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Dottoati: struttura del dottorato in Irlanda e differenze con l’Italia

Scegliere tra un dottorato in Irlanda o Italia comporta differenze significative in durata, supporto, costi e opportunità di networking. Scopri di più!

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Dottorato in Irlanda e Italia: come funziona davvero e quali sono le differenze pratiche?

Se ti stai facendo domande tipo “Meglio un PhD in Irlanda o restare in Italia per il dottorato?”, sappi che non sei l’unico. Dietro queste due opzioni ci sono un sacco di sfumature che sulla carta sembrano dettagli, ma nella vita reale fanno la differenza. Noi di Studey (e parlo da ex dottorando anch’io) abbiamo raccolto le info più concrete, senza promessa di soluzioni magiche – ma mettendo nero su bianco quello che avremmo voluto leggere all’inizio. Ecco qualche risposta alle domande che riceviamo più spesso.

Quanto dura il dottorato in Irlanda rispetto all’Italia? Cosa cambia tra 3 e 4 anni?

In Irlanda, il dottorato classico dura 4 anni pieni. Non è solo un “anno in più per scrivere la tesi”: quello che cambia davvero è che l’anno extra spesso serve per seguire corsi avanzati e skill pratiche, pubblicare con più calma, e sviluppare progetti un po’ più ambiziosi. Lo chiamano PhD “structured”, proprio perché sei seguito ad ogni passo da un Supervisory Panel e hai delle review intermedie.

In Italia il percorso è regolato per legge: tre anni secchi, 180 crediti (CFU), con una struttura molto più snella. In genere il primo anno ti orienti, il secondo lavori di ricerca e il terzo stai principalmente su pubblicazioni, esperimenti e stesura finale.

Proprio perché l’Italia è più rapida, chi punta ad entrare presto in accademia o vuole bloccare i costi può preferirla. In Irlanda, l’anno in più ti aiuta a costruirti una rete e, ammettiamolo, a respirare un po’ di più – ma le spese quotidiane vanno pianificate con attenzione.

Come sono organizzati corsi e formazione nel PhD irlandese? Che obblighi hai davvero?

Questa è una delle differenze più tangibili: in Irlanda, per prendere il dottorato devi ottenere almeno 30 ECTS (che sono crediti specifici) tra corsi avanzati nella tua area e moduli tipo project management, scrittura scientifica, public speaking, basati sulle cosiddette transferable skills. Li si segue davvero: esami, presentazioni, a volte anche stage esterni o “industrial placement”.

In Italia, invece, la legge chiede attività trasversali – ad esempio seminari su etica, brevetti, metodo della ricerca – ma quanto e come ruota tantissimo da università a università (e spesso anche da tutor a tutor). Non esiste una quantità fissa di insegnamenti o ore.

Consiglio onesto: se pensi di aver bisogno di un percorso “accompagnato” e ti piace avere stimoli strutturati, l’Irlanda fa più per te. Se invece vuoi autonomia quasi totale sulla ricerca e meno obblighi, in Italia avrai molto più margine.

Cosa succede se sbagli o ti blocchi durante il dottorato? Quali sono le verifiche intermedie?

In Irlanda la parola d’ordine è “controllo continuo”: ogni 6-12 mesi hai una Progress Review davanti a un panel (il tuo supervisor principale più altri 2-3 membri). Se non vai avanti bene, puoi ritrovarti retrocesso a Master by Research (succede e va detto, anche se a nessuno fa piacere). Il supporto, però, tende a essere concreto: feedback veri, discussioni approfondite, aiuto strutturato.

In Italia il feedback intermedio dipende molto dal tutor e dal collegio docenti. Ci sono verifiche annuali, ma – parliamoci chiaro – capita ancora spesso che il confronto vero arrivi solo alla fine. Il rischio “procedo nel vuoto” esiste, basta parlare con chi ci è passato.

Quanto si guadagna con un PhD in Irlanda? E in Italia? Le borse bastano per vivere?

Irlanda Italia
  • Borsa di 22.000 euro netti all’anno (IRC 2025)
  • Tasse universitarie (fino a 5.750 €/anno) coperte
  • 3.250 euro/anno per costi ricerca/progetti
  • Industry PhD con rilanci stipendio possibili
  • Borsa standard MUR (2024): circa 1.456 euro lordi/mese (circa 16.200 €/anno)
  • Tasse universitarie ridotte (< 500 euro, spesso zero se prendi la borsa)
  • Budget ricerca min. 10% della borsa per legge

Dublino (e anche Cork) oggi ha prezzi affitto alti, spesso 700-1.000 euro al mese solo per una stanza singola. In Irlanda senza una borsa a copertura piena, saltare il fosso è dura. In Italia si tira la cinghia comunque, ma i costi sono più umani.

Come si accede al dottorato in Irlanda e Italia? Cosa serve davvero per iniziare?

Irlanda: si parte sempre dal supervisor: devi trovare qualcuno con progetti attivi che ti accetti. Poi l’università controlla titoli – serve di norma un Master o un Bachelor con voto alto. Per la borsa, la candidatura va inviata in estate/autunno (IRC, successo medio 18%). Puoi iniziare quasi in qualunque mese, in base ad accordi con supervisor e call.

Italia: l’accesso passa da bando unico di ateneo, solitamente a giugno-luglio. Devi superare prove scritte/orali, le graduatorie sono pubbliche e la partenza è a novembre (quasi sempre). Conta più la formalità che il matching con un progetto specifico.

C’è un limite all’insegnamento e al lavoro durante il dottorato in Irlanda e Italia?

Sì, ed è un punto da non sottovalutare se devi integrarti l’entrata.

  • Irlanda: teaching assistantship retribuita e possibilità di lavoro part-time fino a 20 ore/settimana (cittadini UE senza permessi extra).
  • Italia: dottorato richiede “impegno esclusivo”: massimo 40 ore di tutorato l’anno, quasi mai pagate a parte, altri lavori devono avere approvazione del collegio. Alcune università sono più flessibili ma molto dipende dal locale.

Come funziona la discussione della tesi di dottorato in Irlanda? Cosa cambia rispetto all’Italia?

In Irlanda l’esame finale è chiamato viva voce: due o tre ore chiuso in stanza con un examiner interno e uno esterno, niente presentazione pubblica, solo domande a raffica sulla tesi. È tosta, ma spesso meno “spettacolarizzata” che in Italia.

In Italia invece la discussione finale (spesso aperta al pubblico) prevede una commissione più numerosa (almeno due membri esterni), una breve presentazione, poi domande – spesso meno serrate su teoria e letteratura, più focalizzate su risultati pratici e impatto.

Dottorato in Irlanda: vantaggi, svantaggi e cose da mettere in conto prima di partire

Quali sono i vantaggi reali del PhD in Irlanda?

  • Supporto strutturato sulle soft skills (project management, public speaking, ecc.) spendibili anche fuori accademia
  • Più opportunità di networking internazionale e link diretti con industrie innovative (anche grazie agli industrial PhD)
  • Stipendio più alto e – almeno per ora – poche tasse reali sulla borsa

E gli svantaggi?

  • Costo della vita alto (soprattutto affitti), “housing crunch” cronico
  • Pressione delle review periodiche: puoi essere retrocesso
  • In assenza di borsa universitaria o IRC, devi coprire le tuition fee che non sono trascurabili

E per l’Italia?

Vantaggi:

  • Costi bassi, percorso più rapido e collettivo, tasse universitarie ridotte o nulle (per borsisti)
  • Semplicità di inserimento per chi vuole continuare in università o rientrare in ricerca pubblica nazionale
  • Più flessibilità di contenuti e tempistiche

Svantaggi:

  • Borsa più bassa, copertura delle spese veramente base
  • Meno investimento sulle soft skills, tanto dipende dalla sensibilità del tutor
  • Internazionalizzazione ancora indietro rispetto agli standard europei

FAQ pratiche per chi valuta un dottorato in Irlanda (e cosa sapere subito)

Un PhD irlandese viene riconosciuto in Italia?

Sì, automaticamente. È livello 10 del National Framework of Qualifications irlandese e pari al nostro dottorato per le regole UE.

Se prendo la borsa Irish Research Council, devo pagare tasse universitarie?

No per la gran parte dei corsi: vengono coperte fino a 5.750 euro l’anno. Se il corso costa di più (raro, ma controlla prima!) la differenza è a tuo carico.

Serve sempre un Master per entrare?

In teoria basta un Bachelor Honours 2:1, ma in pratica, specialmente come studenti italiani, avere la magistrale facilita molto sia l’ammissione che la scelta dei supervisor.

Quanto costa vivere a Dublino durante un dottorato?

Meno di 700 euro al mese per una stanza singola è ormai un miraggio (verifica sempre le zone e i periodi!). Metti in conto anche vitto, trasporti, libri, più qualche emergenza.

Serve l’IELTS?

Sì, quasi sempre. Gli standard vanno da 6.5 a 7.0. Alcune università irlandesi possono accettare una laurea italiana fatta in inglese – ma bisogna chiedere caso per caso (non farti illusioni senza conferma).

Vale la pena fare il dottorato in Irlanda rispetto all’Italia? Come si sceglie davvero?

Non esiste una risposta universale – e non è una frase fatta. Se vuoi puntare su una carriera internazionale, sviluppare competenze trasversali e puoi contare su una borsa solida in Irlanda, ha senso mettersi in gioco. Se invece l'obiettivo è restare nel sistema accademico italiano, limare i costi e iniziare subito dopo la magistrale, la via italiana resta efficace.

Hai in mano una proposta, ma non sai come scrivere al supervisore irlandese, o ti perdi nei mille bandi italiani? Nessuna domanda è “banale”: se vuoi, scrivici – davvero – uno di noi ex dottorandi può leggere la tua proposta o aiutarti a districarti nei dubbi. Gratuitamente, senza pressioni di iscrizione.

Il viaggio nel dottorato può essere una corsa a ostacoli, ma non bisogna per forza farla da soli.

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