Lavorare come babysitter o au pair mentre studi in Irlanda: tutto quello che devi sapere davvero
Se stai pensando di studiare in Irlanda e ti chiedi se lavorare come babysitter o au pair sia una buona idea per pagarti l’affitto, farti amici o fare esperienza, sei in ottima compagnia. Tantissimi studenti italiani si fanno queste domande prima (e anche dopo) la partenza, e quasi tutti si trovano davanti la stessa realtà : opportunità vere, ma anche una burocrazia che può essere stressante, un inglese che non sempre è perfetto, e la paura di non riuscire a conciliare tutto. Qui trovi una guida schietta e aggiornata, fatta delle domande che riceviamo ogni settimana: come funziona il lavoro da babysitter o au pair in Irlanda? Quanto si guadagna davvero? Che contratto serve? E cosa rischi se accetti paghe “troppo basse” o fuori regola?
Che differenza c’è tra fare la babysitter “saltuaria” e lavorare come au pair in Irlanda?
In pratica sono due mondi con regole e implicazioni diverse — e non è solo questione di ore.
Babysitter (occasionale o part-time) | Au Pair (vive con la famiglia) | |
---|---|---|
Dove vivi? | A casa tua (spesso in studentato o appartamento) | Con la famiglia, in camera dedicata |
Quante ore lavori? | Flessibile, spesso sere/weekend | Fino a 30 ore settimanali + 1-3 sere di babysitting |
Tipo di contratto | Lavoratore domestico, part-time (serve un accordo scritto) | Contratto au pair europeo, con orari e regole chiare |
Come vieni pagato/a? | Almeno il salario minimo (€13,50/ora da gennaio 2025, ma verifica sempre) | Paghetta settimanale: salario minimo, meno vitto e alloggio secondo le tariffe ufficiali |
Vitto e alloggio | A carico tuo | Inclusi, ma ufficialmente “detratti” dalla paghetta |
Tasse e contributi | Sì, la famiglia deve registrarti e versare contributi | Sì, anche per au pair sei lavoratore a tutti gli effetti |
Non sei “ospite di passaggio”: anche l’au pair in Irlanda è considerato lavoratore, non scambio culturale puro.
Posso lavorare come babysitter o au pair se ho cittadinanza italiana? E quante ore si possono fare?
Sì, se hai passaporto di un paese UE (come l’Italia) puoi lavorare senza limiti specifici legati al visto studentesco. Però restano i limiti generali: la settimana lavorativa in Irlanda legalmente non dovrebbe superare le 48 ore in media, e tutte le ore vanno registrate, con salario minimo garantito.
Un consiglio vero? Se studi full-time, supera raramente le 20 ore settimanali di lavoro (soprattutto durante l’anno accademico): altrimenti ti ritrovi senza energia per lezioni, laboratori o anche solo per vivere l’esperienza all’estero. Molte università consigliano di non andare oltre le 15 ore a settimana.
Quanto si guadagna facendo la babysitter o l’au pair in Irlanda? E come funzionano le detrazioni?
- Salario minimo dal 2025: almeno 13,50 euro l’ora dai 20 anni in su. Controlla sempre che non venga “dimenticato”.
- Au pair: ti verrà detratto 1,14 euro per ogni ora lavorata per coprire i pasti e 30 euro a settimana per l’alloggio (o 4,28 euro al giorno se stai poco).
- Attenzione alle offerte a forfait: se la “paghetta” è 100/120 euro a settimana full-time, è troppo poco (è fuori legge, anche con vitto e alloggio inclusi).
- Pagamenti cash: non ci cascare. Niente busta paga = nessun diritto se qualcosa va storto, niente copertura sanitaria sul lavoro, niente contributi per il futuro.
- Tasse e contributi: da pagare anche per i lavori occasionali, e servono PPS Number (si richiede online con lettera di assunzione o contratto) e conto bancario (anche online, tipo Revolut con IBAN irlandese va spesso bene).
Che contratto serve davvero e perché è importante anche per la babysitter serale?
Cosa deve esserci in un contratto di lavoro per babysitter in Irlanda?
- Orari precisi (anche se solo serate o weekend)
- Salario orario lordo/nettezza dopo detrazioni (al minimo legale)
- Diritto alle ferie (illegale “sostituirle” con soldi)
- Periodi di pausa e giorni di riposo
Cosa non deve mancare per chi fa l’au pair?
- Nome della famiglia, indirizzo, orari precisi
- Paghetta settimanale e calcolo delle detrazioni
- Dettagli chiari su tempo libero, giorni liberi e ferie (1 settimana pagata ogni 6 mesi è lo standard)
- Regole per uso di auto, ospiti, soldi per corso di inglese (non è sempre pagato: va scritto!)
- Dove dormi: la camera DEVE essere privata e chiudibile (niente letti condivisi coi bambini, succede ancora troppo spesso)
Dove trovare famiglie affidabili per babysitting o au pair in Irlanda?
La parte difficile qui è… evitare le truffe o le famiglie che pensano di assumere una collaboratrice domestica “tuttofare” pagandola poco. Ecco dove iniziare, con un occhio a chi ci è già passato:
- Piattaforme irlandesi (con verifica identità ): Suresitter, Care.com nella versione “IE”. Attenzione a social network e gruppi WhatsApp: meglio usarli solo se ti presenta qualcuno di fidato.
- Bacheche e mailing list universitarie: spesso le migliori offerte partono da qui, e hai qualche garanzia in piĂą.
- Esperienze di altri studenti italiani: la community Studey (e non solo) può metterti in contatto con ragazzi che hanno lavorato con certe famiglie, così senti direttamente come si sono trovati.
Prima di accettare, fai questa piccola checklist:
- Ti dicono esattamente che orari si aspettano da te? (gli “orari flessibili” di solito vogliono dire tutta la giornata)
- Salario netto e detrazioni sono CHIARISSIMI in anticipo?
- Avrai una stanza privata chiudibile se vivi con loro?
- Ti è chiaro se puoi portare amici, uscire nel weekend, usare o meno l’auto, avere giorni liberi veri?
Se anche solo una di queste cose non ti torna, meglio aspettare o chiedere ad altri studenti com’è davvero.
Lavorare come au pair o babysitter mentre studi è davvero vantaggioso? Pro e contro reali
Pro- Migliori l’inglese più velocemente (i bambini non aspettano che tu trovi le parole giuste…)
- L’au pair abbassa il costo della vita, soprattutto a Dublino dove l’affitto pesa tantissimo
- Esperienza di cura (childcare) utile per CV, futuri lavori in education, psicologia, assistenza
- Il rischio di lavorare troppo: molte famiglie non rispettano mai le 30 ore, soprattutto d’estate o durante le vacanze scolastiche
- Spesso le offerte “tutto incluso” sono sotto il minimo legale (e te ne accorgi solo quando vedi la paghetta vera)
- Esami e lavoro rischiano di andare in conflitto, soprattutto tra maggio e giugno (sessioni irlandesi e vacanze scolastiche coincidono… preparati!)
- Se hai problemi o abusi, non sei “ospite” ma lavoratore: chiama il Workplace Relations Commission o il sindacato SIPTU Domestic Workers. Gli abusi capitano ancora, non avere paura di chiedere aiuto.
E se babysitting e au pair non fanno per me? Alternative più “regolari” per studenti italiani in Irlanda
- Lavori universitari (on campus): biblioteche, caffetterie, help desk. Spesso piĂą regolari e orari compatibili con i corsi.
- Retail e hospitality: paghe simili, meno legati alla casa della famiglia (quindi fine turno=libertĂ vera).
- Freelance online: se sai fare grafica, traduzioni o programmazione, puoi lavorare da remoto — ma qui serve ancora più organizzazione con lo studio.
Domande frequenti di chi pensa di lavorare da babysitter o au pair in Irlanda
Devo iscrivermi a un corso di inglese se voglio fare l’au pair?
No, nessuna legge lo impone, ma tante famiglie lo chiedono come parte dello scambio. Chiariscilo subito: i costi in genere sono a carico tuo, a meno che non venga messo per iscritto il contrario.
Se lavoro “solo qualche sera”, va dichiarato comunque?
Sì, soprattutto sopra i 5.000 euro all’anno. Se è occasionale, puoi dichiararlo come income occasionale, ma chiedi consiglio a un fiscalista irlandese per non avere brutte sorprese dopo.
Posso accettare piĂą di 30 ore se la famiglia mi paga tanto?
Da un punto di vista legale sì, ma a quel punto NON sei più considerato au pair (scambio culturale) ma lavoratore domestico full-time. Vuol dire più tasse, diritti ma anche orari incompatibili col corso di laurea.
Serve per forza un conto irlandese?
Sì, quasi sempre: riceverai la paga tramite payroll. Alternative accettate sono banche online con IBAN irlandese (come Revolut), ma verifica sempre che la famiglia sia d’accordo.
Come chiedo il PPS Number?
Prenota l’appuntamento su MyWelfare.ie, porta il passaporto UE e una lettera della famiglia (o contratto firmato). Senza, non puoi ricevere stipendio regolare né pagare contributi.
Riassumendo: ha senso lavorare da babysitter o au pair in Irlanda mentre studi?
Sì, ma solo se metti i tuoi diritti per iscritto, rispetti i limiti orari decisi anche da te (non solo dalla famiglia) e non ti lasci sedurre da offerte fuori norma. Ricordati: chi studia e lavora in Irlanda come cittadino UE ha gli stessi diritti dei lavoratori irlandesi. Non sei “ospite fortunato”… e se qualcosa non ti torna, chiedi aiuto.
Hai mille dubbi o vuoi sentire qualcuno che ci è già passato? Parla con chi ha vissuto questo percorso, magari proprio con Studey: qui trovi ex-studenti e mentor pronti a dirti la verità su ogni lato della vita e del lavoro in Irlanda. Meglio informarsi bene prima, che litigare con la famiglia o perdersi sessioni d’esame importanti.
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