Laurea in Medicina in Irlanda: Cosa Devi Sapere (Domande Vere, Nessun Filtro)
Ci sono pochi percorsi universitari tosti come Medicina. Se ci aggiungi il fatto di voler studiare all’estero – in Irlanda, per esempio – la sfida si fa ancora più grande. Non vogliamo mentirti: si tratta di un’esperienza che richiede impegno serio, tanta preparazione (anche emotiva), e la capacità di gestire la burocrazia con pazienza. Però, sì, in tanti ce la fanno. E magari scoprono anche che certe paure iniziali non erano poi così insormontabili.
Ecco cosa c’è davvero dietro la decisione di studiare Medicina in Irlanda, senza promesse miracolose o discorsi motivazionali alla “ce la puoi fare e basta”.
Quanto dura e come funziona il percorso?
- Durata: di solito il corso di laurea dura 5 o 6 anni, a seconda dell’università e del tipo di programma a cui ti iscrivi (alcuni sono “graduate entry”, cioè solo per chi ha già una laurea).
- Com’è organizzato: aspettati tanta teoria, laboratori, tirocinio ospedaliero già dai primi anni. Non è solo studio sui libri: si entra presto in contatto con la realtà pratica.
- Lingua: ovviamente tutto in inglese, senza sconti per chi è all’inizio. Il livello richiesto è serio: di solito IELTS 6.5/7.0, ma ogni università ha le sue regole.
Che requisiti servono per candidarsi?
Questi sono i punti che ti bloccano o ti fanno mettere in discussione la scelta. Andiamo dritti:
- Diploma superiore: serve quello valido per entrare a Medicina in Italia (quindi se hai un diploma tecnico e non potresti entrare in Italia, probabilmente non potrai farlo neanche in Irlanda).
- HPAT-Ireland: è il test d’ingresso per molte facoltà di Medicina irlandesi. E non, non è facilissimo. Serve allenamento specifico (tra logica, ragionamento, capacità pratiche).
- Inglese: senza certificazione linguistica riconosciuta, non si va avanti – e il livello richiesto serve davvero a sopravvivere alle lezioni e agli esami.
- Pratica burocratica: serve organizzare tutti i documenti (pagelle, traduzioni, reference letter, personal statement, CV) e spesso serve la candidatura tramite CAO (il “centralone” delle domande universitarie irlandesi) oppure direttamente presso alcune università.
Soldi: quanto costa davvero?
Facciamo chiarezza:
- Tasse universitarie: sono più alte rispetto ad altri corsi, e la forbice va dai 9.000 ai 15.000 euro l’anno (dipende dall’ateneo e dal corso). Sì, ogni anno.
- Vita in Irlanda: tutto incluso (affitto, spesa, trasporti), calcola una media fra i 500 e gli 800 euro al mese. Occhio: Dublino può essere più cara, nelle città più piccole qualcosa si risparmia. Non si scappa però dalla necessità di un po’ di risparmi.
- Borse di studio: alcune ci sono, ma non sono così abbondanti o automatiche come per altri Paesi. Vale la pena chiedere (noi possiamo aiutare a capire quali sono concrete), ma è bene partire già con la consapevolezza dell’investimento necessario, anche familiare.
La parte difficile (che tanti sottovalutano)
Non vogliamo farti paura, solo metterci la faccia:
- La selezione è dura: il test HPAT richiede esercizio, tempo, magari anche qualche corso di preparazione.
- Vivere in Irlanda non è come andare in Erasmus. È un percorso lungo, con ritmi universitari tosti. Bisogna riuscire a organizzarsi tra lezioni, tirocinio e lavoretti se serve.
- Lonely moments: il rischio di sentirsi soli i primi mesi esiste. Magari l’inglese non fila subito liscio, magari ci si sente “stranieri fra stranieri”. Ma trovare la propria community (anche di altri italiani che ci passano) aiuta parecchio: questa è la vera differenza rispetto al cavartela tutto da solo.
- Burocrazia: fa sudare freddo. Serve pazienza e magari qualcuno esperto che ti aiuta senza venderti fumo.
Vale la pena? E se non fossi ancora pronto/a?
Mobilitare tutta una famiglia, spendere cifre così e lanciarsi in una lingua nuova è MOLTO. Non tutti sono “pronti” a 18 anni, e va benissimo così. Ci sono strade alternative: altre università in Paesi diversi, magari dove il test d’ingresso è diverso o dove l’inglese non è ancora un ostacolo enorme; oppure si può riflettere su qualche percorso integrativo in Italia per prendere tempo e sicurezza. Nessuna corsa è una sconfitta: il modo migliore per non pentirsi è arrivare consapevoli, non “spinti” dall’ansia di essere in tempo per forza.
Se vuoi capire se ti conviene davvero
Studey non è una bacchetta magica, però in tanti abbiamo fatto questi step e possiamo raccontarti come va davvero. Ti diamo una mano dalla preparazione del test HPAT a come scegliere l’università senza buttare via soldi o tempo, fino alla revisione dei documenti e a capire come e quando candidarsi.
Se vuoi, scrivici: a volte basta mezz’ora di chiacchierata onesta per farti vedere le cose più nitide — e magari evitare errori che dopo costano cari, su tutti i fronti.
E se alla fine decidi che non è la tua strada, nessun problema: la scelta, alla fine, resta la tua. E va bene così.
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