Lavorare in Irlanda durante gli studi universitari: tutto quello che vorresti sapere (anche le cose meno belle)
Perché dovresti leggerti davvero questa guida
Sognare di mantenersi gli studi con un lavoro part-time in Irlanda è normalissimo. Ci siamo passati anche noi, e la realtà è meno “tutta rose e fiori” di quanto spesso si legge. L’idea è semplice: vivere in Irlanda, studiare e lavorare insieme? Sì, si può fare. Ma serve conoscerne bene regole, rischi, cifre e qualche trucco pratico per non mettersi nei guai. Qui trovi risposte vere, dritte e aggiornate alle tue domande: niente promesse irrealistiche, solo esperienza di ex studenti che ci sono già passati.
Posso lavorare durante gli studi universitari in Irlanda? Quante ore sono consigliate?
Se hai passaporto italiano (o UE/SEE): puoi lavorare legalmente in Irlanda, senza bisogno di permessi particolari. E sai che non esiste un limite massimo di ore imposto dalla legge? In teoria potresti persino lavorare full time.
Nel mondo reale, però, le università irlandesi consigliano di non superare le 20 ore a settimana se studi a tempo pieno. Il rischio di “bruciare” esami, soprattutto per chi fa corsi con tanti laboratori (STEM, medicina, ecc.), non è solo una leggenda.
Per chi viene da fuori UE: massimo 20 ore/settimana durante il semestre e 40 nei periodi di vacanza (per completezza, magari hai amici internazionali).
Consiglio terra terra: sì, puoi superare le 20 ore. Ma tra lezioni, esami, vita sociale e magari un po’ di stanchezza che arriva, il nostro suggerimento pratico è di valutare bene il carico.
Quanto si guadagna davvero con un lavoro part-time in Irlanda da studente?
Il salario minimo in Irlanda dal 1° gennaio 2025 sarà di €13,50 lordi l’ora (ma controlla sempre le ultime cifre ufficiali su Citizens Information — cambiano spesso!).
Se hai meno di 20 anni, ti spettano percentuali ridotte, quindi puoi aspettarti qualcosa in meno.
- 20 ore a settimana x €13,50 = circa €1.170 lordi al mese
- Tasse e contributi ti “portano via” qualcosa, ma sotto i 16.500 € lordi annuali, la parte delle tasse principali (PAYE) si riduce quasi a zero. Ti restano da pagare le minime USC e PRSI (una cinquantina di euro al mese, circa).
Importante: molti studenti con borsa di studio o altri lavoretti restano sotto soglia e quindi sono tassati poco. Ma… attenzione alla “Emergency Tax”!
Cos’è la “emergency tax” e come evitarla quando inizi a lavorare in Irlanda?
- Appena firmato un contratto, devi collegare il lavoro al tuo PPS number tramite Revenue (il sito delle tasse).
- Se il datore non riceve le tue “tax credit” userà la famigerata emergency tax: una trattenuta pesantissima (anche sopra il 40%) che va a “recupero crediti” appena sistemi i dati su Revenue.
- Niente panico: si può recuperare tutto entro la fine dell’anno fiscale, utile soprattutto se cambi lavoro o ne fai più di uno.
Quali procedure burocratiche servono per lavorare in Irlanda da studente?
Ecco i passi, senza giri di parole, nell’ordine che consiglia chi ci è già passato:
Passo | Cosa serve | Tempi medi |
---|---|---|
PPS number | Passaporto o ID UE, prova indirizzo, lettera università/lavoro | 1-3 settimane |
Conto corrente | ID + prova indirizzo + PPS (dipende dalla banca) | 1 giorno (online) |
Registrazione tasse | PPS + dati del datore di lavoro (su Revenue.ie) | Immediata online |
Firma contratto | Controlla bene ore, paga, ferie, periodo prova | Prima di iniziare |
Assicurazione PRSI | Arriva in automatico in busta paga | Continuativo |
Micro-tip pratico: inizia col PPS prima di cercare lavoro, se puoi. Senza, rischi settimane d’attesa inutili.
Che tipo di lavori fanno di solito gli studenti italiani in Irlanda?
Non tutti partono subito da ruoli qualificati e, va detto, a volte l’inglese non perfetto complica la ricerca. I lavori più richiesti (e trovabili) sono questi:
- Ristorazione/bar (hospitality): cameriere, barista, kitchen porter. Tante opportunità anche senza inglese brillantissimo, ma spesso si lavora serale/festivo.
- Vendita/negozi (retail, grocery): cassiere, addetto magazzino, commesso/a. Salari leggermente migliori nei supermercati grandi.
- Customer service/call center: qui serve inglese molto fluente o madrelingua italiano (ce ne sono alcuni!), spesso turni più “umani”.
- Lavoretti universitari (on-campus jobs): dalla biblioteca agli open day, se sei fortunato/o, sono le posizioni migliori per flessibilità, ma sono limitate e spesso riservate a chi ha già esperienza interna.
Dove trovo offerte di lavoro part-time per studenti in Irlanda?
Non basta un cv online: un mix tra il web e la classica passeggiata in centro funziona meglio.
- Siti come IrishJobs.ie e Indeed.ie (setta filtri “part-time” e città)
- Portali del career centre del tuo ateneo, spesso con offerte riservate agli studenti
- Vetrine di caffetterie, pub e negozi (molto più diffuso che in Italia!)
- Gruppi Facebook tipo “Italians in Dublin”, “Italians in Cork” ecc. — ma occhio ai contratti non chiari o proposte troppo vaghe.
Quali sono i miei diritti e doveri se lavoro in Irlanda come studente?
- Contratto scritto obbligatorio: il datore deve dartelo entro 5 giorni dall’inizio (è legge UE, non può sgarrare).
- Busta paga (payslip) ogni mese o settimana: controlla sempre che siano segnate paghe, ore, codici fiscali (PRSI, USC).
- Pause lavoro: 15 minuti dopo 4,5 ore; 30 minuti dopo 6 ore.
- Ferie: hai diritto ad almeno 4 settimane l’anno (calcolate pro-rata se lavori part-time).
- Malattia: dal 2023 ci sono 5 giorni pagati al 70% del lordo (max €110/die — verifica ogni anno eventuali cambi!).
- Straordinari: la legge irlandese non impone maggiorazioni, è solo se previsto dal contratto o da accordi di settore.
Quali rischi si corrono lavorando durante l’università in Irlanda?
Parliamo onestamente. Ci sono alcune cose che è bene sapere (e che a volte si imparano solo prendendo una batosta):
- Lavoro senza contratto (“cash-in-hand”): vietatissimo oltre che rischioso; in caso di infortunio, senza contributi e tutele sei solo.
- Turni notturni e mattinate di lezione: sono incompatibili. Lo dicono tutti, lo fanno in tanti, ma il conto può arrivare all’improvviso (vedi Marco: bocciato a una sessione perché chiudeva il pub ogni sera… e non era lo “studente fannullone”).
- Affitto e costo della vita: con uno stipendio part-time quasi sempre copri solo l’affitto della stanza e le spese base. Fai il budget prima di partire, non dopo.
- Inglese tecnico: se punti ad accogliere clienti o a ruoli d’ufficio bisogna parlare bene; se hai un livello medio, puoi iniziare con ruoli più “backstage” e migliorare gradualmente.
Storie vere di chi studia e lavora in Irlanda
- Maria, Biomedical Engineering a Galway: “Ho deciso di lavorare solo 15 ore a settimana. Ho meno soldi di chi fa di più, ma almeno la media del secondo anno l’ho mantenuta.”
- Luca, Business a DCU: “Sono entrato in un call centre italiano, contratto prorata sui 25k all’anno. Era un bel boost per il CV, ma i turni a volte si incastravano male con i laboratori. Ho trattato uno smart working parziale con il manager. Morale: meglio chiedere subito che lamentarsi dopo.”
FAQ pratiche: lavorare in Irlanda da studente
Quante ore può lavorare uno studente italiano in Irlanda?
Nessun tetto legale per chi è UE, ma per esperienza e consigli dell’università meglio non andare oltre le 20 ore settimanali, soprattutto nei periodi di esami.
Serve un visto per lavorare se sono italiano?
No! Serve solo il PPS number ed essere legalmente residente.
Quanto si paga di tasse su un lavoro part-time in Irlanda?
Fino a circa 16.500 € lordi l’anno, le tasse principali (PAYE) sono azzerate con le tax credit studentesche. Restano minime USC e PRSI, per capirci, qualche decina di euro al mese.
Le soglie vengono aggiornate quasi a ogni Budget irlandese: dai sempre uno sguardo al sito Revenue.ie.
Posso farmi pagare in contanti?
Teoricamente sì, ma non farlo: niente contribuiti, niente ferie o malattia, zero protezione legale. E rischi anche multe.
Come richiedo il PPS number come studente?
Si inizia online su MyWelfare con MyGovID base, poi c’è un appuntamento di persona (se tutto ok). Porta sempre passaporto, prova di domicilio e lettera dal datore di lavoro o dall’università.
Vale la pena lavorare in Irlanda durante gli studi? Consigli finali
Se hai letto fin qui, probabilmente è un tema che ti tocca da vicino. Lavorare in Irlanda mentre studi è possibile, apre porte (sul CV e nella vita), ma non è “facile” o privo di complessità. Il rischio di farsi travolgere – tra burocrazie, turni strani e stanchezza – è reale. Eppure in tanti, con il giusto equilibrio, ce la fanno e ne escono più forti e indipendenti.
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