Studey - Studiare in Irlanda

Maggiori opportunità di ricerca per studenti irlandesi o italiani?

Se stai considerando un dottorato, scopri se conviene più rimanere in Italia o puntare sull'Irlanda, esplorando opportunità e sfide.

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Se stai pensando di fare ricerca dopo la laurea — magari un dottorato o un master “by research” — la domanda è quasi automatica: dove conviene davvero? Ha senso restare in Italia, o vale la pena puntare sull’Irlanda? Spesso ci si aspetta una risposta secca, ma la realtà per uno studente italiano che si affaccia al mondo della ricerca è complessa fatta di occasioni, limiti, differenze di percorso pratiche e anche tante ansie (tra costi, burocrazia e futuro). Qui trovi una panoramica schietta e concreta, senza filtri né promesse facili: cosa offre davvero l’Irlanda, come funzionano le borse, e quali difficoltà non sempre si raccontano.


Quali sono le principali borse di dottorato in Irlanda per italiani? Chi può accedere?

Come funzionano i bandi dell’Irish Research Council e Science Foundation Ireland?

Irish Research Council (IRC):

  • Se sei cittadino UE (quindi sì, italiani inclusi), puoi concorrere con le stesse modalità degli irlandesi.
  • La borsa Government of Ireland Postgraduate Scholarship copre una quota delle tasse universitarie (alcuni limiti, vedi sotto) e assegna circa 19.000 euro netti l’anno, con variazioni quasi ogni anno: meglio controllare sempre la call più recente o chiedere a chi ci è già passato.
  • I requisiti sono severi: serve una laurea equivalente almeno a un 2.1 honours irlandese (riassumendo, una media-alta, ma ogni università può valutare diversamente).
  • Occhio perché i bandi sono molto competitivi: senza un progetto scritto bene e un supervisore che ti sponsorizza a modo, rischi di non superare il primo sbarramento.
SFI Centres for Research Training:
  • Se ti interessano settori come intelligenza artificiale, genomica, advanced materials, qui girano borse più “ricche”: salari che possono arrivare anche a 28.000 euro lordi, tasse universitarie incluse.
  • I bandi sono abbastanza chiusi su aree STEM, e anche qui serve progettualità e un aggancio con il gruppo giusto (la trafila può essere lunga).

Quanto è realistico ottenere una borsa di dottorato in Italia?

  • Le borse italiane sono gestite quasi sempre dagli atenei; lo stipendio nazionale è fissato a circa 16.200 euro lordi l’anno, identico ovunque.
  • Puoi candidarti a concorsi ovunque, ma secondo le testimonianze di chi ha affrontato bandi nazionali o PRIN/PNRR, spesso il vantaggio va a chi ha già fatto la magistrale in quel dipartimento. Insomma, entrare da esterni non è impossibile, ma la strada può essere in salita.
  • Attenzione ai tempi: i bandi sono molto “a sportello” e ci si trova in graduatorie dove fanno la differenza la media, le pubblicazioni e soprattutto i contatti.


I finanziamenti europei sono davvero accessibili a chi parte dall’Italia o dall’Irlanda?

Posso fare domanda ai Marie Skłodowska-Curie o bandi Horizon Europe?

  • I funding UE mettono (almeno sulla carta) tutti allo stesso livello, che tu sia iscritto a un ateneo italiano o irlandese.
  • I network “Marie Curie” ad esempio garantiscono uno stipendio mensile standard UE (sui 3.400 euro lordi/mese, con variazioni – non pochi, ma ricordati del costo vita), e la mobilità è obbligatoria: non puoi restare nel paese dove hai vissuto più di 12 mesi su 3 anni.
  • Per chi parte dall’Italia, spesso fare domanda in Irlanda è suggerito: più opportunità, burocrazia rodata e università abituate a gestire questi progetti.
  • Per i progetti Horizon Europe, l’Irlanda vanta un tasso di successo superiore alla media europea (dati Science|Business 2024) — pare banale, ma la capacità degli atenei irlandesi di portare a casa bandi aiuta a trovare posti da associate researchers o PhD/post-doc più facilmente.


Quanto basta uno stipendio da dottorando in Irlanda? Il problema del costo della vita

Dove Stipendio PhD annuale Affitto stanza in città universitaria Rapporto stipendio/costo vita*
Irlanda 19–28 mila € (secondo bando) 800–1.100 €/mese (Dublino) 0,58
Italia 16,2 mila € 350–550 €/mese (Bologna/Roma) 0,78

*Fonti: USI Postgraduate Researchers’ Charter 2023, portali affitti, feedback ex studenti.

Sì, in Irlanda lo stipendio può sembrare più alto, ma la verità è che una gran parte se ne va in affitto (soprattutto a Dublino, ma ormai anche Galway e Cork sono costose). Molti ex dottorandi ci hanno detto che senza una borsa particolarmente “ricca” come SFI o Marie Curie, rischi di dover attingere ai risparmi della famiglia, soprattutto se vivi in zona centrale o non vuoi dividere con altre 3-4 persone. La sanità privata extra (spesso consigliata), i trasporti, il cibo internazionale: tutto incide. Quindi prima di firmare, chiedi un confronto dettagliato e calcolatrice alla mano.


Cosa rende diverso un PhD in Irlanda rispetto all’Italia? (e perché piace ai recruiter)

  • Rapporto dottorandi/docenti: spesso in Irlanda hai più tempo “reale” col supervisore; non sei solo un numero, ma parte di un gruppo internazionale da subito.
  • Formazione trasversale: Project management, comunicazione scientifica, public engagement, sono obbligatori nei programmi IRC/SFI. Non si tratta solo di “fare ricerca pura”: qui puntano a creare ricercatori “adattabili”.
  • Contatti industriali: Dal primo anno incroci aziende top (Intel, Pfizer, Google): se il tuo sogno è la ricerca applicata in azienda, trovare un aggancio in Irlanda magari è più facile che a Bologna o Milano.
  • Lingua e pubblicazioni: vivere e scrivere in inglese accorcia i tempi di inserimento nel circuito internazionale, non solo accademico. Vale, ma non è automatico né sempre facile – confrontarsi in inglese al 100% ogni giorno non è uno switch immediato.

Quali sono le vere difficoltà di fare ricerca in Irlanda? Le criticità di cui parlare prima

  1. Competizione forte: I bandi IRC hanno un tasso di successo attorno al 18%. Se non hai un supervisor “preso bene” e un progetto ben scritto, il rischio che rimani fuori è reale.
  2. Alloggi introvabili e affitti folli: A Dublino le stanze all’università spariscono in poche ore. Se aspetti la conferma borsa a luglio-agosto, accetti cifre altissime per sistemazioni improvvisate.
  3. Tasse universitarie solo parzialmente coperte: Alcune università chiedono rette oltre il tetto massimo della borsa. La differenza è sulle tue spalle: occhio alle clausole.
  4. Pressioni sulle pubblicazioni: Qui il “publish or perish” non è uno stereotipo: si chiede di iniziare a pubblicare già nel primo anno. Può essere stressante e non tutti lo reggono bene.

Storie di chi ha scelto: due percorsi a confronto tra Irlanda e Italia

Marco, appena laureato in Ingegneria a Padova, ha scelto il SFI Centre for Research Training in AI a Cork. Prende 28 mila euro lordi all’anno, ma paga 920 euro mensili solo per la stanza. “La borsa è buona, ma senza il finanziamento extra dalle aziende partner avrei fatto fatica”, racconta dopo 6 mesi.

Giulia, invece, ha deciso di restare a Bologna per un dottorato in Chimica. Guadagna meno ogni mese, però l’affitto si ferma a 550 euro e spesso riesce a finanziare viaggi per conferenze tramite i fondi del gruppo di ricerca. Dice: “Qui i soldi bastano di più, ma le opportunità fuori università sono poche”.

Due esperienze vere — nessuna delle due è “migliore”, contano obiettivi, reti e capacità di reggere lo stress economico o linguistico.


FAQ – Le domande pratiche sugli studi di ricerca tra Irlanda e Italia

Serve il visto per fare un dottorato in Irlanda se sono cittadino UE?

No, ti basta registrarti all’Irish Residence Division se resti per più di 90 giorni. È gratuito per cittadini UE (ma occhio a non dimenticarlo).

Con una laurea italiana posso partecipare ai bandi IRC?

Sì, ma il tuo titolo deve essere valutato equivalente a un 2.1 honours irlandese. Serve la traduzione ufficiale della pagella e un po’ di pazienza per l’iter (su questo Studey può aiutarti a controllo dei documenti).

Le borse di dottorato in Irlanda coprono sempre tutte le tasse universitarie?

No, spesso sì, ma solo entro un tetto massimo. Se l’università chiede di più, la differenza devi metterla tu.

In Italia è più facile entrare nei dottorati grazie alle conoscenze già create?

Spesso vero: chi ha fatto biennio e tirocinio nello stesso dipartimento ha un vantaggio, anche per il passaparola interno. In Irlanda il processo è più trasparente, ma più dipendente dal progetto scritto.


Alla fine: vale la pena scegliere l’Irlanda per un dottorato come studente italiano?

Le opportunità di ricerca in Irlanda per studenti italiani sono concrete: dal punto di vista delle borse, sei alla pari dei cittadini locali. Il problema grosso, almeno per chi non arriva con risparmi già pronti e progetti fortissimi, resta la sostenibilità economica. La vita (soprattutto in città universitarie irlandesi) richiede occhio al budget e capacità di adattarsi velocemente. Se hai già un supervisore convinto, un progetto chiaro e un inglese pronto a essere sottoposto a stress ogni giorno, l’Irlanda offre un panorama moderno, network globali e chances di entrare in grandi aziende. Se invece cerchi una routine più stabile, una vita meno da pendolare finanziario e vuoi puntare sulle competenze già create in Italia, il dottorato nazionale resta la scelta più sicura.

Se hai ancora dubbi, o vuoi confrontarti senza fretta su borse “reali”, bandi e (soprattutto) budget, prendi un appuntamento con un advisor Studey: capire insieme quale strada è davvero praticabile evita brutte sorprese. Meglio un check in più oggi che trovarsi a metà strada senza rete.

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