Ambiente multiculturale nei campus in Irlanda: cosa aspettarsi davvero se parti dall’Italia?
Quando pensi all’università in Irlanda, è facile immaginare solo un Erasmus lungo, dove la birra scorre e si fanno feste con studenti da tutto il mondo. La realtà è molto più sfaccettata (e interessante): oggi quasi uno studente su sette in Irlanda viene dall’estero, e questa percentuale cresce ogni anno. In pratica, non è strano trovarsi a lavorare su un progetto di marketing con una compagna cinese e un collega brasiliano, o scoprire nel proprio appartamento uno studente indiano e un collega di corso americano. Se stai progettando di trasferirti, sapere cosa significa davvero “ambiente multiculturale” — oltre gli slogan — ti può evitare molte sorprese (e delusioni). Qui non troverai promesse di perfezione, solo quello che abbiamo vissuto sulla nostra pelle.
Perché in Irlanda ci sono così tanti studenti internazionali? (E perché è un bene — o a volte uno sbatti)
L’Irlanda negli ultimi anni è diventata una calamita per studenti da tutto il mondo, e non è solo perché si parla inglese. Ecco le principali ragioni che stanno dietro i dati:
- Politiche nazionali forti: le università puntano ad aprirsi, diversificare ricerca e investimenti, anche per sostenersi economicamente.
- L’inglese (e non serve il visto per noi italiani): essere in UE rende tutto più semplice, senza la giungla di visti di UK o USA.
- Multinazionali e lavoro: giganti come Google, Pfizer, Facebook hanno sede a Dublino e attraggono studenti che puntano a stage o primi lavori.
- Tanti corsi corti (soprattutto i master): se arrivi da lontano, sapere che puoi laurearti anche in un anno è un incentivo.
- Nationalità più presenti? USA, India e Cina sono ai primi posti — il che si sente sia nei corridoi che nei gruppi di lavoro.
Com’è davvero vivere in un campus internazionale in Irlanda? (cose che di solito non ti dicono)
Come funzionano le lezioni e i gruppi di studio nei campus irlandesi?
Prepara il caffè: molti corsi prevedono tanto lavoro di gruppo e continuo confronto. Dovrai trovare un compromesso con culture diverse, abitudini su tempistiche dei task e modi completamente diversi di presentare o discutere. Non è raro dover fare call serali per incastrare tutti, specie se qualcuno segue il corso da remoto (sì, succede).
Come si fa amicizia e che ruolo hanno club e associazioni universitarie?
Questa è la parte sottovalutata ma più potente: i club e le “societies” sono davvero il cuore sociale del campus. Dimentica l’idea che serva solo per chi ama lo sport: ci sono gruppi di ogni tipo, dai videogiochi alla cucina internazionale, dalla fotografia all’International Students Society. Sono luoghi dove si va se si vuole uscire dalla bolla degli italiani — e trovare il proprio gruppo a prescindere dalla provenienza.
Cosa succede durante l’Orientation Week e come può aiutare chi si sente spaesato?
Nella maggior parte delle università irlandesi la prima settimana è tutta dedicata agli incoming. Ci sono gite, workshop su come sopravvivere alla burocrazia, campus tour (utilissimi per non perdere nemmeno l’aula di fisica) e soprattutto tanti eventi pensati per far socializzare chi arriva da solo. La tentazione di restare tra connazionali c’è, ma queste occasioni sono una specie di “rete di salvataggio”.
Ci sono eventi o iniziative dedicate alla diversity?
Sì, e a volte sono più concrete di quanto ti immagini: ci sono festival della cucina internazionale, sportelli per l’uguaglianza, workshop aperti su bias inconsci, e spesso celebrazioni di festività “non irlandesi” come Diwali o il Capodanno lunare. Anche chi non partecipa, sente questo mix ogni giorno.
Cosa ti porti a casa (anche senza volerlo)? Vantaggi veri (e anche i piccoli ostacoli)
Perché studiare in un ambiente internazionale in Irlanda aiuta davvero (oltre all’inglese)?
- L’inglese migliora per forza: non puoi evitarlo, dato che ogni giorno incontri accenti e slang da ogni angolo del mondo.
- Il networking è globale: alcuni ex compagni tornano in Silicon Valley, a New York o a Bangalore. E restare in contatto può aprire porte inaspettate.
- Impari soft skill che in Italia spesso nemmeno vedi: comunicare tra culture diverse, gestire differenze di metodo di lavoro, risolvere micro-conflitti (o almeno provarci).
Quali sono i problemi pratici o le difficoltà più comuni in un campus multiculturale in Irlanda?
- Trovare casa è dura: la domanda è alta in tutte le città universitarie. A Dublino, si prenota anche 8 mesi prima (senza panico, ma meglio saperlo).
- L’accento irlandese — e la babele di accenti — può disorientare: all’inizio sembra di ascoltare una radio in sottofondo!
- Il rischio di chiudersi solo fra italiani esiste: ci sono community forti e rassicuranti, ma spesso chi si espone di più porta a casa le esperienze più ricche (e le amicizie più internazionali).
A chi puoi chiedere aiuto se ti perdi (succede, promesso)?
Che servizi e sportelli ci sono per gli studenti internazionali in Irlanda e quali vale la pena conoscere davvero?
- International Office: è il tuo faro per tutto quello che non è “studio e basta”. Dalla richiesta del PPS Number (fondamentale per lavorare part-time) alla scelta del medico o all’apertura del conto, qui trovi risposte pratiche — e gente abituata alle nostre domande.
- Buddy & Peer Mentoring: in molti corsi c’è un tutoraggio tra “matricole” e studenti senior. Spesso sono italiani, ma anche no: ottimo per scoprire trucchi che nessuno scrive nei forum.
- Language & Writing Centre: se pensi di sapere bene l’inglese, lascia ogni paura qui. Ci sono workshop su scrittura, referencing, public speaking. Se vieni dal liceo tradizionale, fanno la differenza.
- Counselling & Inclusion: molti non ci pensano ma l’assistenza per il benessere mentale, la diversità e l’inclusività (anche LGBTQ+) è parte integrante del campus. Non serve “avere un problema enorme” per accedere: anche solo per capire come affrontare la nostalgia o la solitudine.
Una storia vera: come il mix culturale cambia davvero le prospettive (e il CV)
«Quando sono arrivata a Trinity, ero convinta che il mio inglese fosse ottimo. La prima presentazione di gruppo però l’ho fatta con una ragazza di Mumbai e un collega di Boston, e vi giuro che mi sono persa più di una volta. Alla fine, abbiamo creato una chat WhatsApp per scambiarci tutti i “false friends” e le parole intraducibili tra di noi. Dopo un semestre ero pronta a gestire riunioni con 10 persone da ogni parte del mondo, e oggi racconto questa storia a ogni colloquio. Fa la differenza, davvero.» (Giulia, laureata in Global Business, Trinity College)
Domande vere, risposte senza filtri: FAQ sull’ambiente multiculturale in Irlanda
Quanti studenti internazionali ci sono in Irlanda oggi?
Nel 2022/23 erano quasi il 14% degli iscritti. Nel 2023/24 si è superata quota 40.000. Crescono ogni anno, specie a Dublino e Cork.
Uno studente italiano ha bisogno del visto per frequentare l’università in Irlanda?
No, se hai passaporto italiano (UE) non serve il visto. Ma il PPS Number ti servirà se vuoi lavorare part-time.
È facile fare amicizia con studenti non italiani in Irlanda?
Dipende da quanto ti esponi: chi partecipa a club e progetti fa amicizie più variegate. Se invece ti chiudi solo coi coinquilini italiani, sarà più dura.
Come si supera la barriera dell’accento irlandese e degli slang?
Di solito... con un po’ di pazienza! Consiglio personale: ascolta podcast irlandesi tipo RTÉ, guarda serie in inglese senza sottotitoli italiani e approfitta delle conversation class offerte dall’università.
Ci sono corsi di inglese extra per studenti internazionali nei campus irlandesi?
Sì, quasi tutte le università hanno corsi di “English for Academic Purposes” o possibilità di tandem linguistici. In molti casi sono inclusi nelle tasse.
Il costo della vita in Irlanda è davvero così alto per uno studente?
Dublino è oggettivamente cara, soprattutto per l’alloggio. Altre città come Limerick o Galway sono più accessibili, ma i prezzi cambiano spesso: meglio muoversi con molto anticipo e informarsi (noi possiamo aiutare, ma le formule magiche non esistono).
In sintesi, l’ambiente multiculturale in Irlanda non è un’etichetta, ma davvero il cuore della vita universitaria — con mille opportunità, qualche piccolo ostacolo e tanta crescita personale. Se vuoi parlarne con qualcuno che ci è già passato, puoi fissare una chiamata gratuita con un ex studente. Zero “brochure”, solo storie e consigli veri.
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