Come lavorare da freelance mentre studi in Irlanda? Guida pratica per studenti italiani
Lavorare da freelance mentre studi in Irlanda: si può davvero?
Una delle domande che ci arriva più spesso, via chat o durante gli incontri Studey è: “Ma posso continuare a lavorare da freelance, tipo come graphic designer, programmatore o social media manager, anche se vado a studiare in Irlanda?”
Sì, si può fare — ma dietro c’è un minimo di burocrazia e un po’ di organizzazione. Non è niente d’insormontabile, ma meglio arrivare preparati piuttosto che ricevere brutte sorprese. In questa guida trovi tutti i passi reali, senza filtri e senza promesse impossibili.
Se ho il passaporto italiano, quali permessi mi servono per lavorare autonomamente?
Questa parte è facile, per una volta:
Se sei cittadino UE (e quindi con passaporto italiano), puoi:
- Vivere, lavorare o aprire un’attività da freelance in Irlanda senza visto né permessi speciali.
- Iscriverti a un’università, fare application per la laurea o per un master, e — se vuoi — lavorare contemporaneamente.
Attenzione però: legge “libera” non significa anarchia. Devi seguire le regole fiscali irlandesi, esattamente come chi è nato e cresciuto lì. Fatturare senza registrazione, per esempio, può spellarti vivo più velocemente di quanto pensi.
Quali sono i passaggi burocratici per lavorare da freelance in Irlanda come studente italiano?
Probabilmente è la parte che fa più paura, ma con un po’ di calma si fa tutto. Ecco i tre step concreti da mettere in fila:
1. Come ottenere il PPS Number irlandese se voglio fare il freelance?
Il PPS Number è il tuo “codice fiscale” in Irlanda. Senza quello, non puoi praticamente fare nulla.
- Dove e come si fa: online su MyWelfare oppure in un centro PPS (“PPS Allocation Centre”) di persona.
- Cosa ti serve: passaporto; una prova di indirizzo irlandese (bastano anche bollette o una lettera di conferma universitaria); un motivo valido — in questo caso, “aprire attività autonoma”.
- Quanto tempo ci vuole: da 1 settimana a un mese, quindi organizzati per tempo (prima arrivi, prima lo richiedi).
2. Come ci si registra come freelance (“sole trader”) presso il fisco irlandese?
Dopo che ti assegnano il PPS, ecco il secondo passaggio:
- Si fa online tramite il portale Revenue (myAccount o ROS).
- Cosa serve: scegli la voce “Income Tax – Self Assessment”, compila dati, settore attività (il NACE code), e dichiara da quando hai iniziato a lavorare.
- Se preferisci la carta: esiste anche un modulo cartaceo, il TR1.
3. Come si fanno le tasse da freelance in Irlanda?
In Irlanda, chi lavora da freelance/autonomo usa il sistema cosiddetto self-assessment:
- Raccogli tutte le entrate e le spese (anche software, hardware, abbonamenti... tieni traccia di tutto!).
- Ogni anno entro il 31 ottobre paghi le tasse “in anticipo” per l’anno in corso (preliminary tax) e fai anche il conguaglio per l’anno prima.
- Tutto si fa online tramite il sito Revenue (porta pazienza, all’inizio sembra incasinato ma è meno oscuro di quello italiano).
Scadenze essenziali da segnare
Cosa | Quando | Dove/funzione |
---|---|---|
Richiesta PPS | Prima possibile | MyWelfare / PPS Centre |
Registrazione sole trader | Entro 30 giorni | ROS/myAccount/TR1 |
Preliminary tax 2025 | 31 ottobre 2025 | Online su ROS |
Dichiarazione tax 2024 | 31 ottobre 2025 | Online su ROS |
(*Le scadenze precise cambiano ogni tanto, meglio ricontrollare ogni anno sul sito di Revenue o chiedere aggiornamenti all’advisor Studey!*)
Quante tasse pago davvero lavorando da freelance da studente in Irlanda?
Sì, la domanda spaventa tutti. Cerchiamo di fare chiarezza con numeri e spiegazioni reali (ma verifica sempre le soglie, perché cambiano spesso):
- Income Tax (imposta sul reddito): 20% fino a una certa soglia (aggiornata ogni anno). Ma puoi avere crediti d’imposta che “annullano” la tassa se guadagni poco.
- USC (Universal Social Charge): una percentuale a scaglioni, di solito tra 0,5% e 4,5%, anche qui dipende da quanto fatturi.
- PRSI (contributi pensionistici, Classe S): 4,1% sul reddito se superi i 5.000 € annui; se stai sotto puoi chiedere l’esenzione, oppure versare comunque per anzianità futura.
Esempio concreto: quanto paga Lucia, studentessa freelance?
Immagina Lucia, 21 anni, social-media consultant, con questi numeri (2024):
- Ricavi: € 7.500
- Costi deducibili: € 800 (per hardware e software)
- Reddito netto: € 6.700
- Income Tax: € 0 (coperta da tax credit)
- PRSI: € 275 (ma se guadagnasse meno di 5.000 euro l’anno potrebbe non pagarli)
- USC: circa € 101
Chiarimento: le soglie e i calcoli cambiano ogni anno. Chiedi sempre conferma su quello che vale nel tuo anno di riferimento, o fatti aiutare da chi ci è già passato.
Gli studenti italiani hanno limiti di orario nel lavorare da freelance in Irlanda?
Qui c’è un po’ di confusione online:
I limiti da 20 o 40 ore a settimana valgono solo per studenti che NON sono cittadini UE (quindi non per italiani).
Da cittadino italiano, sei libero, almeno da un punto di vista legale. Quello che ti può davvero limitare è il carico di studio: in media gli atenei irlandesi stimano circa 40 ore a settimana tra lezioni, laboratorio e studio individuale.
Se il tuo freelance cresce troppo, rischi di trascurare lo studio ben prima di superare limiti “ufficiali”.
Che differenza c’è tra lavorare da freelance e lavorare part-time con busta paga (PAYE)?
Te la semplifico — sono due mondi diversi:
Aspetto | Freelance (autonomo) | Lavoro part-time (PAYE) |
---|---|---|
Orari | Decidi tu, più flessibilità | Orari fissi, decisi dal capo |
Tasse | Fai tutto da solo (ROS) | Detrazioni in busta paga |
Contributi | Classe S (+ incognite) | Classe A (più coperture sociali) |
Chi comanda | Tu, ma devi trovarti i clienti | L’azienda, ma paga sicuro |
Esperienza | Clienti, fatture, autonomia | Ambiente di lavoro locale |
Puoi avere entrambi i redditi: nella dichiarazione annuale fai la somma di tutto.
Gli errori che vediamo più spesso tra gli studenti freelance italiani in Irlanda
Te li diciamo proprio perché li abbiamo visti succedere:
- Emettere una fattura estera “al volo” senza essersi prima registrati (può fermare i pagamenti o costarti caro).
- Usare il conto corrente personale per tutto (complica pesissimo la contabilità, fidati).
- Dimenticare il preliminary tax: ti becchi una mora dell’8% annuo.
- Ignorare l’IVA: sotto € 37.500 di servizi quasi mai obbligatoria, ma con certi clienti aziendali ti chiedono la registrazione.
Domande vere che ci fate spesso (con risposte oneste)
Devo aprire la Partita IVA italiana?
No, se hai stabilito la tua residenza fiscale in Irlanda (passi 183 giorni o più l’anno o il tuo centro d’interessi è qui). Avviare/rinnovare la Partita IVA in Italia spesso complica tutto e rischi doppie tasse. Se hai dubbi, chiedi a un esperto Studey.
Posso emettere fattura verso un’azienda italiana mentre sono freelance in Irlanda?
Sì, ma bisogna scrivere “reverse charge” in fattura (normativa intra-UE), e serve dimostrare che il servizio l’hai davvero fornito (contratto, proof of delivery).
Se guadagno meno di 5.000 € devo comunque dichiarare il reddito?
Sì. Anche sotto i 5.000 € devi dichiarare tutto, anche se magari non pagherai tasse e contributi.
Serve un commercialista per uno studente freelance in Irlanda?
No, non è obbligatorio. Il portale ROS si può gestire anche da soli, specialmente se non hai grandi volumi. Però, se è la prima volta e la burocrazia ti mette ansia, può essere una buona idea farti aiutare almeno una volta (noi di Studey possiamo mettere in contatto con ex studenti che ora fanno proprio questo lavoro qui).
Conclusioni: vale la pena lavorare da freelance mentre studio in Irlanda?
Se te la senti di gestire orari, carte, conti e stress, fare il freelance in Irlanda mentre studi è una possibilità reale e concreta. È tosta, onestamente: ci vuole metodo, pazienza e, ogni tanto, qualcuno che ti aiuti a capire se stai sbagliando strada.
Nessuno qui ti promette che sarà facile o che diventerai ricco senza fatica. Però se vuoi provarci, siamo qui: puoi scriverci per quel dubbio sulla burocrazia, chiedere a chi ci è già passato, o semplicemente confrontarti su “ma tu come hai fatto?”.
Siamo ex studenti prima ancora che advisor. Non hai la risposta che cerchi? Dillo: se serve, troviamo qualcuno che ce l’ha.
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Aiutarsi tra studenti (anche dopo la laurea) è la parte che rende questa esperienza meno spaventosa — e, perché no, anche un po’ più vera.
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