Studey - Studiare in Irlanda

Gestione delle assenze: regolamenti diversi tra i due Paesi

Se stai pensando di studiare in Irlanda, è fondamentale comprendere le regole sulle assenze, molto diverse rispetto all'Italia, per evitare problematiche.

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Assenze a scuola e universitĂ : come funziona davvero tra Italia e Irlanda? Tutto quello che nessuno ti spiega (ma che devi sapere)

Se stai pensando di iscriverti a una scuola superiore o all’università in Irlanda, il tema delle assenze è uno di quelli che merita attenzione. Non è uno di quei dettagli che puoi ignorare, perché in Irlanda le regole sono molto diverse da quelle che conosci in Italia – e a volte la flessibilità che immagini non c’è davvero. Qui ti spiego, senza troppi giri di parole, come funzionano le cose in entrambi i paesi e cosa ti può succedere se sbagli.


Come vengono gestite le assenze nelle scuole superiori: Italia vs Irlanda

Qual è la soglia massima di assenze alle superiori in Italia?

In Italia il processo è (più o meno) semplice: devi essere presente almeno al 75% delle ore complessive all’anno scolastico. Se sfori, rischio concreto: non vieni ammesso allo scrutinio finale e puoi dover ripetere l’anno. Le eccezioni esistono, ma sono limitate: il consiglio dei docenti può valutare assenze documentate (malattie importanti o forza maggiore), spesso con documentazione medica o simili.

In Irlanda posso saltare scuola senza conseguenze?

No, non è così semplice, anche se magari hai sentito dire che la frequenza è “più libera”. In realtà, non c’è una percentuale fissa: in Irlanda la legge Education Welfare Act 2000 prevede che se superi i 20 giorni di assenza in un anno, la scuola è obbligata a segnalarlo a Tusla, che è l’agenzia governativa per il benessere dei minori. Questo non vuol dire che sei “bocciato” in automatico: Tusla si mette in contatto con la tua famiglia e la scuola, cerca di capire le ragioni delle assenze, può chiedere un incontro e – se serve – costruire con voi un “attendance plan”.

Cosa succede con troppi giorni di assenza a scuola in Irlanda?

  • Non vieni bocciato subito, ma un dossier viene aperto su di te.
  • La famiglia (o l’host family, se sei all’estero) deve giustificare formalmente le assenze.
  • Per alcune materie che prevedono lavori pratici (“coursework”), troppe assenze potrebbero invalidare quella parte della valutazione: zero punti, anche se sei bravissimo negli esami scritti.
  • Se sei minorenne, la responsabilitĂ  è condivisa con i genitori e il guardian locale (se ne hai uno): aspettati diversi moduli da firmare, soprattutto se vivi in host family.

Quante assenze sono “tollerate” in università? Cosa cambia tra Italia e Irlanda?

All’università italiana le lezioni sono obbligatorie o posso gestirmi da solo?

Qui la risposta classica: dipende. Ogni ateneo e ogni corso ha le proprie regole: per le lezioni frontali spesso la presenza è facoltativa, ma nei laboratori e nei tirocini la percentuale di assenze tollerata può oscillare dal 60% all’80%. Tutto viene gestito tramite fogli firme o badge, e se non raggiungi la soglia… puoi essere escluso dagli esami o dal tirocinio.

In Irlanda le universitĂ  controllano davvero le presenze?

Molto piĂą di quanto immagini. Non tutte le facoltĂ  usano la stessa percentuale, ma la maggior parte non scherza. Ti faccio alcuni esempi reali (aggiornati al 2024):

  • Trinity College Dublin: se il dipartimento valuta che la tua presenza non è “soddisfacente”, puoi essere escluso dagli esami o obbligato a ripetere l’anno.
  • TU Dublin (Social Care): qui la presenza è seguita modulo per modulo; troppe assenze = “fail” automatico.
  • UCD Professional Academy: anche nei corsi con lezioni registrate, le assenze finiscono comunque nel registro (e le surveillano anche se nessuno ti “sgrida” subito).

Il messaggio: la frequenza è considerata una prova di impegno reale, non una formalità. E anche quando non c’è una cifra precisa, l’assiduità influenza spesso la valutazione continua (che pesa sul voto finale).


Come giustificare le assenze in Irlanda? Quali certificati servono davvero?

Cosa accetta la scuola o l’università come giustificazione?

  • Malattia: dopo tre giorni consecutivi serve un certificato di un medico irlandese (GP), non basta quello italiano a meno che non sia tradotto e timbrato.
  • Problemi familiari seri: va presentato un documento ufficiale adeguato (ad esempio, il certificato di lutto o dichiarazione firmata).
  • AttivitĂ  sportive o istituzionali: molte universitĂ  prevedono un modulo specifico per l’”authorised absence”, che di solito va firmato dal coach e dal direttore del corso.

Importante: la responsabilità di consegnare questi documenti è tua. Se dimentichi di avvisare o di caricare il certificato, l’assenza resta “ingiustificata”.


Cosa rischio se supero i limiti di assenza o se non giustifico tutto?

In Italia

  • A scuola, se non rispetti il 75% di presenze rischi di perdere l’anno.
  • All’universitĂ , puoi dover ripetere il corso o rifare il laboratorio.

In Irlanda

  • A scuola, viene aperto un vero e proprio dossier e la situazione viene seguita da Tusla.
  • All’universitĂ , puoi essere sospeso temporaneamente (“sospensione dello status di studente”), pagare una nuova quota di iscrizione (repeat year fee), o addirittura dover sospendere tutto l’anno.

Come posso evitare di avere problemi con le assenze in Irlanda? Consigli pratici che avrei voluto sapere prima

  • Scarica il “Student Handbook” del tuo corso e cerca la parola “attendance”: lì ci sono tutte le soglie e le procedure scritte nero su bianco.
  • Salva la mail del tuo Year Tutor o dell’advisor di riferimento: se stai male, scrivigli subito. La tempestivitĂ  conta.
  • Organizza un file PDF con tutti i tuoi certificati: a volte basta una foto scattata col telefono e caricata sul portale della scuola/universitĂ .
  • Hai una patologia cronica? Fatti dare dal medico italiano un certificato tradotto per evitare problemi ricorrenti con le assenze.
  • Non dimenticare di badge-are o firmare la presenza: in Irlanda, se non lo fai nessuno viene a correggere il dato per te a posteriori. Se sbagli nel modo piĂą banale, il sistema ti segnerĂ  assente.

FAQ – Domande vere (e risposte senza giri di parole)

C’è una differenza chiara tra Italia e Irlanda sulle assenze scolastiche?

Sì. In Italia il limite è fisso (75%), in Irlanda la soglia è 20 giorni ma viene gestita con una segnalazione, non sempre con la bocciatura.

Se ho giĂ  18 anni e sono alle superiori, posso non andare a scuola in Irlanda?

No. L’obbligo è collegato al percorso di studi, non all’età. Se manchi troppo, la scuola segnala comunque Tusla.

All’università in Irlanda basta il certificato medico italiano?

Di solito no. Quasi sempre serve il certificato di un medico irlandese, oppure (se hai patologie croniche) la traduzione ufficiale di quello italiano. Controlla sempre i dettagli nel regolamento specifico.

Segnano assenza anche se seguo le lezioni registrate online?

Dipende dal corso. UCD registra comunque l’assenza, anche se puoi rivedere la lezione. Se nel piano di studi ci sono sessioni “mandatory in-person”, la registrazione non salva la presenza.

Se supero i 20 giorni di assenza rischio problemi col visto?

Se sei cittadino europeo non perdi il visto, ma una segnalazione negativa può ricadere su future domande per borse di studio o sull’affidabilità riconosciuta al tuo guardian.


In sintesi: a cosa devo fare davvero attenzione sulle assenze se voglio studiare in Irlanda?

Gestire le assenze sembra una cosa semplice, ma in Irlanda le regole sono meno chiare (e spesso più stringenti) di quanto pensi. Saltare troppe lezioni può costarti davvero caro, sia a livello di voti che per questioni burocratiche ed economiche. La chiave è informarsi prima, chiedere tutte le procedure giuste e non aspettare che siano gli altri a ricordartelo.


Hai dubbi pratici su come giustificare un’assenza, su quanti giorni puoi mancare o su cosa fare se sfori? Scrivici senza problemi: uno di noi (che queste ansie le ha vissute in prima persona) ti risponde gratis in massimo 24 ore. Meglio chiarirlo adesso che dover ripetere tutto un anno dall’altra parte d’Europa.

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