Studey - Studiare in Irlanda

Materiali e risorse didattiche: differenze tra università irlandesi e italiane

Studiare in Irlanda offre risorse digitali e biblioteche h24, mentre le università italiane presentano una distribuzione più disomogenea e orari limitati.

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Materiali e risorse didattiche: cosa cambia davvero tra università irlandesi e italiane?

Se stai pensando seriamente di trasferirti a studiare in Irlanda, scommetto che avrai già sentito qualche storia su “un’università piena di risorse digitali e biblioteche aperte giorno e notte”. Ma cosa cambia davvero rispetto a un ateneo italiano? E dove – tra e-book, software, Wi-Fi e spazi studio – la realtà supera (o delude) le aspettative?

Qui trovi un confronto onesto, parecchio vicino alla vita reale: niente promesse perfette e nemmeno sparate inutilmente critiche. Solo il racconto di chi ci è già passato e le fonti ufficiali che (a volte) dicono più di mille recensioni.


Quali biblioteche e risorse digitali trovo nelle università irlandesi?

Partiamo dal dato forse più sconvolgente: alcune università in Irlanda godono del deposito legale di ogni volume pubblicato in UK e Irlanda (esempio: Trinity College Dublin). Tradotto? Più di sei milioni e mezzo di titoli cartacei sugli scaffali, e una quantità sempre crescente di libri digitali disponibili con un click – molti dei quali, se serve, vengono richiesti da altre biblioteche senza spese o con costi molto bassi.

  • Accesso h24: La maggior parte delle sale studio in Irlanda rimane aperta quasi 24 ore su 24 durante il periodo d’esami. Se vuoi studiare alle 3 di notte, puoi. E in alcune zone (tipo Kinsella Hall a Trinity) entri anche dopo cena solo con il badge.
  • Licenze e software: Se temi di non avere i programmi giusti, in Irlanda la preoccupazione dura poco: la maggior parte degli studenti segnala dotazioni più che soddisfacenti sia di software che di hardware (lo dice il sondaggio ufficiale INDEx).
  • Interlibrary loan: Ti serve un manuale MIT Press non in lista? Ci sono casi in cui il pdf DRM-free arriva in tre giorni e anche gratis, come è successo davvero a Marta, studentessa italiana a Cork.

Come funziona l’accesso a biblioteche e materiali in Italia? Cosa manca rispetto all’Irlanda?

Ti dico la verità: le biblioteche italiane non sono “indietro” in assoluto, ma hanno una distribuzione delle risorse molto meno uniforme. Alcune eccellenze ci sono (Padova, Torino, Milano…), ma spesso ti ritrovi a fare la spola tra più sedi o a combattere con orari ridotti – la sera e i weekend, è raro trovare una biblioteca aperta.

  • Volume di risorse: Spesso parliamo di qualche centinaio di migliaia di testi cartacei (l’Università di Bolzano, molto digitale, arriva a 327mila), ma la soglia dei milioni è lontana.
  • Spostamenti continui: Se scegli un corso molto specialistico, potresti dover attraversare la città per un testo “raro”.
  • Digitale? Avanza, ma piano: I download di risorse elettroniche crescono, però la sensazione di “tutto pronto in digitale” è spesso solo nei sogni degli informatici.

Che Virtual Learning Environment (VLE) trovo in Irlanda? E in Italia?

In Irlanda: le piattaforme digitali sono prese molto sul serio. Brightspace, Canvas, Blackboard: sono più di una repository di slide. Permettono di consegnare compiti, vedere analytics sui tuoi progressi, ricevere feedback personalizzati. Da University College Dublin a Trinity, ormai è decisamente standardizzato: niente più “devi scrivere al prof per avere il materiale, magari te lo manda”.

In Italia: Moodle la fa da padrone, almeno sulla carta. Ma la vera differenza sta nella disomogeneità: puoi avere un corso super-digitale e uno in cui tutto resta “nel cassetto del docente” o come allegato disperso nel VLE. Il passaparola tra studenti serve ancora tantissimo.

Cosa cambia nella pratica?

  • In Irlanda le slide compaiono puntuali e il feedback digitale è diffuso (quasi la metà degli insegnanti lo usa regolarmente).
  • In Italia capita ancora la “caccia al PDF” e una certa ansia da “oddio, il portale non funziona”.


Lezioni registrate e podcast: posso riascoltare tutto in Irlanda come in Italia?

Irlanda: le aule di primo anno sono ormai tutte dotate di sistemi automatici di registrazione delle lezioni. Solo i docenti possono disattivare la funzione, e solo in casi specifici. Così, se ti perdi una lezione, in molti corsi puoi rivederla (circa come nel mondo dei podcast, ma meglio organizzato).

Italia: la situazione è molto più casuale. Qualcosa si trova, ma spesso sono registrazioni fai-da-te (grazie agli studenti di buona volontà).

Attenzione: sia in Irlanda che in Italia, alcune facoltà – tipo medicina o laboratori pratici – richiedono comunque la presenza fisica. Le registrazioni non bastano.


Devo comprare i manuali o posso usare e-book e software gratis in Irlanda?

Questa domanda ce la fate in tanti, soprattutto prima di partire: “Quanto spenderò per i libri e il software?”. Qui la differenza è enorme.

  • In Irlanda: la maggior parte dei manuali usati nei corsi si trova tramite licenza istituzionale – soprattutto per STEM o business. Le piattaforme di e-book (tipo Ebook Central, O’Reilly…) sono spesso collegate direttamente alla biblioteca. I software principali – da Adobe CC a MATLAB, SPSS – sono disponibili per tutti gli studenti: attivi l’account, scarichi e via.
  • In Italia: molte università hanno ormai licenze campus per Office365, ma i software di settore (biochimica, design, ecc.) spesso sono disponibili solo in laboratorio. Per i libri, il rischio di doverne comprare diversi a 70-90 euro l’uno è reale.

Come vengo aiutato nella scrittura accademica e nel referencing in Irlanda rispetto all’Italia?

Irlanda: ogni biblioteca organizza regolarmente workshop (anche obbligatori per le prime settimane) su referencing, scrittura accademica, plagio… con software dedicati (EndNote, Mendeley, RefWorks) collegati già al VLE.

Italia: iniziative simili esistono, ma sono più rare e spesso facoltative. Nella maggior parte dei casi, devi arrangiarti o aspettare che qualche docente “illuminato” faccia il corso extra.


Che differenze ci sono negli spazi fisici e nei piccoli costi quotidiani (prese, stampa, prestiti)?

Queste sono le robe che ti sembrano dettagli e invece, giorno dopo giorno, fanno la differenza:

  • Prese elettriche: In Irlanda non serve sgomitare: quasi ogni tavolo di biblioteca ha almeno una o due prese, spesso anche USB. In Italia devi arrivare mezz’ora prima per accaparrarti quella vicino al muro.
  • Stampa: In Irlanda di solito hai una certa quota gratuita ogni semestre, poi paghi pochi centesimi a foglio. In Italia funziona quasi solo a pagamento con badge o tessera e può diventare snervante se sei di fretta.
  • Prestiti: Il limite medio per i prestiti in Irlanda è 8-12 libri per 2-4 settimane. Tutto rinnovabile online. In Italia? Dipende dal dipartimento: può variare tra 3 e 10 libri, a volte le regole si scoprono solo dopo il primo richiamo.

Consigli pratici per sfruttare i materiali didattici in Irlanda (e non regalare soldi o fatica)

  1. Partecipa all’orientation: Le università irlandesi fanno tour e workshop su library, referencing, VLE. Sfruttali – un’ora ora ti risparmia mille ansie dopo.
  2. Occhio alle licenze software: Non investire centinaia di euro in suite o abbonamenti finché non hai accesso al portale studenti irlandese. Quasi tutto si attiva con l’email ufficiale.
  3. Prima di comprare manuali, guarda il catalogo e-book: Spesso il 90% dei testi che userai ce li hanno già digitali e incorporati.
  4. Non saltare le lezioni solo perché esistono i video: In alcune facoltà servono le firme d’aula (e fidati, fanno controlli veri).

Domande frequenti sulla gestione delle risorse universitarie in Irlanda

Dal primo giorno, che risorse digitali posso usare?

Appena ricevi la tua matricola e l’account universitario irlandese, accedi subito a piattaforme (VLE), catalogo digitale, mail ufficiale, Office365 e VPN per consultare riviste e manuali ovunque tu sia (anche fuori campus).

Dovrò affrontare la spesa dei libri di testo oppure basta l’e-book?

Dipende dal corso. Le materie scientifiche e tecniche sono spesso coperte dagli e-book istituzionali. In giurisprudenza e alcune facoltà umanistiche, invece, qualche manuale cartaceo può essere ancora richiesto. Chiedi sempre al Module Coordinator o ai compagni del secondo anno prima di investire.

Il Wi-Fi regge davvero per le notti di studio?

Nella maggior parte dei campus sì. Durante i periodi d’esame può “regredire” un po’ nelle aree più vecchie. Se punti a sessioni intense, un cavetto Ethernet ti salva la vita.

Posso usare Mac/Windows/Linux senza impazzire con le piattaforme?

Sì, praticamente tutte le piattaforme (Brightspace, Canvas, Office, ecc.) sono cloud-based e funzionano su tutti i sistemi operativi più comuni.


Se ti sembra troppo da gestire o vuoi capire se il tuo corso italiano sarà riconosciuto senza sorprese, scrivici o prenota una chiamata gratuita. Parlerai con chi, Spid in mano e trolley mezzi vuoti, c’è già passato e ti dirà le cose come stanno – senza filtri o illusioni.


Materiali e risorse didattiche in Irlanda e Italia: ora hai qualche elemento in più per capire cosa aspettarti davvero. Preparati prima di partire, sappi che qualche ostacolo c’è, ma molte cose sono più accessibili di quello che immagini.

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