Master in Relazioni Internazionali in Irlanda: Guida senza Filtri
Sono sempre di più gli studenti italiani che si interessano a un master in relazioni internazionali in Irlanda. Non è una scelta da copertina Instagram, e non è nemmeno “il modo più facile per farsi una carriera internazionale”: è una possibilità concreta, con le sue belle soddisfazioni, ma anche con qualche ostacolo pratico che spesso, quando sei ancora a casa, sfugge un po’ di mano.
Facciamo chiarezza, partendo dai punti davvero importanti, senza giri di parole.
Quanto costa studiare in Irlanda?
Questo è il tema che spesso viene un po’ nascosto, ma la verità è che serve un certo investimento economico. Le tasse universitarie per un master in relazioni internazionali si muovono generalmente tra 5.000 e 12.000 euro l’anno (qualche corso top può anche costare di più). Non ci sono grossi sconti o borse dedicate agli studenti UE come succede, ad esempio, in Olanda.
E il costo della vita, specie a Dublino, può sorprendere chi non ha mai vissuto “fuori”: per affitto, spese e tutto il resto, è realistico mettere in conto anche 1.000 euro al mese. Ti serve un gruzzoletto iniziale, e le università chiedono spesso di dimostrare almeno 7.000 euro di liquidità per poter iniziare.
Chi può accedere e cosa serve per l’application
In linea di massima, se hai una laurea triennale italiana puoi candidarti, ma quasi tutte le università chiedono una serie di documenti da preparare con attenzione: pagelle in inglese, almeno una reference letter (cioè una lettera di presentazione di un professore), un personal statement dove racconti chi sei e perché hai scelto proprio quel percorso.
C’è poi l’inglese: servono certificazioni ufficiali (IELTS o TOEFL sono quelle che non vengono mai messe in dubbio) e non basta “cavarsela” con l’inglese scolastico. Per alcuni corsi hanno una soglia precisa, per altri magari ti fanno anche un’intervista.
Un altro elemento che in tanti sottovalutano sono i tempi: le università irlandesi non sono rapidissime nelle risposte e, soprattutto nei periodi caldi, la burocrazia si può fare sentire. Non è una cosa da fare “all’ultimo”, mani avanti.
Le difficoltà pratiche (quelle vere, non solo quelle su carta)
Parliamoci chiaro: il rischio più grande è partire con l’entusiasmo e sottovalutare le difficoltà pratiche. Non è solo questione di “lingua madre diversa”. La gestione economica è un test di vita: il budget va pianificato bene (in più, trovare una stanza a Dublino richiede pazienza e spirito di adattamento). Il sistema universitario irlandese premia molto l’autonomia: meno lezioni frontali, più ricerca personale, molta attenzione ai lavori di gruppo e una certa pressione sulle deadline.
Poi c’è la testa: certi giorni ci si sente un po’ spaesati, si fa fatica a trovare amici (specie se si arriva in periodi in cui non partono nuove classi) e dover affrontare cavilli burocratici da soli può essere frustrante. È normale avere dubbi e anche qualche momento di crisi. Non è una colpa ammetterlo, anzi: parlandone si trovano soluzioni migliori.
Alternative (e non tutte sono “giuste” per tutti)
L’Irlanda è una delle opzioni, ma non per forza quella “giusta” per chiunque. Qualcuno si trova meglio in UK (se non fa paura la Brexit), altri in Olanda, qualcuno in portuga Irlanda, qualche esperienza in un master più pratico. Se hai dubbi su lingua, budget, o semplicemente vuoi capire se davvero un master è il passaggio più utile per il tuo percorso, confronta le opzioni: le differenze pratiche sono maggiori di quanto sembrino da fuori.
Sulle borse di studio, sì, esistono, ma non sono numerose e la concorrenza è seria. Se ti serve, ti aiutiamo a preparare una candidatura onesta e ben fatta, ma non possiamo garantirti di ottenerla solo perché “hai una bella media”. Parliamone insieme: meglio fare tutti i conti prima.
Cosa raccontano gli ex studenti?
Chi è passato di qui per davvero di solito dice che impari a crescere, nel bene e nel male. Le difficoltà ci sono (da gestire la casa alle sessioni di esami che sembrano non finire mai). Il consiglio che si sente dire più spesso: informati bene prima, non seguire solo “il consiglio dell’amico che ci è stato due settimane” e non credere a chi ti dice che è tutto rosa e fiori. La parte migliore? Sentirsi indipendenti e scoprire risorse che non pensavi di avere.
Dubbi o domande personali?
Se ti serve il parere di qualcuno che ci è passato — e non solo per “iscriverti”, ma anche per parlarne senza pressione — chiedi pure. Siamo qui anche solo per aiutarti a capire se è una scelta che può starti stretta o che può farti bene. Non abbiamo risposte magiche, ma qualche consiglio sincero e idee pratiche, quelli sì.
Scrivici quando vuoi, anche solo per toglierti qualche curiosità o capire che passi fare per candidarti per davvero, senza sorprese. Se vuoi, organizziamo una chiacchierata su misura — senza promesse da brochure, ma con informazioni oneste e aggiornate.
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