Quali lavori part-time convengono davvero agli studenti italiani in Irlanda? (stipendi, pro, contro e dritte pratiche)
Se stai pensando di trasferirti in Irlanda per studiare (o ci sei già arrivato), probabilmente hai già digitato almeno una volta “che lavori part-time posso fare in Irlanda come studente europeo?” Oppure: “quanto si guadagna?” “Serve il permesso?” “Riuscirò a pagarmi almeno l’affitto?”
Qui trovi una guida senza filtri: tutto quello che dovresti sapere prima di candidarti (ma anche qualche dritta che in pochi ti dicono davvero), a partire da soldi, regole e tipologie di lavoro.
Posso lavorare in Irlanda come studente europeo? Serve un permesso? Quanti soldi mi restano davvero in tasca?
Partiamo dalle basi: se hai la cittadinanza italiana (o di un altro paese UE), in Irlanda puoi lavorare senza limiti legali e senza nessun requisito complicato.
Attenzione però: non tutto è così immediato come sembra, soprattutto la burocrazia.
Ecco le regole essenziali da conoscere:
- Nessun permesso di lavoro richiesto per cittadini UE. Puoi lavorare quanto vuoi, ma università e tutor consigliano raramente di superare le 20 ore settimanali, per non mettere a rischio i voti (te lo diciamo perché ogni anno vediamo ragazzi distrutti a fine semestre).
- Salario minimo in Irlanda aggiornato al 2025: 13,50 € l’ora dai 20 anni in su.
Sotto i 20 anni la tariffa è più bassa, dai sempre un’occhiata al sito ufficiale perché cambiano spesso. - PPS Number: senza questo codice non esisti per le banche, il fisco e i datori di lavoro. Si richiede online su MyWelfare, serve una prova dell’offerta di lavoro e un documento UE. Non è raro dover aspettare alcune settimane.
- Busta paga e tasse: nessuno scappa alle trattenute (PAYE, imposta sanitaria USC, contributi PRSI). Se ti danno la “tax credit certificate” eviti i prelievi eccessivi: senza, rischi di vederti portare via anche metà stipendio nei primi mesi.
Quali sono i settori dove gli studenti trovano più facilmente lavoro in Irlanda?
Parliamoci chiaro: trovare il lavoro “giusto” è un mix di fortuna, inglese, tempismo e (spesso) saper resistere ai rifiuti. Ecco le aree dove vediamo più assunzioni tra gli studenti italiani, pro & contro inclusi:
1. Che tipo di lavoro posso fare in hospitality (pub, bar, hotel, café)?
- Pro: orari flessibili, mance (a volte anche cash!), impari inglese velocemente senza troppa teoria.
- Contro: turni lunghi, molta pressione nei weekend, lavoro fisico e clienti a volte… “creativi”.
- Quanto si guadagna? 13,50-15 €/h più eventuali tips.
2. Fare il commesso o lavorare in magazzino in Irlanda: ecco cosa devi aspettarti
- Pro: turni spesso mattina/pomeriggio, sconti per i dipendenti, meno stress sociale che in un bar.
- Contro: spesso lavori anche nei festivi, richiesta puntualità e “sorriso” sempre acceso.
- Paga tipica: 13,50-14,50 €/h.
3. Lavorare come madrelingua italiano nei call center o nel supporto clienti
- Pro: molte aziende tech premiano il bilinguismo, contratti stabili 20-30 ore, spesso possibilità di lavoro ibrido.
- Contro: può essere alienante, molta routine, speaking skills richieste.
- Retribuzione media: 14–18 €/h, talvolta bonus produzione.
4. Fare il rider o lavorare nel delivery conviene davvero a Dublino e in Irlanda?
- Pro: se hai una bici e scarichi l’app puoi iniziare subito, libertà totale sugli orari.
- Contro: meteo irlandese, zero ferie, sei un lavoratore autonomo (devi dichiarare i redditi), nessuna assicurazione automatica.
- Guadagni: tutto a cottimo – serate e weekend pagate meglio.
5. Ripetizioni e lessons: pagano abbastanza da uno studente all’altro?
- Pro: se sei forte in una materia (es. matematica, lingue) o sai spiegare bene, puoi proporti online sui principali portali. Orari super flessibili.
- Contro: all’inizio zero clienti fissi, la concorrenza è tanta, il passaparola conta.
- Quanto si guadagna? Da 18-25 €/h, ma sei tassato come freelance.
6. Esistono davvero lavori part-time all’interno dell’università (“on campus”)?
- Pro: puoi fare l’assistente in biblioteca, aiutare nei tour o nei desk IT: nessun bisogno di spostarti dalla facoltà, calendario già organizzato con gli esami.
- Contro: i posti sono pochissimi e si aprono molto presto (spesso già ad agosto), la paga non è mai stellare ma dignitosa.
- Retribuzione: di solito come il salario minimo nazionale.
7. Si possono trovare lavori online da remoto anche in Irlanda (data entry, microtasks)?
- Pro: buono per chi vive fuori città o cerca pochi soldi extra, la flessibilità è massima.
- Contro: lavoro molto ripetitivo, paga a obiettivo, spesso non arriva al salario minimo. Valuta bene.
- Solo se proprio vuoi arrotondare senza pretese.
8. Lavori stagionali e festività: convengono o rischi di compromettere gli esami?
- Festival, turismo stagionale, raccolti agricoli: spesso richiedono full-time per qualche settimana (estate, Natale).
- Pro: metti da parte di più in poco tempo;
- Contro: occhio a non farli coincidere con i repeat exam di agosto (un classico errore).
Le cifre sono raccolte da studenti Studey e dagli annunci reali 2024-2025 – prendi sempre tutto con il beneficio dell’aggiornamento, soprattutto sulle paghe.
Come si trova davvero lavoro part-time in Irlanda (senza farsi fregare)?
La teoria dice “cerca online”, la pratica è un po’ diversa (ma non impossibile).
- Job board affidabili: JobsIreland.ie (statale e gratis), IrishJobs.ie, Indeed. Filtra su “part-time” e sulla tua città.
- LinkedIn e gruppi Facebook italiani (es. Italiani a Dublino/Cork): il passa-parola funziona… ma occhio ai finti recruiter e al lavoro “in nero”.
- CV formato irlandese: nessuna foto, una sintesi breve in cima, pochi dati personali, concentrati su risultati.
- Walk-in nei pub/café: armati di 15-20 CV stampati, vai agli orari meno affollati, chiedi direttamente del manager. Funziona ancora, soprattutto da febbraio in poi e a settembre.
- Career fairs e open day in università: spesso passano aziende tech o catene grandi, specie tra settembre e ottobre.
La burocrazia per lavorare in Irlanda: i passi chiave per uno studente italiano
Preparati a investire un po’ di tempo ed energie – non è nulla di insormontabile, ma meglio arrivare preparati.
- PPS Number
- Richiesta online, di solito per mail o tramite il sito MyWelfare.
- Porta sempre passaporto/CI UE e una lettera formale dell’offerta di lavoro (spesso la vogliono cartacea).
- A volte conviene registrarsi già appena arrivati, ma senza l’offerta rischi tempistiche lunghe.
- Conto corrente
- La maggior parte dei lavori paga solo con bonifico.
- Revolut va bene, ma alcune catene grosse accettano solo IBAN irlandese “IE”.
- Occhio alle tempistiche di attivazione (controlla sempre la banca richiesta).
- Registrazione al Revenue (fisco irlandese)
- Crea l’acconto “MyAccount”, registra il tuo contratto e attiva subito il tax certificate per non trovarti “emergency taxed” col 40% di stipendio sparito senza volerlo.
Errori classici che vediamo ogni anno tra chi cerca lavoro part-time in Irlanda
- Accettare lavori cash-in-hand: nessun contributo, nessuna sicurezza, rischi di non poter dimostrare le esperienze in futuro (un problema vero se vorrai chiedere visti post-laurea o fare domande per graduate programme).
- Dire sì a troppe ore: lavorare 30 ore a settimana in piena sessione esami vuol dire rischiare di fallire gli esami (dato reale, non “leggenda metropolitana”).
- Non controllare la busta paga: alcune aziende pagano meno del minimo – hai diritto a recuperare gli arretrati (rivolgiti al WRC se succede).
- Dimenticare l’assicurazione: rider e cuochi spesso sono scoperti, non dare per scontata la copertura.
Domande frequenti (FAQ) sul lavoro per studenti in Irlanda
Quante ore posso davvero lavorare mentre studio?
Non ci sono limiti per cittadini UE, ma il consiglio è non superare le 20 ore settimanali (o 40 durante le pause accademiche) per non mettere a rischio lo studio.
Quanto guadagna mediamente uno studente italiano con un part-time in Irlanda?
Con il minimo attuale (13,50 €/h) e 20 ore settimanali, superi i 1.000 € lordi al mese. Ricorda che tra affitto e tasse il netto si riduce parecchio, ma ti basta per coprire parte delle spese. Scrivici se ti serve il calcolo su misura.
Serve il visto o altri permessi per lavorare in Irlanda come italiano?
No. Se hai passaporto/CI UE, puoi entrare e lavorare liberamente (salvo Brexit che non c’entra nulla con l’Irlanda).
Posso fare uno stage/tirocinio pagato in Irlanda durante/via università?
Nella maggior parte dei corsi c’è il cosiddetto “Work Placement Year”, spesso pagato (da 400 a 500€ a settimana nell’IT). Informati bene con il tuo corso sulle regole.
Esistono alternative freelance (tipo partita IVA)?
Sì, puoi aprire una ditta individuale (“sole trader”), ma dovrai gestire da solo tutte le dichiarazioni e contributi. Per lavori occasionali durante lo studio di solito conviene stare nel sistema PAYE, a meno che tu non abbia già clienti fissi.
Vale davvero la pena lavorare part-time mentre studio in Irlanda?
Domanda da un milione di euro: dipende. Alcuni riescono a coprire buona parte delle spese, altri preferiscono concentrarsi sugli studi e lavorare solo durante le pause.
Il mercato è vivo – ma competitivo e non tutto è “rose e fiori”. Valuta cosa ti serve davvero, non lasciarti solo tentare dalla “paga facile”.
Le spese qui sono alte e la routine a volte pesa. Cerca sempre impieghi che non compromettano i tuoi voti o la tua salute.
Ogni situazione è diversa: se hai dubbi su dove trovare offerte affidabili, CV irlandese, PPSN o semplicemente su come conciliare studio e lavoro, chiedici pure. Un ex-studente ti darà dritte vere, senza giri di parole.
Non possiamo risolvere ogni problema, ma almeno eviterai gli errori che vediamo tutti gli anni.
Hai un’esperienza positiva (o negativa) con un lavoro part-time in Irlanda? Raccontacela: può davvero essere la dritta che manca a chi sta per partire.
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