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Lavoro nei negozi di abbigliamento: come candidarsi da studente in Irlanda

Lavorare nei negozi di abbigliamento in Irlanda è un'ottima opportunità per studenti italiani, con turni flessibili e possibilità di migliorare l'inglese.

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Come trovare lavoro nei negozi di abbigliamento in Irlanda: guida reale per studenti italiani

Se stai pensando di trasferirti a Dublino, Cork o Galway per studiare, quasi sicuramente ti passerà per la testa di cercare un lavoretto part-time in un negozio di abbigliamento. È una scelta molto comune, soprattutto tra gli studenti italiani. Forse stai leggendo perché ti chiedi: "Come si trova lavoro nei negozi in Irlanda?" Oppure: "È vero che pagano bene nei negozi come Penneys o H&M?" Qui trovi tutto quello che avrei voluto sapere prima di mandare il mio primo CV in Irlanda, senza giri di parole — paure, burocrazia, errori che quasi tutti fanno, e qualche trucco rubato all’esperienza.


Perché lavorare nei negozi di abbigliamento in Irlanda attira tanti studenti?

Soprattutto quando arrivi in una città nuova, lavorare in un negozio di abbigliamento sembra quasi la via più “naturale” per chi studia. Ecco i motivi veri, non quelli delle brochure:

  • Turni flessibili: Sera e week-end, così puoi seguire le lezioni.
  • Sconti sull’abbigliamento: A volte sono veri affari (dal 5% al 25%).
  • Non servono super competenze: Nessuno si aspetta che tu conosca tutto. L’attitudine al cliente e voglia di imparare contano di più.
  • L’italiano può aiutare davvero: Nei periodi di turismo, serve qualcuno che capisca chi entra in negozio parlando italiano — a me ha fatto la differenza più di una volta.
  • Perfetto per migliorare l’inglese: E sì, all’inizio ci sarà qualche figuraccia… ma è normale.

Che documenti servono per lavorare nei negozi in Irlanda come cittadino italiano?

Non ti serve alcun visto se hai passaporto UE. Ma ci sono alcune pratiche da sbrigare, e tempi che spesso sottovalutiamo:

  1. PPS Number (una specie di codice fiscale irlandese) — sezione dopo, per esperienza personale: avviala subito appena hai un’offerta!
  2. Conto bancario europeo — va bene anche un IBAN Revolut o N26, ma alcune catene preferiscono banche irlandesi.
  3. Età minima 16 anni, con delle limitazioni se hai meno di 18 (orari e mansioni). Meglio dare sempre un’occhiata aggiornata alle linee guida del Department of Enterprise.

Quanto paga davvero lavorare in negozio in Irlanda? (aggiornato al 2025)

La domanda che tutti fanno: "Quanto si guadagna lavorando part-time nei negozi in Irlanda?" Ecco le cifre base (minimo sindacale lordo), secondo la Workplace Relations Commission:

Età Minimo orario (€)
Under 18 9,45
18 anni 10,80
19 anni 12,15
20+ 13,50

Nei week-end (soprattutto la domenica) molti aggiungono il 25% in più, ma va controllato sul contratto di lavoro. Occhio che, a fine mese, le tasse possono “mordere” se non sistemi il PPS Number (vedi più avanti).


Che diritti hanno realmente gli studenti part-time nei negozi in Irlanda?

C’è molta paura di farsi fregare sulle ferie o sulle buste paga confuse. In realtà, i tuoi diritti sono protetti:

  • Stessi diritti dei colleghi full-time su ferie, pause e pagamento degli straordinari (in percentuale alle ore lavorate).
  • Puoi rifiutare di fare più ore senza temere conseguenze.
  • Hai diritto a una dichiarazione (“statement of average hourly pay”) se hai dubbi sulla paga.

Nessun datore di lavoro serio può negarti ferie o pagarti meno delle ore che hai fatto. Se succede, chiedi aiuto — noi di Studey ci siamo per indicarti a chi rivolgerti.


Come ottenere il PPS Number se hai un lavoro in negozio?

Questa pratica sembra “banale”, ma molti la sottovalutano e finiscono per pagare tasse extra. Ecco cosa fare per non cadere nell’emergency tax:

  1. Vai su MyGovID e crea un account base.
  2. Compila il modulo su MyWelfare, allegando: passaporto/carta d’identità, una prova di indirizzo (bolletta, contratto affitto, lettera banca NON più vecchi di 3 mesi), e spiega che è “per lavoro”.
  3. Aspetta la conferma o una convocazione per controllo documenti.

Un consiglio pratico: se hai ricevuto l’offerta dalla catena (anche solo condizionata), avvia subito la domanda. Senza PPS, ti assumono solo “provvisoriamente” e rischi trattenute salate.


Dove trovare offerte di lavoro nei negozi di abbigliamento in Irlanda?

Non devi aspettare “la botta di fortuna” o conoscere qualcuno — ma essere strategico sì. Ecco dove guardare davvero:

Catena Come candidarsi Consigli di chi ci è passato
Penneys/Primark career.primark.com CV + questionario; min. 8h/settimana; sbrigati nei mesi “caldi”
Dunnes Stores dunnes.tal.net Portale semplice; risposte rapide
Sports Direct/JD Sports indeed.com e siti azienda Sottolinea disponibilità week-end
H&M / Zara career.hm.com, inditexcareers.com Attenzione ai colloqui di gruppo e al dress code
Boots (beauty) boots.jobs Perfetto per studenti farmacia/scienze cosmetiche

Occhio: nei piccoli negozi o boutique spesso trovi il classico cartello “Staff Wanted – CV inside”. Porta con te il CV stampato e passa nel primo pomeriggio, non a fine giornata. Spesso fa la differenza mostrarsi di persona.


Come scrivere un CV (e una lettera di presentazione) efficace per un lavoro in negozio in Irlanda?

Voglio essere sincero: molti italiani (me incluso all’inizio) scrivono CV troppo pieni o troppo corti. Quello che conta davvero:

  • Titolo subito chiaro: “Part-time Retail Assistant – disponibile la sera e nel week-end”.
  • Profilo breve (tre righe): metti in evidenza orientamento al cliente, gestione contanti, livello inglese e italiano.
  • Esperienze (anche quelle estive): lavoretti in Italia contano, se hai lavorato al bar, supermercato, babysitter… mettici le attività pratiche (cassa, magazzino, squadra).
  • Competenze pratiche: POS (cassa), visual merchandising base, teamwork, uso scanner ecc…
  • Reference: meglio un datore precedente o tutor che ti conosce bene e può rispondere via email.

Studey può aiutarti a revisionare il tuo CV in inglese, così eviti errori classici da Google Translate — non sei il solo a farli!


Iter vero della selezione per lavorare in negozio in Irlanda: cosa aspettarsi?

Quasi nessuno te lo dice chiaramente (e si finisce per stressarsi). Solitamente funziona così:

  1. Candidatura online: invii CV + questionario su disponibilità orari.
  2. Video-intervista (solo grandi catene): su piattaforme tipo HireVue, rispondi a domande su customer service.
  3. Colloquio in negozio: breve (15-20 min), con esempi pratici (“Raccontami come hai gestito un cliente difficile”, “Cosa faresti se...?”).
  4. Controllo delle referenze e firma contratto elettronico.

Quali documenti bisogna compilare dopo l’assunzione in un negozio di abbigliamento?

Dopo la chiamata "sei assunto!", preparati a fornire:

  • Contratto di lavoro (trovi anche il manuale con tutte le policy).
  • Formulario paga: dove inserisci PPS, IBAN, “emergency contact”.
  • Training obbligatori: salute e sicurezza, a volte gestione carichi.

Tasse e “emergency tax” sui primi stipendi: come prevenirla (e non perdere soldi!)

Fatto il contratto, DEVI registrare subito il lavoro sul sito Revenue (myAccount). Altrimenti ti trattengono la famigerata “emergency tax” (fino al 40%) e recuperi soltanto a fine anno (o cambiando tax credit, che non è una passeggiata). Fallo il giorno stesso in cui inizi.


Come conciliare i turni in negozio con lo studio in Irlanda? (Pro, contro e piccoli trucchi)

Punto a favore: Di solito puoi chiedere un modulo (“availability form”) dove indichi quando hai lezione. Così programmi i turni su misura.

Punto dolente: Nei periodi “caldi” (Natale, saldi, Black Friday) le ferie sono quasi impossibili e serve molta flessibilità.

Trucchetto: Molte catene usano app interne (Deputy, Rotageek) per scambiarsi i turni. Muoviti per tempo e chiedi consiglio ai colleghi senior.


Esempio concreto: “Come si organizza la vita lavorando da Penneys?”

Sara, 21 anni, studia Marketing alla TU Dublin e lavora da Penneys 16 ore a settimana:

  • Ha chiesto subito il PPS Number e ha registrato il lavoro, così nessuna brutta sorpresa sulle tasse.
  • Studia di mattina e lavora due sere alla settimana + la domenica.
  • Sfrutta lo sconto del 20% nei momenti giusti, senza spendere tutto lo stipendio in vestiti.

Errori tipici degli italiani che cercano lavoro in negozio (e come evitarli)

  • Consegni CV senza un numero di telefono irlandese? Prendi una SIM appena metti piede sull’isola.
  • Rispondi male sul “Right to Work”? Spunta sempre “EU citizen/no permit required”.
  • Dici di essere sempre disponibile (“any hours”)... e poi rifiuti i week-end? Meglio essere sinceri fin da subito.

Domande frequenti (FAQ) su lavoro nei negozi in Irlanda

Posso lavorare più di 20 ore a settimana durante il semestre?

Se sei cittadino UE, sì: non c’è un vero limite. Ma andare oltre 25/30 ore può renderti difficile seguire i corsi. È una scelta personale: ascolta il tuo ritmo.

Mi serve un certificato di inglese per farmi assumere nei negozi?

No, non lo chiederanno mai. Serve inglese “pratico”, da sopravvivenza: role-play e parlare con amici aiutano più di mille corsi.

Quanto tempo ci vuole per avere il PPS Number una volta fatto tutto?

Mediamente 2-3 settimane, ma nei periodi di picco (settembre, ottobre) possono esserci ritardi. Appena ricevi un’offerta di lavoro, avvia la pratica.

Ho meno di 18 anni: posso stare in cassa?

Sì, purché non lavori la sera tardi. E il salario è il 70% del minimo (guarda la tabella sopra).

Essendo part-time, mi spetta comunque il pagamento delle ferie?

Sì, matura circa l’8% delle ore lavorate sotto forma di “holiday pay”. Puoi chiederlo come giorni liberi o cash extra. Se qualcosa non ti torna, chiedi chiarimenti — anche a noi.


In sintesi: conviene davvero lavorare nei negozi in Irlanda mentre studi?

Sì, se vuoi pagarti parte delle spese, fare amicizia e migliorare il tuo inglese nel mondo reale. Però devi arrivare preparato — PPS Number già avviato, CV mirato, e richieste di turni chiare. Se ti serve qualche dritta o non sai da che parte iniziare con la burocrazia, non farti problemi: puoi sempre chiedere a Studey una mano per CV, cover letter o dritte fiscali. Siamo qui anche per le domande che sembrano “banali” — e se una risposta non ce l’abbiamo subito, te lo diciamo senza giri di parole.

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