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Flessibilità nella scelta del piano di studi: Irlanda e Italia a confronto

La flessibilità del piano di studi in Irlanda offre agli studenti l'opportunità di personalizzare il proprio percorso in modi che in Italia sono spesso limitati.

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Piano di studi flessibile in Irlanda e Italia: quanto puoi davvero personalizzare il tuo percorso?

Perché molti studenti italiani vogliono un piano di studi più flessibile?

Domanda che ci arriva praticamente ogni settimana: “Ma in Irlanda posso cambiare corso o scegliere esami anche fuori dal mio indirizzo, tipo senza dover rifare tutta la trafila burocratica?”. La risposta, più spesso di quanto tu possa pensare, è sì. Ma attenzione: ci sono delle regole, qualche vincolo pratico… e non tutto è perfetto come su Instagram.

Qui sotto ti spiego come funziona la flessibilità del piano di studi in Irlanda, mettendo a confronto il modello irlandese e quello italiano. Alla fine spero possa davvero aiutarti a capire dove ti troveresti meglio – senza giri di parole o promesse da venditore.

Che cosa significa davvero “flessibilità del piano di studi” all’università?

Quando si parla di “piano di studi flessibile”, in genere si intende:

  • La possibilità di cambiare indirizzo di laurea, anche dopo l’iscrizione.
  • Scegliere una quota consistente di crediti o materie fuori dal proprio percorso (electives).
  • Creare combinazioni personali tipo major, minor, joint degree.
  • Farsi riconoscere facilmente gli esami già sostenuti, se cambi rotta.

Insomma, poter “modellare” il percorso su quello che ti piace – o, almeno, avere margine per aggiustare il tiro se scopri che la tua idea iniziale non era proprio esatta.

Come funziona la flessibilità del piano di studi in Irlanda? Esempi concreti

Irlanda: moduli, scelte e cambi rotta molto più facili (se ti organizzi bene)

Tra le università irlandesi, il tema della flessibilità è preso sul serio, soprattutto nei primi anni. Ecco come si traduce nella pratica:

University College Dublin (UCD)

  • Gli anni sono divisi in “moduli” da 5 o 10 ECTS; ogni semestre scegli cosa frequentare tramite una piattaforma online.
  • In media il 20–25% dei crediti può essere selezionato come elective, anche fuori dal tuo dipartimento.
  • Se ti accorgi che il tuo major non fa per te, quasi sempre puoi fare richiesta di cambio a fine primo anno. Solitamente non serve una nuova immatricolazione.

Trinity College Dublin (sistema Pathways)

  • Nel primo anno ti lasci la porta aperta: poi puoi scegliere se specializzarti su una sola materia (Single Honours), combinare due discipline (Joint Honours) o aggiungere un minor.
  • Electives e open modules ti permettono di pescare materie fuori percorso, per esempio un corso di arte anche se studi scienze politiche.
  • Il progetto finale (capstone) si può adattare al tuo mix di studi.

Altre università come Maynooth, Galway o TU Dublin lavorano sempre con questa logica “a menu”: un core obbligatorio e una parte consistente di moduli a scelta (15–30% dei crediti annuali).

Italia: poche scelte vere, tanta burocrazia nel cambiare percorso

Qui invece le regole sono definite dal famoso DM 270/2004. In parole semplici:

  • Nei corsi di laurea triennali, almeno 12 CFU (crediti) devono essere “a scelta dello studente” su un totale di 180. Siamo su un massimo del 6-7%.
  • Gli atenei possono aggiungere qualche credito in più, ma di solito non superano i 18.
  • Se vuoi cambiare corso di studi ci sono molte più barriere burocratiche: bisogna fare domande scritte ai consigli di corso per il riconoscimento esami, con risposte che possono arrivare dopo mesi.

Confronto pratico tra flessibilità del piano di studi in Irlanda e Italia

Fattore Irlanda Italia
Crediti a scelta nel triennio 15-60 ECTS (fino al 30%) Minimo 12 CFU (6-7%)
Cambio indirizzo dopo 1° anno Quasi sempre possibile, online e veloce Praticamente sempre lunga trafila
Struttura moduli Scegli 5/10 ECTS per semestre online Blocco unico annuale, modificabile 1x anno
Joint honours / major/minor Facilmente combinabili Pochi atenei lo permettono
Riconoscimento esami Spesso automatico all’interno programma Valutazione manuale, risposta mesi

Tre storie vere di studenti che hanno sfruttato (o patito) la flessibilità

  1. Giulia, 19 anni, partita da Bologna verso UCD. Dopo un semestre in Biological Sciences, si accorge che la chimica la appassiona di più: incastra due elective in Organic Chemistry e fa richiesta di cambio major online. Tutto risolto in 2 settimane, niente perdite di tempo.
  2. Marco, 21 anni, da Bari a Trinity. Entra in BESS e, grazie al sistema Pathways, si costruisce un Joint Honours in Economics & Political Science. Nel frattempo tiene 10 ECTS di Trinity Electives in “Climate Justice”, così arricchisce il CV.
  3. Elisa, 20 anni, rimasta in Italia (Firenze, Economia). Avrebbe voluto seguire Psicologia del lavoro, ma era “fuori piano”. Richiesta all’ateneo, risposta dopo 5 mesi: intanto ha dovuto prepararsi un esame di riserva. Situazione piuttosto comune.

Quali sono i vantaggi e i limiti del piano di studi flessibile in Irlanda?

Cosa offre la flessibilità in Irlanda:

  • Più tempo per sperimentare e meno ansia “da scelta sbagliata” appena usciti dalle superiori.
  • Puoi mettere insieme percorsi ibridi, come scienza e lettere.
  • Il transcript (il tuo “pagellone” finale) racconta davvero chi sei: utile per master e lavoro.

Quando può essere un problema:

  • Se non hai le idee minime chiare, rischi di perderti tra le opzioni.
  • I moduli più richiesti hanno i posti limitati: serve attenzione alle scadenze.
  • Cambiare major dopo il secondo anno può costringerti a recuperare corsi base.

Vantaggi e svantaggi del sistema italiano, senza giri di parole

Cosa funziona:

  • Vai subito in profondità: il core disciplinare è forte, le deviazioni di percorso meno frequenti.
  • Se preferisci avere tutto definito da subito, è rassicurante.
  • Le tasse solitamente sono più contenute rispetto all’estero.

Cosa complica la vita:

  • Pochissimo margine di scelta vera.
  • Se cambi idea, può diventare un’odissea tra moduli, scartoffie e tempistiche imprevedibili.
  • Se vuoi materie fuori dal core, spesso sono accessibili solo per pochi.

Domande frequenti – risposte pratiche sulla flessibilità del piano di studi in Irlanda

Quanto costa davvero seguire un elective in Irlanda?

Nella stragrande maggioranza dei casi, nessun costo extra: la tua retta universitaria copre già fino a 60 ECTS l’anno (che è abbondante). Si paga solo se superi il tetto standard, cosa abbastanza rara. Fai comunque sempre una verifica diretta: ogni università può cambiare politica sulle fee senza avvertire troppo.

Posso cambiare indirizzo di studio dopo il primo anno in Irlanda?

Quasi ovunque sì – soprattutto nelle grandi università. Servono di solito risultati minimi nei moduli base e la disponibilità di posti nel corso richiesto. Meglio informarsi per tempo sulle specifiche di ciascun ateneo: il sistema è flessibile, ma non “magico”.

In un’università italiana quanti esami a scelta posso mettere?

Il minimo di legge è 12 CFU nel triennio (su 180), scende a 8 CFU nella magistrale. Alcuni corsi salgono a 18-24 CFU, ma resta comunque poca roba rispetto all’Irlanda.

Se parto per l’Irlanda, poi posso rientrare in Italia senza perdere anni?

Teoricamente sì, perché entrambi i sistemi lavorano con l’ECTS. Di fatto, però, ogni ateneo italiano decide quanti e quali esami riconoscere. Prima di fare salti tra Paesi, meglio pianificare con attenzione le materie, soprattutto se pensi di tornare.

In sintesi: la flessibilità del piano di studi in Irlanda ti permette davvero di personalizzare il percorso?

Per molti, la flessibilità del piano di studi in Irlanda è il motivo decisivo per mettersi in gioco all’estero. Ti dà la possibilità di cambiare idea, esplorare, combinare materie apparentemente lontane. Ma non è una bacchetta magica: senza l’ansia delle scelte irrevocabili, rischi di perderti tra mille opzioni se non ti dai un piano chiaro. E se cerchi sicurezza, poca burocrazia o vuoi semplicemente risparmiare, il sistema italiano rimane una valida alternativa.

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