Percentuale di laureati in Irlanda e Italia: cosa significano davvero questi numeri (e perché dovresti interessartene)
Quando si pensa a studiare in Irlanda partendo dall’Italia, la domanda più ovvia è “Mi piacerà vivere lì?” oppure “Troverò amici?”, ma c’è un dato che spesso passa sotto traccia e in realtà dice molto di più di quanto immagini: la percentuale di giovani laureati. Numeri che, ti assicuro, fanno la differenza — sia per la vita in università che per il futuro lavorativo, in Italia o all’estero.
Quanto sono davvero diversi i numeri di laureati tra Irlanda e Italia?
Per avere un’idea chiara partiamo dai dati più aggiornati (Eurostat 2024, stime e dati ufficiali):
Fascia d’età | Irlanda | Italia | Media UE |
---|---|---|---|
30-34 anni (con laurea) | 62% | 27% | 43% |
25-34 anni (con laurea) | ~66% | ~29% | 44% |
Fonte: Eurostat, estrazione maggio 2024. I dati sono soggetti a piccoli cambiamenti ogni anno. Prima di prendere una decisione, confrontati con chi conosce bene la situazione aggiornata (spoiler: ci siamo passati anche noi).
Perché in Irlanda ci sono molti più laureati che in Italia?
Questa differenza enorme non arriva dal nulla. Ecco i punti chiave (senza giri di parole):
- Investimenti mirati: in Irlanda il governo ha puntato forte sull’università come volano di crescita nazionale (spoiler: il boom delle multinazionali a Dublino non è stato un caso). Le “tuition fees” per studenti UE sono state, per anni, coperte dal governo — resta però il “student contribution” che gira attorno ai 3.000 € l’anno… e sì, può cambiare, quindi attenzione.
- Come si arriva all’università: al liceo irlandese il Leaving Certificate ti prepara già al salto accademico. Tanti studenti italiani, invece, escono dalla scuola superiore pensando a lavoro subito, ITS o corsi para-universitari che poi non “pesano” nelle statistiche di laurea.
- Mercato del lavoro che spinge: a Dublino, Cork e Galway un titolo universitario è la base, non il traguardo. In certi settori (IT, Pharma, Finanza) senza laurea non entri nemmeno nelle short list. In Italia il titolo conta ancora, ma sempre meno, soprattutto in alcune zone.
- Abbandoni e tempi lunghi: qui l’Irlanda fa meglio. I ragazzi che mollano la scuola sono circa il 4%, in Italia si supera il 12%. E per la laurea, in media, si sta meno tempo sui libri: una “honours degree” irlandese è di quattro anni, la triennale di tre. In Italia? Spesso si arriva oltre i cinque anni senza particolari colpe, tra burocrazia e appelli che slittano.
Come ti cambia la vita questa differenza? (Spoiler: molto più di quanto pensi)
Ecco cosa significa per uno studente che parte dall’Italia:
- Studiare in Irlanda: più competizione ma anche più opportunità di networking
Vuoi un ambiente che non ti lascia dormire in classe? In Irlanda due ragazzi su tre tra i 25 e i 34 anni hanno una laurea. Questo si traduce in corsi frequentati da compagni motivati, cultura della condivisione di risorse (gruppi studio, società studentesche, career service già dal primo semestre). Ma attenzione: nessuno ti aspetterà al varco per spiegarti tutto. Fare amicizia è più semplice se entri nell’ottica dei “progetti di gruppo” e ti butti senza aspettare. - Occupabilità: le aziende irlandesi assumono spesso direttamente in università
Lavorare nel campus (internship o part-time) non è un “plus”, è quasi scontato. I recruiter passano nelle classi o agli eventi, e il famoso “Graduate Programme” nelle big tech (Google, Facebook, Siemens…) parte già dai banchi di laurea. Ma serve preparazione: conoscenza pratica, buon inglese, CV già a posto — qui nulla viene lasciato al caso. - I costi reali di vivere da studente in Irlanda non sono da sottovalutare!
Sì, le tasse universitarie spesso sono inferiori alle più alte “fasce ISEE” italiane, ma l’affitto a Dublino può sballare i conti. Spesso, ha più senso cercare campus “fuori Dublino”, come Limerick, Galway o Cork. Occhio alle spese mensili: di solito si va dai 1.000 ai 1.400 euro, tutto compreso (alloggio, trasporti, cibo, libri). Pochi ne parlano, noi sì: è un dato reale. - Il titolo di laurea irlandese vale in tutta Europa?
Domanda frequente: sì, se scegli una “honours degree” di quattro anni (level 8) viene equiparata al livello 6 dell’EQF, come una magistrale italiana. Utile per fare un master dopo, partecipare a concorsi pubblici o lavorare in altri paesi UE — ma nella pratica qualche verifica la chiedono sempre, quindi informati bene a seconda del percorso che hai in mente.
Cosa sbagliano più spesso gli studenti italiani che scelgono l’Irlanda?
Questi errori sono quasi “da copione”, li vediamo ogni anno:
- Puntare tutto su Dublino (e accorgersene tardi): La maggior parte delle scelte si concentra qui, ma l’affitto medio e la concorrenza sono molto più alti. Ed esistono città più a misura d’uomo (e a budget più gestibile).
- Candidarsi tardi con il CAO: La piattaforma centrale chiude le domande principali a febbraio. Dopo? Si può ancora entrare, ma con meno scelte e più ansia.
- Sottovalutare il personal statement: Spesso pesa quanto il voto di diploma, se non di più. Scriverlo “tanto per” è un errore che può costare l’offerta.
- Ignorare il costo-vita reale: Il budget mensile a Dublino, nel 2024, va dai 1.200 ai 1.400 euro. Sotto queste cifre il rischio è scegliere una stanza sovraffollata o lontana dal campus.
- Pensare che basti arrivare per trovare subito lavoro: Il mercato è dinamico, ma tutto parte dal networking e dagli “stage” già durante i corsi (non è un di più, è normale prassi).
Quali alternative concrete ci sono se l’Irlanda attira ma qualche dubbio resta?
Te ne lasciamo alcune, sentite sulla pelle da ex studenti Studey:
- Laurea triennale in Italia + master in Irlanda
Puoi candidarti direttamente alle università (“direct application” – meno slot ma più mirati), scavalcando il “traffico” di chi entra dal primo anno. Si risparmia qualcosa e si entra in contatto con ambienti super-internazionali. - Provare un Erasmus in Irlanda
Non tutti ci pensano, ma puoi richiedere scambi semestrali o annuali: ottimo per testare il sistema, capire i ritmi, migliorare l’inglese senza “mollare” l’università italiana. - Percorsi blended e top-up
Alcuni istituti permettono due anni in Irlanda e l’ultimo “top-up” da remoto: soluzione ottima per chi vuole ridurre i costi senza rinunciare a un titolo internazionale.
FAQ – domande pratiche che gli studenti ci fanno più spesso
Perché così tanti laureati in Irlanda rispetto all’Italia?
Perché il governo irlandese investe ogni anno su università accessibili, stage già dal liceo e un sistema che raramente lascia indietro studenti per motivi economici. Si laureano in tanti perché il mercato li assorbe, e chi abbandona la scuola sono pochi (4% contro il 12% in Italia).
Il fatto che in Italia ci siano pochi laureati può penalizzarmi?
Sul mercato italiano, essere laureato può ancora essere un punto di forza. Il problema è che la bassa percentuale riflette anche meno investimenti in ricerca e stipendi medi più bassi — specialmente per ruoli qualificati.
Andando in Irlanda, avrò uno stipendio molto più alto?
Le offerte entry-level nelle grandi aziende (soprattutto nel tech o nelle scienze) possono essere più competitive che in Italia. Ma “stipendio alto garantito” non esiste: conta la facoltà, i tirocini e soprattutto quanto tempo dedichi al networking già durante la laurea.
Serve il visto per studiare e lavorare in Irlanda se sono italiano?
No, ai cittadini UE non serve un visto per studiare o lavorare. Ricordati però che per lavorare anche solo part-time ti serve il PPS number (una specie di codice fiscale irlandese).
Come si finanziano davvero gli studi in Irlanda?
Le opzioni sono diverse: puoi richiedere la SUSI Grant (se residenziato e in base al reddito familiare), lavorare part-time on campus e — per chi parte dall’Italia — valutare prestiti o borse. Le condizioni cambiano ogni anno e il calcolo non è mai “a tavolino”, quindi meglio parlarne con qualcuno che ci è passato e sa trovare la soluzione più adatta.
Una storia vera: come ha fatto Francesco da Torino
Francesco, 23 anni, aveva finito il liceo scientifico con 90/100 e i soliti mille dubbi: inglese non perfetto, zero amici in Irlanda, paura del salto nel vuoto. Ha scelto di iscriversi in Computer Science a Limerick. La prima cosa che lo ha colpito? Compagni già abituati a stage dal liceo, cis che parlavano di progetti e carriere come se fosse la cosa più normale. Francesco all’inizio si è sentito “indietro”, ma, grazie ai consigli di ex studenti e al supporto del Career Centre, ha iniziato a lavorare subito su CV e contatti. Oggi, a pochi mesi dalla laurea, ha già un’offerta per un graduate programme da quasi 40.000 euro lordi. Niente favole: il salto non è stato semplice, ma la differenza la fanno le scelte dal primo anno.
Ricapitolando: quello che conta davvero
L’Irlanda ha molti più laureati, investe pesante in istruzione e ti offre un mondo di possibilità lavorative che in Italia sono spesso fuori portata. Però la competizione è alta e il budget richiede calcoli seri. Non lasciare che numeri e statistiche ti confondano — capisci cosa vuoi, informati sulle possibilità e, se ti serve parlarne senza filtri, trovi sempre chi ci è passato prima di te. Non c’è una risposta perfetta valida per tutti, ma ci sono decisioni informate.
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