Devo partire per l’università se voglio fare ricerca? Meglio iniziare la triennale in Italia o in Irlanda?
Se il tuo sogno è lavorare in ricerca – magari puntando a un dottorato – il momento in cui scegli dove cominciare l’università può pesare più di quanto immagini. Una domanda che torna spesso tra chi ci scrive è proprio questa: “Mi conviene restare in Italia per la triennale e pensare all’estero dopo, oppure meglio andare subito in Irlanda?” Qui proviamo a rispondere in modo trasparente, senza girarci intorno: i pro e i contro veri, senza venderti storie patinate.
Perché parlare di ricerca universitaria fin da subito?
Vale la pena pensarci già dal primo anno, e non solo se vuoi fare il/la “secchione/a”: entrare in laboratorio presto ti permette di imparare cose pratiche, entrare nei meccanismi dei gruppi di ricerca, farti dei contatti – spesso proprio quelli che aprono le porte per un master o un PhD. Tra l’altro, molte opportunità (sia in Italia che in Irlanda) sono riservate a chi è già iscritto all’università: arrivare troppo tardi significa semplicemente perdere il treno.
Come funziona davvero la ricerca per studenti triennali in Italia?
Quali opportunità hanno gli studenti triennali in Italia per entrare in un laboratorio?
- Il percorso più classico è quello delle collaborazioni part-time “150 ore” (esempio: Università di Bologna). Sono lavori in biblioteca, segreterie o laboratori, retribuiti a ore (intorno a 8,50 € l’ora, ma cambia da ateneo a ateneo – sempre meglio controllare i singoli bandi).
- Alcuni dipartimenti offrono tirocini curricolari non pagati nei gruppi di ricerca. Utile, ma molto dipende dal relatore e può capitare anche di trovarsi a fare lavori poco “scientifici”.
I finanziamenti nazionali (PRIN, FIRB ecc.) ci sono, ma vanno alle università e ai gruppi di ricerca, non direttamente agli undergrad. La porta per i progetti con i finanziamenti veri e propri si apre in genere alla magistrale o dopo la laurea.
Vantaggi di restare in Italia per la triennale se vuoi fare ricerca
- Hai una rete di contatti tutta in italiano, e questa è una sicurezza per chi si sente un po’ spiazzato dal dover partire subito.
- Il costo della vita è molto più basso rispetto a città come Dublino, Galway o Limerick.
- Se già conosci professori disponibili a coinvolgerti in un progetto valido, puoi farti esperienza già dal primo anno, magari senza troppi sbattimenti.
Limiti da non sottovalutare nelle opportunità italiane per ricerca undergrad
- Le borse con un vero stipendio per studenti undergrad sono rare, e quando ci sono sono spesso sotto forma di 150 ore (con tetto massimo intorno a 1.275 € in tutto, spesso per lavori amministrativi e non solo di ricerca).
- L’accesso ai laboratori dipende molto dal rapporto personale con i docenti: non esistono bandi aperti e competitivi come negli altri Paesi.
Come funziona la ricerca per gli studenti universitari in Irlanda già dal primo anno?
Quali sono le borse di ricerca estiva retribuite per triennalisti in Irlanda?
- SPUR (Maynooth University): 6-8 settimane a progetto, con pagamento di circa 300 € a settimana (sempre meglio verificare anno per anno). Il bello? Aprono ai triennalisti già dal primo anno.
- Summer Research Scholarship (University of Limerick): 10 settimane e una paga di circa 250 € a settimana; però serve un QCA ≥3.25/4 (praticamente più del 70% negli esami).
- Anche UCD, NUI Galway, UCC pubblicano ogni anno bandi simili: occhio alle scadenze, che vanno di solito da febbraio ad aprile.
E per master e PhD? L’Irish Research Council finanzia borse anche molto sostanziose (fino a 22.000 € l’anno più le tasse): non sono per undergrad, ma fanno sì che i gruppi ricerca cerchino volontari e research assistant giovani e motivati, anche tra i triennalisti.
Punti di forza reali delle opportunità di ricerca universitaria in Irlanda
- Hai la possibilità di essere pagato per fare ricerca già dall’estate dopo il primo anno, senza aspettare la laurea.
- Inizi a scrivere e parlare inglese accademico, con tutto quello che ne consegue per il CV.
- L’accesso è davvero meritocratico: ci sono bandi online, criteri chiari, e non serve conoscere “il professore giusto”.
Svantaggi di scegliere subito l’Irlanda per fare ricerca
- Il costo della vita è alto, inutile girarci intorno: una stanza singola o doppia a Dublino può costare anche 800 € al mese (di meno nelle città piccole, ma comunque più che in Italia).
- I posti ai bandi sono pochi (spesso 10-40 per ateneo) e la selezione è forte. Bisogna prepararsi per tempo.
“Voglio capire subito le differenze”: confronto pratico tra Italia e Irlanda per ricerca universitaria
Domanda/Parametro | Italia | Irlanda |
---|---|---|
Posso prendere una borsa “vera” da undergrad | Quasi mai (esclusi 150 ore) | Sì, alcune borse estive retribuite |
Quanti posti disponibili? | Centinaia (non sempre ricerca pura) | 10–40, strettamente in ricerca |
In che lingua lavoro? | Italiano | Inglese accademico |
Affitto stanza singola/doppia? | 350–500 € | 700–900 € |
Ambito internazionale? | Limitato | Alto fin dal primo anno |
Strutture & fondi? | Variano (dipende da ateneo) | Standard molto buoni, fondi EU accessibili |
Quando ha senso restare in Italia per la triennale?
- Hai già un relatore affidabile che vuole coinvolgerti in attività di laboratorio o progetti veri.
- Per te in questo momento il budget è la priorità, e preferisci non dover lavorare part-time per pagarti stanza e spese all’estero.
- Il tuo campo è uno di quelli in cui gli atenei italiani sono forti e fanno davvero ricerca: conservazione beni culturali, architettura/design (es. Polimi).
Quando invece l’Irlanda è una scelta logica se vuoi fare ricerca da subito?
- Il tuo obiettivo “a lungo raggio” è un dottorato internazionale o pubblicare in inglese già nella triennale.
- Studi STEM: in Irlanda ci sono tantissimi progetti su AI, biotech, sostenibilità, ecc.
- Vuoi davvero testare cosa significa vivere in laboratorio a tempo pieno, almeno per un’estate, senza dover andare fuori corso.
Quali sono gli errori più comuni che commette chi vuole fare ricerca in Irlanda?
- Mandare candidature per le borse estive a maggio…e scoprire che la selezione è chiusa da più di un mese (si inizia verso febbraio!).
- Sottovalutare l’importanza della media: di solito serve un QCA ≥3.2/4, che corrisponde a risultati sopra il 70%.
- Pensare che “tanto sono europeo, non serve burocrazia”: invece per lavorare pagati serve il PPS Number irlandese – meglio fissare appuntamento subito al tuo arrivo, altrimenti rischi ritardi/stipendio congelato.
FAQ – domande vere che ci fanno gli studenti
Posso fare il SPUR di Maynooth se studio in Italia?
No, serve essere iscritti a Maynooth. Ma se trovi un gruppo ricerca disponibile, potresti attivare un Erasmus+ Traineeship.
Se faccio le 150 ore in Italia vale come esperienza di ricerca?
Dipende. Solo se il bando lo prevede esplicitamente. La maggior parte delle 150 ore sono in segreteria, biblioteca, ecc.
Le borse estive in Irlanda coprono le spese per vivere lì?
Dipende. A Limerick o in città più piccole, può bastare per l’affitto. A Dublino quasi mai, prepara in anticipo un budget con un po’ di risparmi o prevedi un lavoretto extra.
Quando è meglio partire: subito o dopo la triennale?
Se hai una buona media e inglese B2, partire dalla triennale ti regala due estati extra per provare la ricerca in laboratorio. Se vuoi alzare i voti o risparmiare, restare in Italia è più saggio.
In sintesi: “Partire per ricerca in Irlanda” – cose da sapere (senza filtri)
Non è una frase da pubblicità: le possibilità reali di ricerca esistono, anche già dopo il primo anno. Ma vanno colte in tempo, richiedono una media alta negli esami, e – sì – richiedono anche un po’ di budget per stare in Irlanda. L’Italia ti permette di risparmiare, ma quasi mai di fare il “ricercatore” pagato. Devi mettere sulla bilancia i pro e i contro: se vuoi parlarne con qualcuno che ci è già passato/a, chiedi pure. Meglio un confronto franco che inseguire illusioni.
Non sai decidere?
Semplicemente chiedi: uno di noi advisor Studey (tutti ex-studenti ricercatori all’estero) può aiutarti a capire se è il tuo momento, come preparare domanda, e a stimare i costi veri senza nasconderti niente. Meglio una risposta onesta che una promessa che nessuno può mantenere.
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