Mobilità internazionale: perché studiare in Irlanda spesso è più semplice (ma non “facile”)
Se stai pensando di studiare all’estero, magari in Irlanda, probabilmente hai idea che “spostarsi in Europa” sia più o meno sempre la stessa cosa. In realtà no: ci sono differenze molto pratiche che impattano davvero su quanto è semplice – o complicato – organizzare tutta la trafila. Qui ti racconto, senza filtri, in cosa l’Irlanda rende la vita più semplice rispetto all’Italia… e anche dove non esistono scorciatoie. Così puoi farti un’idea concreta e, soprattutto, non rischi di arrivare impreparato.
Quanti studenti internazionali ci sono in Irlanda? E in Italia?
Dati alla mano, l’Irlanda è molto più abituata ad accogliere studenti da altri paesi rispetto all’Italia. E i numeri raccontano tanto:
- Irlanda: il 14% degli universitari viene dall’estero (fonte Eurostat 2025).
- Italia: siamo sotto il 5%.
Anche tra gli stessi studenti universitari locali, in Irlanda molti più ragazzi passano un periodo all’estero: circa il 15% contro meno del 5% in Italia.
Questa differenza non è casuale. L’Irlanda spinge molto sull'attrazione di studenti internazionali: regolamenti pensati per essere chiari, dossier semplificati, meno ostacoli tra te e la partenza.
Come funziona la domanda di ammissione all’università in Irlanda? (Spoiler: è davvero centralizzata)
Chi ha provato a fare domanda nelle università italiane lo sa: ogni ateneo ha il suo portale, le sue scadenze, magari anche il suo test di ammissione. E non parliamo della burocrazia Erasmus, tra bandi interni e graduatorie infinite.
In Irlanda, invece, è tutto centralizzato: esiste il CAO (Central Applications Office) che racchiude più di 50 università e istituti superiori. Con un solo portale puoi candidarti a tanti corsi, cambiare l’ordine delle preferenze, gestire tutta la corrispondenza senza milioni di email e moduli diversi. La documentazione? In generale bastano la pagella, una reference (cioè una specie di lettera di referenze) e un personal statement. Poi, il CAO fa da tramite anche con le università.
In Italia invece, la prassi è spesso molto più “a macchia di leopardo”: ognuno si fa le regole sue e per molti corsi trovi ancora il test d’ammissione, date diverse, richieste che richiedono la pazienza di un monaco zen.
Risultato pratico: in Irlanda davvero fai una sola domanda e via. In Italia rischi il Tetris tra documenti, traduzioni e scadenze.
Devo fare il visto? E la questione lingua come viene gestita in Irlanda per gli studenti italiani?
Visto e permesso di soggiorno: serve qualcosa per studiare in Irlanda?
Per chi ha passaporto italiano (o comunque europeo), NON serve nessun visto o permesso particolare per andare in Irlanda a studiare. Questo è vero anche per l’Italia, ma rispetto al nostro Paese… in Irlanda questa burocrazia è praticamente invisibile. Gli studenti extra-UE, invece, in Italia devono affrontare file, permessi e varie complicazioni che impattano anche sugli uffici universitari.
Serve l’IELTS per andare a studiare in Irlanda? Oppure basta il diploma?
Molti corsi irlandesi chiedono di dimostrare la conoscenza dell’inglese… ma se hai fatto tutte le superiori in una scuola italiana dove inglese era materia principale, può bastare la pagella (soprattutto se hai voti buoni, magari sopra 70%). In alcuni casi puoi anche iscriverti a corsi Foundation interni senza bisogno di portare una certificazione linguistica da fuori.
Invece, in Italia gli studenti stranieri spesso sono costretti a fare corsi di italiano appositi e superare test di lingua.
Quanto costa studiare all’università in Irlanda rispetto all’Italia? Quali spese non ti raccontano
Quanto costa la retta universitaria in Irlanda?
Qui va chiarito: parlare di “università gratis” in Irlanda è un po’ una trappola. Esiste la cosiddetta free fees initiative per i cittadini EU che risiedono in Irlanda (e rispettano certi requisiti) – in quel caso la retta “pura” viene coperta dallo Stato, ma resta comunque da pagare la student contribution: massimo 3.000 € all’anno (ridotta a 2.000 € in molti casi per l’anno accademico 2024/2025).
Occhio però: ogni anno le leggi possono cambiare, per cui prima di fare i conti chiedi sempre conferma a chi segue queste cose, che sia Studey o altri info point.
In Italia, molti atenei pubblici hanno la contribuzione legata all’ISEE, con importi che vanno da circa 500 € fino a oltre 2.800 €, però con esoneri extra e domande che richiedono ancora altri documenti e pazienza.
Il vero nodo: quanto costa vivere a Dublino come studente?
Qui non esistono favole: Dublino è una città cara, soprattutto per affitto e trasporti. Dall’altro lato però la quasi totalità dei college e delle università irlandesi offre student accommodation (cioè camere e appartamenti solo per studenti, con canoni un po’ più “umani”, regole chiare e spesso zero fregature).
In Italia, invece, gli studentati pubblici coprono solamente una piccolissima fetta della domanda: circa il 5% secondo PNRR/Eurostudent. Quindi, molti italiani finiscono per affidarsi a stanze private sul mercato, con rincari e pochi servizi inclusi.
Riconoscimento crediti ECTS: com'è il passaggio tra università italiane e irlandesi?
In teoria, sia in Irlanda che in Italia si utilizzano i famosi crediti ECTS, per rendere più semplice il trasferimento.
In pratica, però:
- In Irlanda, il riconoscimento dei crediti e il diploma supplement (un documento standard UE) funzionano davvero: se cambi ateneo, o torni in Italia, la conversione è quasi automatica.
- In Italia, invece, spesso dipende dal singolo consiglio di corso: la trafila può durare mesi, con il rischio che ti vengano “bruciati” degli esami già fatti.
Anche la durata delle lauree è già allineata con gli standard europei: tre anni (ordinary degree) o quattro (honours degree).
Quali servizi ricevono davvero gli studenti universitari in Irlanda che non ci sono (o sono diversi) in Italia?
Questa è una domanda che riceviamo spessissimo e la risposta è: sì, qualcosa di diverso c’è.
- Career service attivi dal primo semestre: simulazioni di colloquio, revisione CV, fiere con aziende internazionali… non devi aspettare la laurea per cominciare a orientarti sul mercato del lavoro.
- Supporto psicologico: ogni campus mette a disposizione counsellor e supporto gratuito. Purtroppo in Italia questi servizi sono presenti solo in poche università e spesso con tempi d’attesa lunghissimi.
- Tutor accademici individuali: in Irlanda spesso è obbligatorio, qualcuno ti segue davvero. In Italia, invece, spesso il tutoraggio è sbrigativo o affidato a docenti già super carichi.
Quali sono i “contro” o le difficoltà reali del trasferirsi in Irlanda a studiare?
Sarebbe scorretto elencare solo i vantaggi. Ecco tre aspetti dove, concretamente, devi metterlo in conto:
- Costo della vita: già detto, ma vale ribadire. Dublino in particolare non è economica e la pressione sugli affitti studentati è alta (conviene candidarsi presto!).
- Accesso a corsi “caldi”: medicina, veterinaria, psicologia – qui in Irlanda sono ancora più selettivi che in Italia: pochi posti, molta concorrenza, requisiti accademici specifici.
- Lavorare part-time mentre studi: facile trovare lavoretti (fino a 20 ore settimanali), ma incastrare tutto con esami, tirocinio e impegni accademici richiede organizzazione e tanta forza di volontà.
Domande frequenti – Risposte senza giri di parole
Posso iscrivermi in Irlanda senza aver fatto l’Esame di Stato?
Sì. Il diploma di maturità italiano è sufficiente, non serve fare un esame di stato aggiuntivo come in altri paesi.
Non ho IELTS, posso comunque fare domanda?
A volte sì: molte università guardano la tua pagella scolastica (se l’inglese è sopra il 70%), o ti permettono di fare un foundation year di lingua direttamente sul posto. Dipende dal corso e dall’università, quindi qui è davvero fondamentale controllare bene e non dare nulla per scontato.
È vero che in Irlanda rimani facilmente a lavorare dopo la laurea?
Per chi non è UE, esiste il “Third Level Graduate Scheme” che permette di restare anche due anni dopo la laurea per cercare lavoro e fare esperienza; per chi è italiano, la libera circolazione UE ti permette in ogni caso di restare e lavorare senza permessi extra.
In sintesi: quanto è più semplice la mobilità studentesca in Irlanda?
Studiare in Irlanda non è una passeggiata, ma, rispetto all'Italia, tutta la gestione di iscrizione, pagamenti e vita universitaria è più lineare, soprattutto se sei un tipo organizzato. I costi sono trasparenti, le procedure sono più centralizzate, i servizi pensati per studenti internazionali.
Questo non significa che sia “tutto rose e fiori”, ma almeno sai in anticipo a cosa vai incontro. Se vuoi capire davvero se questa strada fa per te, il consiglio è uno: ascolta storie vere, fatti guidare da chi ha già percorso quei passi e non credere a chi ti dice che è tutto “facile”.
Hai altre domande o ti senti sommerso dalla burocrazia?
Scrivici. Chi risponde non è un bot né un commerciale, ma un ex studente in Irlanda che sa come ci si sente ad avere mille dubbi e che può aiutarti, senza pressioni e senza impegni, a fare un primo check di opzioni, costi e scadenze. Aiutare, senza filtri: questa è la nostra promessa.
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