Studey - Studiare in Irlanda

Esperienze degli studenti italiani sulle regole lavorative in Irlanda

Lavorare in Irlanda come studente italiano è possibile, ma richiede attenzione a procedure come il PPS number e a dettagli legali sul lavoro e stipendi.

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Regole lavorative in Irlanda: le cose che nessuno ti spiega davvero (raccontate dagli studenti italiani)

Se sei uno studente italiano che sogna di studiare (e magari lavorare) in Irlanda, sicuramente hai già letto ovunque che “basta essere cittadino UE, non serve nessun visto”. Ed è vero, almeno in teoria. Ma una volta atterrato a Dublino, o a Cork, ti rendi conto che tra PPS number, busta paga, minimum wage e contratti il primo stipendio sembra lontano anni luce. Qui trovi una guida pratica, scritta grazie alle storie reali di ragazzi e ragazze che hanno già passato tutto questo sulla loro pelle — errori compresi.


Posso lavorare in Irlanda durante l’università? Quante ore sono realistiche per uno studente italiano?

In breve: se hai la cittadinanza italiana, puoi lavorare senza permessi speciali. Non esistono limiti legali di ore settimanali per studenti UE, né durante il semestre né d’estate. Tecnicamente potresti lavorare anche full-time mentre studi… ma facciamoci un favore e chiamiamo le cose col proprio nome.

Quasi tutti i ragazzi che sentiamo — tipo Marta, che frequenta la University of Limerick, o Davide del TU Dublin — ci dicono la verità che non sta scritta nei regolamenti: con lezioni, assignment e progetti di gruppo, superare le 20-25 ore a settimana è una maratona (e spesso brutte notti in bianco). Molti puntano invece a turni part-time 15-20 ore durante l’anno accademico, sfruttano le vacanze estive (giugno-agosto) per lavorare pieno orario e mettere via qualche risparmio. Nessun problema legale, solo realismo universitario.


Cos’è il PPS Number e perché ti serve subito per lavorare in Irlanda?

Il PPS Number, in pratica, è il codice fiscale irlandese: senza, nessuno potrà pagarti legalmente. Sembra un dettaglio, e invece è una delle prime trappole nei racconti degli studenti. Chiara (UCC) ricorda di aver perso due settimane di stipendio solo perché ha rimandato la prenotazione in “Allocation Centre”.

Come ottenerlo?

  • Devi già avere un indirizzo in Irlanda (va bene anche una student accommodation provvisoria o una lettera dell’università) e passaporto o carta d’identità UE. Si fa tutto online tramite il portale MyWelfare.
  • Appena prenoti, preparati a un po’ di attesa: in teoria si sbrigano in pochi giorni, ma spesso ci vogliono anche 10-15 giorni lavorativi.
  • Da quando arriva il numero, conservalo e comunica subito al datore di lavoro (così puoi iniziare a ricevere lo stipendio senza intoppi).

Consiglio da vecchio lupo: appena atterri e hai una prova d’indirizzo, prenota. Rimandare è la prima fonte di ritardi (e ansie inutili).


Quanto si guadagna davvero tra salario minimo, prove e trucchetti “all’italiana”?

Dal 1° gennaio 2025 il minimum wage in Irlanda è di 13,50 € l’ora dai 20 anni in su. Sotto questa età valgono tariffe ridotte: per i 19enni è 12,15 €/h, a 18 anni 10,80 €/h. Occhio, però: ogni tanto le cifre cambiano con poco preavviso, quindi chiedi sempre conferma al momento.

Reality check – quello che succede davvero: alcuni locali, ristoranti e magazzini (soprattutto in zone studentesche) offrono periodi di prova sottopagati o ti propongono il classico “cash-in-hand”. Attenzione: è illegale (e perdi contributi pensione, assicurazione, ferie, tutela sugli infortuni). Dal primo minuto ti spetterebbe sempre la paga minima, punto.

Il contratto: la legge irlandese obbliga il datore di lavoro a fornirti uno scritto (Written Statement of Terms) entro 5 giorni da quando inizi. Controlla bene orari garantiti, salario, turni e ferie. Se non ricevi nulla… sollecita subito, meglio via email (serve in caso di problemi più avanti).


Come funzionano tasse e busta paga per gli studenti italiani in Irlanda?

Anche se è noioso, questo punto può davvero salvare centinaia di euro a tanti studenti italiani in Irlanda. Il sistema si chiama PAYE (Pay As You Earn): tradotto, il datore ti trattiene tasse e contributi direttamente, pagando il netto.

  • Appena hai il PPS Number, devi registrare il lavoro su Revenue (il sito delle tasse irlandese, tramite l’account myAccount): se non lo fai subito, scatta la famigerata Emergency Tax, che detrae il 40% dal tuo stipendio finché non aggiorni i dati. Alessandro (DCU) ha recuperato 270 € di tasse solo a fine anno per questo errore: meglio risolvere prima con cinque minuti online, credici.
  • Tax credits: da studente italiano hai diritto agli stessi crediti di chi abita in Irlanda da sempre. Occhio solo se hai più di un part-time: i tuoi crediti fiscali vanno “assegnati” al lavoro principale, per non pagare più tasse del dovuto.
  • Recuperare le tasse: se a fine anno hai pagato più tasse del dovuto (capita spesso il primo anno), niente panico. Puoi richiedere un rimborso, serve solo un po' di pazienza col portale Revenue e i suoi “menù a tendina” infiniti.

Lavoro part-time in Irlanda: come funzionano orari, pause, straordinari e ferie?

Questa è una delle domande più realistiche che riceviamo — e, fidati, i dettagli fanno differenza sul serio.

  • Pause e break: dopo 4,5 ore di lavoro ti spettano 15 minuti di pausa (non retribuita). Oltre 6 ore, sono 30 minuti totali.
  • Ferie: maturi circa l’8% delle ore lavorate: per un lavoro full-time, si traduce in 4 settimane di ferie pagate ogni anno lavorativo. Anche per chi ha il contratto “zero ore” (turni variabili), l’holiday pay si somma ogni busta paga.
  • Straordinari: qui niente “maggiorazione per legge” come in Italia. Fare extra non ti garantisce una paga aumentata, a meno che il contratto specifico non lo preveda. Nel retail spesso no, nei magazzini/logistica può esserci.

Quali sono gli errori che vediamo fare più spesso agli studenti italiani che lavorano in Irlanda?

Parlare con chi ci è già passato aiuta ad evitare figuracce e perdere soldi, letteralmente. Ecco quelli più comuni:

  1. Aprire il conto dopo essere stato assunto: senza IBAN irlandese (anche fintech tipo Revolut vanno bene) non ti pagano lo stipendio.
  2. Accettare le mance “cash” come parte della paga: sulle tips cash puoi anche non pagare tasse, ma se la paga base scende sotto il minimo legale… sei tu quello fregato.
  3. Non leggere i turni (roster) ogni settimana: se il contratto lo permette, possono cambiarti orari anche all’ultimo momento. Ma con meno di 24h di preavviso puoi contestare, in teoria.
  4. Saltare l’iscrizione al sindacato di categoria: costa pochissimo all’anno. Non serve “fare casino”, ma avere qualcuno che ti risponde se hai problemi col datore è oro puro.

Domande frequenti su lavoro e regole lavorative in Irlanda — Risposte rapide

Serve un permesso di lavoro per studenti italiani in Irlanda?

No, come cittadino UE non hai bisogno di nessun permesso speciale per lavorare (fonte: Citizensinformation.ie).

Quante ore posso lavorare mentre studio?

Non ci sono limiti legali, ma la maggior parte delle università sconsiglia di superare 20 ore settimanali durante il semestre, per ovvi motivi di studio.

Devo richiedere un nuovo PPS Number se cambio lavoro?

No, il PPS Number è unico e valido tutta la vita. Aggiorna solo i dati con Revenue.

Il datore può pagarmi meno del minimo durante il periodo di prova?

No, la paga minima parte dal primo minuto di lavoro, anche in prova.

Posso diventare freelance o aprire la Partita IVA irlandese da studente?

Sì, ma le regole fiscali cambiano parecchio: se stai pensando di lavorare come “self-employed”, parla con un advisor o chiedi direttamente a Studey, così capisci bene cosa comporta.


Lavorare durante l’università in Irlanda: conviene davvero?

La risposta breve: sì, se sai come muoverti. Guadagnare qualcosa, imparare l’inglese in modo pratico, conoscere persone nuove: sono tutte cose positive. Ma solo se ti muovi in tempo con il PPS, fai attenzione alle tasse e leggi il contratto invece di firmare subito. Soprattutto, non sei obbligato a fare tutto “da solo” — se hai dubbi (sull’offerta ricevuta, su come spostare i tax credits, ecc.), chiedi. La consulenza iniziale con uno nostro ex-studente advisor è gratis, senza pressioni.


Ti serve una mano o vuoi solo capire meglio cosa ti aspetta?

Se hai ricevuto una proposta di lavoro o vuoi semplicemente sapere come funziona davvero la burocrazia, puoi parlarne con chi ci è già passato. Fissa una call su studey.com/consulenza — bastano pochi minuti e spesso evita settimane di mal di testa.


Parole d’ordine: farsi furbi prima, non ritrovarsi a rincorrere stipendi o tasse perse dopo.
In bocca al lupo — e se sbagli, sappi che qui nessuno giudica: l’Irlanda “ti sgama” molto più facilmente di quanto immagini… ma anche qui si sopravvive, imparando (spesso a caro prezzo).

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.

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