Lavorare in compagnia di altri studenti italiani in Irlanda: cosa sapere davvero
Hai scelto l’Irlanda e stai valutando di trovare lavoro mentre studi? Magari l’idea di lavorare insieme ad altri ragazzi italiani — amici nuovi o vecchi — ti rassicura perché almeno vi capite al volo e ci si aiuta a vicenda. Sembra la scelta naturale, soprattutto se l’inglese non è ancora una sicurezza. Ma come funziona davvero lavorare in compagnia di altri studenti italiani in Irlanda? Proviamo a raccontartelo senza filtri né fuffa: vantaggi veri, problemi che esistono (sì, anche in Irlanda), dritte pratiche prese dall’esperienza di chi ci è già passato.
Lavorare con altri italiani in Irlanda: fa davvero la differenza?
Quali sono i veri vantaggi di lavorare tra italiani in Irlanda?
- Entrare nel giro è più semplice: Di solito, chi è già assunto porta dentro amici o coinquilini, spiega passo passo come ottenere il PPS number e ti fa scoprire i trucchi per non farti fregare dal primo contratto farlocco che ti propongono.
- Organizzare i turni è less difficile: Se studiate nello stesso campus o avete orari simili, coordinarsi sugli spostamenti e chiedere gli stessi slot di lavoro è più facile che farlo con sconosciuti.
- Supporto linguistico, almeno all’inizio: I primi tempi, quando le regole o le istruzioni sul lavoro sono tutte in inglese, avere un amico che ti traduce può evitare errori anche grossi — tipo sbagliare la safety checklist e trovarsi nei guai.
Lavorare solo tra italiani in Irlanda: quali rischi stai correndo davvero?
- Il famoso “ghetto italiano”: Se il tuo unico ambiente resta quello degli italiani (casa, università e lavoro), l’inglese si impara molto lentamente. Non è retorica: vediamo ragazzi che dopo mesi ancora fanno fatica nelle cose pratiche o in situazioni di emergenza.
- Paghe e contratti poco trasparenti: Molte attività “tricolore” pagano il minimo sindacale solo sopra i 20 anni. Se sei più giovane rischi tariffe basse e meno tutele (riferimento: Citizens Information). Meglio tenere gli occhi aperti anche su altre opzioni meno “italiane”.
- Stress da convivenza e lavoro: Stare sempre con le stesse persone tra casa, università e lavoro può servire per farsi forza, ma porta anche attriti sugli orari, sulle pulizie, su come si condividono gli straordinari. Chiarite tutto subito: chi fa cosa, chi paga cosa.
Requisiti legali per lavorare in Irlanda insieme ad altri italiani: cosa serve davvero?
Devo avere per forza il PPS number per lavorare in Irlanda?
Sì, senza il PPS number (codice fiscale locale) nessun datore onesto può versarti lo stipendio. Appena hai un’offerta, prenota l’appuntamento: serve la mail di assunzione e una proof of address (bolletta, contratto casa).
Come registro il lavoro e evito la “emergency tax”?
Quando inizi, entra nel portale myAccount su Revenue e usa la funzione “add job or pension”. In caso contrario, ti trattengono una tassa d’ufficio del 40% che puoi recuperare solo facendo domanda dopo.
Quanto si guadagna nelle tipiche “squadre italiane”?
Dal gennaio 2025 queste sono le cifre minime:
- 20 anni compiuti: 13,50 € l’ora
- 19 anni: 12,15 € l’ora
- 18 anni: 10,80 € l’ora
- Sotto i 18: 9,45 € l’ora
Controlla bene perché cambiano spesso. E vale per tutti, non solo per chi parla inglese perfetto.
Quante ore può fare uno studente universitario italiano in Irlanda?
Non ci sono limiti fissi di legge per universitari UE, ma la maggioranza delle uni consiglia massimo 20 ore settimanali durante il periodo delle lezioni. Sopra diventa tosta seguire gli esami. Se hai tra 16 e 17 anni, occhio ai limiti sulla legge dei minori (40 ore massime e orari tra le 6 e le 22).
Cosa rischio se non ho contratto scritto o busta paga?
Se lavori “in nero”, rischi tutto: stipendio perso se ti licenziano, nessuna copertura se ti ammali, impossibile recuperare tasse o chiedere sostegni. Anche per lavori casuali, chiedi almeno la statement of terms via mail.
Dove cercano davvero lavoro gli studenti italiani in “squadra”?
Settore | Perché piace | Cosa serve |
---|---|---|
Pizzerie, bar, ristoranti | Giri di amici, preferenza per italiani | Turni serali/weekend, inglese base ok |
Catene di caffè (Costa, ecc) | Flessibilità , si assumono amici | Ordini veloci, listening buono |
Magazzini, logistica | Lavoro notturno, paga decente, lavoro di gruppo | Tollera carichi fisici, safety training |
Eventi, concerti, fiere | Si lavora a gruppi, turni spot | English B1+, manual handling cert. |
Come trovare lavori “italiani” (ma non solo) in Irlanda?
- Jobboard online: indeed.ie, jobs.ie (filtra per “part-time”, aggiungi “Italian” nella ricerca)
- Gruppi Facebook “Italiani a…”: qui girano offerte giornaliere ma occhio alle fregature: controlla sempre stipendio e orari.
- Bacheche universitarie: ogni ateneo ha il suo portale (es. UCD, TCD), spesso con offerte pensate proprio per studenti.
Come si organizza la vita insieme: turni, studio, bollette (e imprevisti)?
- Calendario condiviso: Serve a tutti (Google Calendar, Notion): ognuno ci mette lezioni, turni e giorni off. Così non vi trovate tutti a lavorare nel week-end o nessuno a occuparsi di casa.
- Budget trasparente: Fate due conti subito (ore x paga – stima tasse), fissate quanto mettere a testa in un conto comune per affitto e bollette (tip: Revolut è comodo).
- Pulizie e convivenza: Se tutti lavorate quando si dovrebbe pulire, fissate una cleaning rota il lunedì sera. Niente scuse tipo “lo faccio domani” per settimane.
- Imparare davvero l’inglese? Almeno durante pranzi e pause lavoro, provate a parlare inglese. Chiara e Luca, nel giro di sei mesi, hanno visto l’IELTS salire di un punto solo grazie a questa regola auto-imposta.
Cosa hanno sbagliato i nostri ex studenti? (leggi questi se vuoi dormire sereno)
- “Mi assumono cash, niente PPS”: Sembra comodo e veloce, ma alla prima malattia o problema sei fuori, senza niente in mano. Patrizia al primo raffreddore è stata semplicemente sostituita, senza diritto a nessun aiuto.
- “Affitto senza contratto”: Sembra una scorciatoia, ma se il padrone di casa decide di vendere, sei fuori dall’oggi al domani (sessione d’esami inclusa). Successo davvero, con ragazzi che hanno trovato casa in condizioni da incubo.
- “Uso il PPS number dell’amico per sbrigarmi”: Il datore ti regala il contratto? Occhio, sei tu che rischi una multa fino a 5000 €. Queste scorciatoie non ripagano mai.
FAQ: dubbi pratici su lavorare in compagnia di altri studenti italiani in Irlanda
Quali documenti devo avere il primo giorno di lavoro?
- PPS number (o almeno richiesta in corso)
- Carta d’identità o passaporto
- Prova di indirizzo (contratto affitto, bolletta, lettera dall’università )
- IBAN irlandese o comunque europeo compatibile SEPA
Se il datore insiste per farmi lavorare senza contratto scritto?
Chiedi almeno una mail (“statement of terms” con ruolo, orario, paga). Se non te la danno, valuta se mollare: senza quel documento non esisti e non hai tutele.
Quante ore posso lavorare come studente europeo in Irlanda?
La legge non mette un tetto fisso per universitari UE, ma non puoi superare (in media) le 48 ore settimanali (Working Time Act). Superare le 20 ore a settimana complica la vita universitaria: parola di chi ci è passato.
Posso avere due lavori part-time insieme?
Sì, basta comunicare a entrambi l’inizio dell’altro lavoro tramite il tax credit certificate su Revenue. Ricordati di aggiornare l’RPN (Revenue Payroll Notification) per ogni datore.
Quante tasse pago su un lavoro da studente in Irlanda?
Sotto una certa soglia si paga il 20% dello stipendio, esattamente sull’imponibile. Occhio: se all’inizio trattengono troppo (emergency tax), puoi recuperare facendo domanda su Revenue.
Hai ancora dubbi su lavorare con altri studenti italiani in Irlanda?
Non c’è una soluzione magica che va bene per tutti. Siamo passati anche noi in mezzo a domande, errori ed errori evitabili. Se vuoi chiarirti su PPS number, contratti, buste paga, lavori consigliati o evitare i classici “tranelli”, parliamone insieme: la prima chiacchierata con un advisor Studey è gratis, senza fregature né promesse da televendita. Meglio togliersi un pensiero adesso che dover sistemare casini dopo.
Parola chiave in uscita: lavorare in compagnia di altri studenti italiani in Irlanda
(Fonti: revenue.ie, citizensinformation.ie, workplace relations commission, esperienza diretta dei mentee Studey)
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