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Formazione per insegnanti: percorso diverso in Irlanda e Italia

Diventare insegnante richiede percorsi diversi in Irlanda e Italia, con requisiti e costi specifici che è fondamentale conoscere prima di scegliere.

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Formazione degli insegnanti: che differenze ci sono tra Irlanda e Italia? Tutto quello che avrei voluto sapere (prima di scegliere)

Se vuoi diventare insegnante, probabilmente ti sei già reso conto che il percorso non è proprio una passeggiata — né in Irlanda, né in Italia. E soprattutto, ogni paese ha “regole” sue. Magari pensavi: laurea, un po’ di pratica e sei in classe. In realtà ci sono passaggi precisi, scelte da fare prima ancora di iscriverti all’università, e anche qualche costo nascosto che spesso scopri solo quando ormai sei dentro fino al collo. In questo articolo proviamo a rispondere, senza giri di parole e senza promesse da spot pubblicitario, alle domande che riceviamo più spesso da chi vuole fare l’insegnante in Irlanda o in Italia: cosa serve davvero, quali tappe ti aspettano, quali battaglie burocratiche mettere in preventivo. E qualche consiglio pratico, non scritto sui siti ufficiali.


Quali sono i requisiti per diventare insegnante in Irlanda?

Qui il percorso non si inventa: serve seguire una delle strade riconosciute dal Teaching Council (che è l'albo degli insegnanti in Irlanda – senza di loro non insegni, e soprattutto non vieni pagato dallo Stato). In pratica, puoi scegliere tra:

  • Un corso di laurea accreditato (Initial Teacher Education - ITE) di 4 anni per chi vuole diventare insegnante di primaria o post-primaria;
  • Oppure, puoi laurearti prima in una materia specifica (Livello 8 NFQ, di solito dura 3 o 4 anni), poi fare un Professional Master of Education (PME) di 2 anni.

C’è una differenza netta tra insegnare alla scuola primaria e alla secondaria:

  • Per la primaria devi includere didattica di tutte le materie, molta pedagogia e fare due periodi obbligatori (e piuttosto intensi!) di immersione in Gaeltacht, cioè in zone dove si parla solo irlandese. Sì, devi davvero imparare l’irlandese a livello B1, altrimenti non ti fanno proseguire.
  • Per la secondaria la tua laurea deve coprire almeno una delle materie che si insegnano alle superiori (Leaving Certificate). Qui non serve l’irlandese, a meno che tu non insegni la materia “Irish” o lavori in una scuola gaelica.

Quando chiudi il percorso, non è finita: devi registrarti con il Teaching Council. È un passaggio fondamentale: se salti questo step, anche con la laurea in mano, non puoi insegnare nelle scuole pubbliche o a carico dello Stato.

Tempi e costi? Fatti bene i tuoi calcoli: 4 anni se scegli la laurea ITE, 5-6 anni se fai triennale + PME (e non sempre ci entri al primo colpo, il PME è a numero chiuso e richiede statement, reference, ecc). Le tasse universitarie per studenti UE cambiano spesso: per un undergraduate si va da circa 3.000 a 7.000 euro l’anno, il PME supera di solito i 6.000 euro l’anno. E questi sono solo i costi “ufficiali”: aggiungi libro, affitto, trasporti… Meglio chiedere un consiglio personalizzato prima di fare i conti.


Che percorso bisogna seguire per diventare insegnante in Italia?

Anche in Italia le strade sono diverse a seconda del grado scolastico:

  • Scuola dell’infanzia e primaria: serve la laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria, che dura 5 anni. Dopo la laurea, c’è il concorso pubblico nazionale per entrare di ruolo (in pratica: nessun “salto diretto” all’insegnamento fisso). Una volta superato il concorso, si fa un anno di prova con valutazione finale.
  • Secondaria (medie e superiori): qui la cosa si complica. Serve una laurea magistrale che dia accesso a una delle “classi di concorso” (cioè, le materie per cui puoi insegnare), poi bisogna acquisire 60 CFU/CFA di percorso abilitante (il vecchio TFA, oggi completamente in fase di riforma – i criteri possono cambiare anche all’ultimo). Poi si partecipa al solito concorso pubblico e, se si vince, si fa l’anno di prova. Senza l’abilitazione, resti precario (terza fascia).

Qui i tempi medi sono più lunghi: spesso dai 6 ai 7 anni dalla maturità a quando (forse) ottieni il ruolo. Ogni anno qualche decreto può cambiare requisiti, crediti o modalità: non fidarti mai al 100% solo dei racconti altrui, verifica sempre info aggiornate sul sito del MIM.


Esiste un confronto rapido tra formazione insegnanti in Irlanda e percorso per diventare docente in Italia?

Sì, e senza perderci nei dettagli inutili, ecco una tabella per orientarsi:

Fase Irlanda Italia
Laurea di base 4 anni ITE o 3-4 anni disciplinare 5 anni Sc. Form. Primaria o 3+2 disciplinare
Post-laurea 2 anni PME (se non hai fatto ITE) 60 CFU percorso abilitante + concorso
Lingua obbligatoria Irlandese solo per primaria/Gaeltacht Nessuna (a parte italiano)
Accesso alla professione Registrazione Teaching Council Concorso pubblico + anno di prova
Durata minima 4 (ITE) o 5-6 anni (laurea+PME) 6-7 anni (dalla maturità al ruolo)

Quali sono i pro e i contro del diventare insegnante in Irlanda?

Cosa può piacerti dell’Irlanda:

  • Se hai passaporto UE, non serve visto. Puoi lavorare part-time già durante gli studi.
  • Per alcune materie (STEM o lingue moderne) c’è carenza di docenti: trovare una supplenza è più semplice, e aiuta davvero il CV.
  • Una volta preso il titolo, il Teaching Council riconosce la tua abilitazione anche nel Regno Unito. E sì, la puoi far valere anche in Italia (con qualche passaggio extra).

I lati meno instagrammabili:

  • Il numero chiuso è tosto, specie per il PME: non basta solo una laurea “tecnica”, serve anche motivazione, statement in inglese, a volte referenze accademiche “vere”.
  • Attenzione ai costi della vita (affitti a Dublino, trasporti, periodi di placement a proprie spese nelle scuole). Lo shock da “doppio affitto” è reale, specie nei periodi Gaeltacht.
  • Tutti i placement obbligatori devono essere fatti in scuole irlandesi, quindi organizzati per tempo: voli, casa, e – se hai famiglia – trasloco temporaneo.

Quanto conta la scelta del percorso? Due storie per capirlo meglio

Elisa, 23 anni – Bologna
"Ho scelto l’undergraduate ITE a DCU per evitare l’incertezza del concorso italiano. Ma non sapevo che avrei dovuto pagare due affitti contemporaneamente durante gli stage in Gaeltacht. Ho risolto condividendo la stanza, però la prossima volta chiederei subito info su borse di studio regionali. Si può fare, ma meglio saperlo prima."
Lorenzo, 27 anni – Napoli
"Dopo la magistrale in Fisica ho fatto il PME a Limerick e sono stato assunto in un college. Quando ho chiesto il riconoscimento italiano, l’USR mi ha chiesto di integrare dei CFU di pedagogia: ho dovuto seguire dei moduli online. In sintesi: conviene pianificare il rientro in Italia già prima di partire, le integrazioni non sono uno scherzo."

Quali errori vediamo fare più spesso a chi sceglie la formazione insegnanti in Irlanda?

  • Pensare che basti una laurea, senza guardare ai requisiti precisi: in Irlanda la trafila del Teaching Council è precisa; in Italia senza concorso o abilitazione si lavora solo a termine.
  • Ignorare le materie richieste dal Teaching Council: una laurea in Economia non basta per insegnare Business Studies se mancano i crediti di Matematica (capita più spesso di quello che pensi).
  • Sottovalutare l’inglese accademico per l’application al PME: il personal statement e le reference fanno davvero la differenza.
  • Dimenticare l’esame d’irlandese per la primaria: molti mollano davanti al livello richiesto.

FAQ: risposte oneste alle domande più frequenti sul percorso insegnante Irlanda-Italia

Il titolo di insegnante ottenuto in Irlanda vale anche in Italia?

Sì, ma non pensare che sia una passeggiata. Devi presentare il tuo diploma con traduzione giurata, allegare tutti i programmi e, di solito, integrare alcuni CFU/crediti o fare un tirocinio aggiuntivo. La direttiva UE sulla reciprocità c’è, ma va “interpretata” da regione a regione. Chiedici una valutazione prima di iscriverti – almeno eviti brutte sorprese.

Per insegnare alle superiori in Irlanda devo parlare irlandese?

No, se insegni materie generali. Serve però se vuoi lavorare in una scuola gaelica o insegnare la lingua stessa. Per la primaria la situazione cambia: l’irlandese è obbligatorio, con due periodi in Gaeltacht.

Quanto costa un Professional Master of Education (PME) in Irlanda?

Variabile ogni anno, ma di solito sopra i 6.000 euro – solo per le fees universitarie. Spese private a parte. Ogni università cambia cifre e modalità: chiedici conferma o vai direttamente al sito della facoltà che ti interessa.

Mentre faccio il PME posso lavorare?

Sì, sei cittadino UE quindi puoi lavorare almeno 20 ore a settimana durante il semestre e a tempo pieno nei mesi estivi. Attento però ai periodi di placement: gli stage nelle scuole spesso lasciano poco spazio per altri lavori.

Il percorso 60 CFU per l’abilitazione all’insegnamento in Italia è già attivo?

Siamo nel pieno della transizione: alcuni atenei hanno avviato moduli sperimentali, altri sono ancora fermi. Norme e calendari cambiano velocemente, quindi verifica sempre sul sito MIM o contattaci per un aggiornamento reale (non per sentito dire).


Vale la pena formarsi in Irlanda per insegnare? E se poi voglio tornare in Italia?

La risposta onesta è: dipende da te, dai tuoi obiettivi e da quanto sei pronto/a a gestire i passaggi extra (sia pratici che economici). In Irlanda trovi percorsi diretti e il mercato del lavoro, almeno oggi, è più dinamico che in Italia. Ma serve organizzazione, tenacia – e, diciamocelo, la voglia di fare un investimento sia di testa che di portafoglio. L’Italia è più lunga e spesso più lenta, ma in alcuni casi può essere meno costosa (dipende anche dalla regione e dall’università).

Se sei all’inizio o sei confuso/a dai mille regolamenti, parliamone senza filtri: a volte basta una consulenza mirata per evitare errori che ti porti dietro per anni.


Hai ancora dubbi sul percorso per diventare docente in Irlanda o vuoi un chiarimento sul riconoscimento dei titoli? Scrivici una domanda concreta o prenota una chiacchierata gratuita con noi: analizziamo insieme la tua situazione e, come sempre, ti diciamo senza filtri vantaggi e ostacoli. Nessuna promessa magica, solo un aiuto concreto — da studenti, per studenti.


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