si intrecciano dall’inizio alla fine, non solo come “esami a scelta” sul finale. Questi percorsi nascono per formare profili ibridi che parlano più lingue (metaforicamente e non) – tipo informatici che sanno di comunicazione, data analyst che capiscono economia, scienziati sociali che sanno di management.

Se la parola ti ispira, probabilmente vuoi uscire dall’idea della laurea standard “tutto Chimica”, “tutto Economia” o “tutto Storia”, preferendo esplorare incroci inconsueti, magari in vista di lavori nuovi che oggi ancora nemmeno esistono.


Quanto è rigido il sistema universitario italiano per chi vuole una laurea “ibrida”?

In Italia posso davvero combinare materie diverse in una sola laurea?

Risposta onesta: in teoria sì, nella pratica molto poco (almeno rispetto a Irlanda o UK).

  • In Italia, ogni corso di laurea deve rientrare in una “classe” ben precisa (quelle sigle tipo L-18, LM-15…) fissate dal famoso DM 270/2004. Le università sono obbligate a rispettare obiettivi e percentuali di esami obbligatori per area: nella triennale possono arrivare al 50%, nella magistrale al 40%.
  • Questo serve per garantire che chi si laurea in Italia abbia sempre titoli “validi” per professioni e concorsi pubblici… ma lascia ben poco spazio a mix radicali.
  • Esistono corsi “interdipartimentali” (esempi interessanti: Informatica Umanistica a Pisa, Digital Humanities in altre città, alcune magistrali in Cybersecurity) ma sono comunque costretti a scegliere UNA classe di riferimento e a rispettarne tutti i vincoli.

Tradotto: se vorresti mischiare Biologia e Business Analytics o Chimica e Design, in Italia qualche opzione la trovi, ma sono eccezioni, non la regola. La maggior parte delle volte sono percorsi “già pensati” per te – niente combinazioni personalizzate, poche sorprese.


Quali sono gli esempi REALI di corsi interdisciplinari in Italia?

Quali sono le università italiane con percorsi ibridi?

Ecco due tra i più noti (e ancora un po’ “unici”):

  • Informatica Umanistica, Università di Pisa: Triennale e magistrale nate dall’accordo tra Lettere e Informatica. Incroci tra letteratura, linguistica, storia dell’arte con coding, database, intelligenza artificiale applicata ai testi.
  • Magistrale in Cybersecurity, Pisa (interclasse): Ingegneria + Informatica, tutto in inglese.
  • Altri esempi: Big Data & Economics, Digital Humanities in vari atenei, ma spesso per pochi studenti e con processi di attivazione lenti e complessi.

Insomma: le alternative ci sono, ma in numeri ridotti e con scarsa possibilità di personalizzazione rispetto a quanto avviene all’estero.


Perché in Irlanda i corsi interdisciplinari sono molto più diffusi?

Perché in Irlanda (e UK) sembra tutto più facile?

La realtà è che il sistema irlandese è strutturato proprio per essere flessibile e lasciare davvero spazio a combinazioni nuove. Ecco come funziona, in sintesi pratica:

  • Nessuna “classe di laurea” nazionale: Ogni università crea i propri corsi, decide le combinazioni e li accredita, senza “gabbie” ministeriali. Bisogna solo rispettare gli standard di qualità stabiliti dallo stato (Quality & Qualifications Ireland).
  • Modello Common Entry e Joint Honours:
    • Si entra (spesso tramite un solo codice CAO) e nel primo anno si seguono 3–4 materie di prova.
    • Poi dal secondo anno si può scegliere tra decine di combinazioni: esempio pratico all’University of Galway, dove lo stesso percorso accoglie ogni anno più di 800 studenti e permette scelte quasi personalizzate.
  • Casi concreti che ci chiedono spesso:
    • Trinity College Dublin – Computer Science, Linguistics & a Language (CSLL): Un mix tra informatica, linguistica e una lingua scelta (francese, spagnolo o irlandese).
    • UCD, UL e SETU – Bachelor of Arts Joint Honours: Combinazioni tra scienze sociali, lingue, matematica, digital media, ecc.

Nel concreto, chiunque vuole miscelare scienze, lingue, comunicazione, matematica, informatica e discipline artistiche, in Irlanda può farlo – spesso senza restrizioni, e cambiando indirizzo persino dopo il primo anno.


Perché la flessibilità è reale in Irlanda (e fino a che punto)?

  • Corsi modulari: Tutte le materie valgono ECTS, quindi puoi “costruirti” il percorso su misura.
  • Università attente alle richieste: Non esiste quella rigidità “da regolamento” tipica italiana. Le uni competono anche sulla varietà delle combinazioni per attrarre studenti (stranieri inclusi).
  • Rigorosità solo dove serve: Solo per le lauree regolamentate (tipo Medicina) esistono vincoli simili a quelli italiani.
  • Uno stile “breadth”: Formano generalisti che poi si specializzeranno al master, invece che “specialisti a compartimenti stagni” dalla triennale.

Quanto costa studiare un corso interdisciplinare in Irlanda rispetto all’Italia?

Quanto costano tasse universitarie e vita da studente in Irlanda rispetto all’Italia?

Ecco la realtà, senza giri di parole:

  • Tasse universitarie: Per gli studenti UE, le università pubbliche irlandesi chiedono circa 3.000 € l’anno di student contribution, a cui si aggiunge una quota statale (che può variare).
  • Vita quotidiana: Il costo della vita (soprattutto alloggio) è decisamente più alto rispetto a molte città italiane — per molti ragazzi è la vera sfida, più ancora delle tasse. È fondamentale averne consapevolezza (e fare i conti con calma, preventivo alla mano).
  • Documenti: Niente visto per studenti italiani, ma se lavori part-time serve il PPS Number.

Ogni situazione personale è diversa, e i costi possono cambiare ogni anno (purtroppo al rialzo…). Se hai dubbi specifici su borse di studio reali o costi effettivi, puoi scriverci: non abbiamo formule magiche, ma ti aiutiamo a incrociare numeri e risorse ufficiali aggiornate.


Quando scegliere un corso interdisciplinare in Irlanda ha davvero senso? (E quando invece è meglio restare in Italia?)

Ti conviene puntare su un percorso interdisciplinare in Irlanda:

  • Se vuoi tenerti aperte più strade lavorative e universitarie (ad esempio, vuoi lavorare nella tecnologia ma ti interessa anche approfondire le lingue o la comunicazione);
  • Se ti piace l’idea di scegliere la combinazione solo dopo un anno di test e “assaggi”;
  • Se sei disposto a investire qualcosa in più (in termini di denaro, energie e adattamento) per una flessibilità e apertura maggiore.

Dovresti invece considerare di restare in Italia se:

  • Vuoi accedere a professioni regolamentate (avvocato, ingegnere civile, psicologo clinico) dove il percorso è già estremamente definito e vincente solo se “verticale”;
  • I costi e la lontananza dalla famiglia sono preoccupazioni forti e non hai modo (o voglia) di gestirle;
  • Preferisci un ambiente più guidato e con meno libertà di scelta (che può anche essere un plus, non c’è nulla di strano!).

Quali sono gli errori più comuni degli studenti che scelgono questi percorsi?

  • Immaginare che “interdisciplinare” significhi meno fatica: In realtà il carico di studio resta alto, semplicemente è più vario (e a volte richiede adattamento maggiore).
  • Ignorare i prerequisiti: Alcune combinazioni richiedono livelli avanzati di matematica o inglese (gli equivalenti del Leaving Certificate irlandese rispetto all’Esame di Stato italiano non si traducono sempre uno a uno).
  • Pensare che “più materie diverse” renda tutto più facile: A volte la troppa libertà può creare ancora più confusione — serve un piano (magari costruito insieme a chi c’è passato).

FAQ rapide su corsi interdisciplinari in Irlanda e Italia

Posso combinare due materie strane tipo Biologia Marina + Digital Marketing in Irlanda?

Di solito sì, purché entrambi i corsi siano disponibili nel programma Joint Honours della tua università. In Italia? Nella stragrande maggioranza dei casi dovresti iscriverti a due percorsi diversi o puntare su un double degree (quando esiste).

Il titolo irlandese vale per concorsi e professioni in Italia?

Sì, è riconosciuto. Tuttavia, per concorsi pubblici o accesso agli ordini, servirà fare richiesta di equipollenza caso per caso (noi ti aiutiamo a capire come funziona, se necessario).

Ci sono borse di studio per italiani?

Ogni università ha le sue “scholarship” (di solito handy solo per merito) e in più esiste il SUSI Grant (ma solo residenza in Irlanda da 3+ anni). Su bandi, importi e tempistiche è sempre meglio farsi aiutare da un esperto o controllare i siti ufficiali — possiamo aiutarti a tradurre le info e capire se hai davvero i requisiti.


Conclusioni: Irlanda o Italia per corsi interdisciplinari? La verità senza filtri

Oggi l’Irlanda offre molte più strade per chi vuole una laurea costruita mixando passioni e competenze diverse. In Italia questo sta iniziando solo ora, in modo lento e su piccolissima scala. Però la scelta migliore dipende sempre da quanto sei disposto a metterti in gioco, dal tipo di lavoro che immagini, dal budget e soprattutto da come impari meglio: con più libertà o con uno schema già definito.

Se hai ancora dubbi o domande — anche quelle che possono sembrare “da niubbo” o troppo pratiche — puoi parlare gratis con ex-studenti italiani che hanno vissuto l’Irlanda sulla propria pelle: la nostra prima consulenza non costa nulla, non vincola a niente, ed è pensata proprio per aiutare chi si trova a un bivio (come noi anni fa)!

Scrivici, anche solo per capire se questa cosa della “laurea interdisciplinare” fa davvero per te. Nessun invito forzato a partire, solo una chiacchierata tra persone che ci sono passate.

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