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Percorsi di studio universitario in Irlanda con borse di studio

Scopri come ottenere borse di studio per studiare in Irlanda. Informazioni utili, requisiti e consigli pratici per studenti italiani. Risparmia e organizza!

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Come ottenere borse di studio per studiare in Irlanda: guida sincera per studenti italiani

Se stai pensando di fare l’università in Irlanda, probabilmente ti sei già imbattuto nei soliti numeri: “è più economica”, “da cittadino UE non serve il visto”, “c’è la Free Fees Initiative”… Tutto vero, almeno in parte. La realtà, però, è che il conto finale può fare paura, specialmente se non hai una borsa di studio che dia una mano con quei maledetti €3.000 di “Student Contribution” (la tassa obbligatoria che non si scappa) e tutto il resto: affitto, cibo, trasporti, libri.

Qui sotto trovi una mappa delle possibilità reali – aggiornata, pratica e niente promesse vuote. Nessuna illusione: ottenere una borsa richiede attenzione, organizzazione e spesso, una pazienza infinita con la burocrazia. Se ti capita di leggere “è facilissimo, basta mandare due documenti!”, diffida.

Scrivo dopo vari round sulle piattaforme universitarie irlandesi, una CAO application sballata (quasi persa per una firma che credevo facoltativa…) e giorni in fila per presentare i documenti fiscali italiani tradotti. Se cerchi formule magiche, non ne troverai: preferisco farti capire dove puoi risparmiare davvero, dove invece serve rimboccarsi le maniche, e gli errori in cui sono incappato io per primo.

Quanto costa davvero studiare in Irlanda?

Meglio chiarire subito il quadro di spesa, così capisci se la ricerca di una borsa è un “bonus” o una reale necessità.

  • Tuition fee (cioè la retta vera e propria): azzerata grazie alla Free Fees Initiative… ma solo se rispetti certi criteri (tipo aver vissuto almeno 3 anni su 5 in Europa, corso scelto a tempo pieno, niente “foundation year”). Altrimenti, preparati a sborsare tra €7.000 e €20.000 l’anno.
  • Student Contribution: circa €3.000 l’anno. E questa si paga sempre, tranne rarissime eccezioni.
  • Alloggio, trasporti, vita pratica: qui entriamo nella vera giungla. Dublino è carissima (anche €1.200 al mese per una stanza singola…), altre città come Galway o Limerick sono più umane ma occhio: 10-14 mila euro l’anno sono una media realistica.

Le principali borse di studio per italiani in Irlanda

1. Schemi nazionali: Free Fees Initiative e grant SUSI

Sapere che la retta “vera” in Irlanda è coperta per i cittadini UE è bello e salva la situazione, ma non tocca la famigerata Student Contribution né il costo della vita. Per quello esiste il sistema SUSI (“Student Universal Support Ireland”):

  • Free Fees Initiative: iscrizione gratuita (retta coperta) se hai cittadinanza UE o UK e residenza in Europa in 3 degli ultimi 5 anni. E sempre per corsi undergraduate full-time.
  • SUSI Grant: il sostegno vero per chi viene da una famiglia con un ISEE non proprio d’oro. Si presenta domanda online da aprile a luglio (le scadenze precise cambiano ogni anno). Controllano il reddito, la composizione familiare, quanti fratelli hai all’università… Può coprire parzialmente o del tutto lo Student Contribution e, nei casi migliori, offre anche un aiuto mensile per affitto e spese base (parliamo di circa €330/mese). Attenzione però alle soglie: cambiano ad ogni legge di bilancio, quindi ricontrolla prima di fare programma.

2. Borse degli atenei

Ogni università irlandese fa un po’ storia a sé. Di seguito, le ricorrenti “classiche” più utili per gli italiani:

  • Maynooth University, Entrance Scholarship: €1.000 extra per il primo anno. È automatica se rientri nell’equivalente dei 575 punti del Leaving Certificate (sì, devi convertire il voto di maturità italiano – operazione non proprio trasparentissima, chiedi ai nostri advisor se vuoi capire come ci si arriva).
  • Trinity College Dublin, Entrance Exhibition: status di eccellenza più un contributo economico. Assegnata agli studenti con i migliori risultati all’ingresso, nessuna domanda da compilare: sarà TCD ad avvisarti se ci rientri.
  • Sport Scholarships: un po’ ovunque, varie cifre e rimborsi per chi ha meriti sportivi. Di solito bisogna essere inseriti nella squadra universitaria o presentare un portfolio (curriculum sportivo, referenze, magari anche video).
  • Borse di inclusione: esempio 1916 Bursary, fino a €5.000/anno, per chi rientra in determinate categorie di difficoltà economica o fa parte della prima generazione universitaria. Qui però serve una domanda a parte, di solito con documenti che provano la situazione familiare.

3. Borse “tematiche” o da aziende

Irlanda attira molti sponsor privati: ci sono bandi annuali in settori come tecnologia (Intel, Google, Naughton Foundation per STEM, Denham per Law…) che offrono da €1.500 a €5.000 l’anno, spesso rinnovabili e legati a progetti o tirocini. La selezione è dura: chiedono iscrizione a un corso specifico, in certi casi una presentazione personale o un portfolio.

Come fare domanda (e non soccombere alla burocrazia)

  1. Inizia con l’application – Undergraduate si fa tramite CAO (deadline dura il 1° febbraio, accettano domande “late” pagando un extra fino a maggio). Servono: pagella tradotta, predicted grades, passaporto, magari una lettera motivazionale (dipende dal corso).
    Postgraduate: domanda diretta all’università, ogni ateneo ha le sue scadenze (e requisiti).
  2. Borse automatiche? Non devi fare nulla. Se vinci per merito (voto di maturità/top matricole), sarà l’ateneo a scriverti dopo aver visto i tuoi risultati finali. Fatti trovare pronto con i documenti, ma rilassati: qui non serve stare ogni giorno a refreshare il sito.
  3. Borse “a richiesta” (SUSI, 1916 Bursary, sport, corporate): qui invece serve agire. La domanda per SUSI si fa online, ma toccherà caricare i documenti fiscali tradotti in inglese e compilare una quantità imbarazzante di dati. Occhio: in molti sono stati rigettati perché mancava una traduzione asseverata o un particolare codice fiscale. Per le borse sportive o quelle sponsorizzate dalle aziende, spesso si aggiungono CV, lettere di motivazione e referenze.
  4. Tempi: non aspettare l’esito dell’ammissione! Per la SUSI, apri la domanda appena il portale va online: si può aggiornare anche dopo, ma saltare la scadenza è un autogol (e credimi, capita fin troppo spesso).

Una storia che abbiamo vissuto

Prendi Giulia, di Bari. Voleva fare Computer Science a Galway. Aveva messo in conto €14.000 tra tutto. Dopo una consulenza con Studey, ha scoperto che poteva fare domanda per la SUSI, e che – sorpresa! – con il suo reddito familiare era dentro tra quelli a cui viene azzerato lo Student Contribution e viene data anche una piccola quota mensile per coprire parte dell’affitto. Risultato? Budget sceso a €8.000, oltretutto coperto in parte da un lavoro part-time in campus. Il vero sbattimento? Tradurre i documenti fiscali senza impazzire. Come dice lei: “Senza quel supporto rischiavo di consegnare i file sbagliati… e addio borsa.”

Gli errori più comuni (sì, ci si casca ancora)

  • Pensare che “in Irlanda si studia gratis”: la tassa c’è quasi sempre, e sopravvivere a Dublino costa. Sul serio.
  • Perdere tempo e aspettare di sapere se sei stato preso prima di fare domanda per la SUSI: sbagliatissimo, servono settimane per sistemare tutti i documenti.
  • Ignorare le deadlines: cambiano spesso, così come i requisiti economici.
  • Sottovalutare le traduzioni certificate: sembra un dettaglio, ma è il tipico errore che costa caro.

E se la borsa non arriva?

Non sei fuori gioco, anzi ci sono vie alternative:

  • Rateizzare il pagamento della Student Contribution (molte università lo permettono).
  • Cercare un lavoro part-time: nessun limite di ore per i cittadini UE, ma occhio a non sfiancarsi troppo – i corsi in Irlanda richiedono presenza e, soprattutto, esami scritti ogni semestre.
  • Master/Postgraduate: qualche sconto lo offrono se resti nello stesso ateneo della laurea triennale (magari fino al 30%).
  • Considerare il ritorno in Italia per fare la magistrale in Erasmus Joint Degree: meno spese, doppio titolo.

Domande frequenti (che ci fanno davvero ogni settimana)

  • Le borse coprono tutto? Pochissime coprono l’intera spesa di vita. La maggior parte ti aiuta su tasse universitarie, ma affitto e costo della vita restano. Le eccezioni sono grant come la SUSI full oppure le 1916 Bursary.
  • Si possono combinare più borse? Sì in alcuni casi (ad esempio SUSI + Entrance Scholarship), ma non si può superare il costo reale. Se arrivi a coprire “troppo”, scalano il surplus.
  • È più facile ottenere una borsa in Irlanda che in UK? Per gli studenti UE, sì: la Free Fees Initiative non esiste nel Regno Unito e le rette sono molto più alte. Dublino però è cara quasi quanto Londra.
  • Esistono borse per master? Alcune università sì, ma molto meno rispetto agli undergraduate. A livello nazionale le borse sono soprattutto dedicate a studenti internazionali extra UE.
  • Se ripeto un anno perdo tutto? Sulla Free Fees Initiative, sì: quell’anno lo paghi (anche €6.000 e oltre). Per la SUSI, ricorrono alcune eccezioni solo per motivi di salute certificati.

In sintesi (e senza filtri)

Le borse di studio in Irlanda non sono favole: esistono, ma vanno cercate, non piovono dal cielo. Devi tenere d’occhio bandi, requisiti, tempistiche e impostare la domanda col giusto anticipo. La buona notizia? Il gioco vale la candela, specialmente se sai “incastrare” Free Fees Initiative + SUSI + qualche scholarship universitaria o aziendale.

Hai dubbi su come si converte il voto italiano, sulla documentazione per la SUSI, su quale borsa sia davvero adatta a te (e non solo quella “più grossa” sulla carta)? Dicci davvero qual è la tua situazione: parliamone insieme, anche solo per evitarti le ore di panico che molti passano su Google senza trovare una risposta chiara.

Vuoi fare chiarezza subito su come muoverti, quali documenti procurarti, e se il tuo profilo va bene per qualche borsa? Senza impegno, puoi prenotare una call gratuita con uno degli ex-student advisor di Studey: una chiacchierata senza filtri, solo consigli pratici e zero promesse da televendita – proprio come vorrei aver fatto io, la prima volta che mi sono avventurato tra le scadenze irlandesi.

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