Studey - Studiare in Irlanda

Posso lavorare online frequentando l’università in Irlanda?

Scopri come lavorare online in Irlanda mentre studi: regole, opportunità e consigli per bilanciare studio e lavoro senza compromettere il rendimento accademico.

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Come lavorare online in Irlanda mentre studi all’università? Guida concreta per studenti italiani

Se stai pensando di trasferirti in Irlanda per l’università e vuoi continuare a lavorare online — magari come freelance, dipendente remoto o con piccoli lavoretti digitali — questa guida è per te. Ti raccontiamo senza filtri cosa serve davvero sapere: dalle regole burocratiche ai consigli pratici per bilanciare studio e lavoro, fino ai rischi spesso sottovalutati.


Posso lavorare online mentre studio in Irlanda se sono uno studente italiano?

Sì, puoi. Se sei cittadino UE, oppure hai passaporto italiano, hai libertà di lavorare in Irlanda — sia in presenza che da remoto, per aziende irlandesi o estere. Non hai bisogno di permessi particolari e non ci sono limiti di ore imposti dallo Stato (la famosa soglia “20 ore/settimana” riguarda solo studenti extracomunitari). Attenzione però: alcune università e corsi di laurea fissano un limite consigliato per non compromettere il tuo rendimento accademico (di solito 15-20 ore settimanali). Controlla sempre il Course Handbook del tuo corso.


Quali lavori online fanno di solito gli studenti universitari italiani in Irlanda?

Le principali categorie che vediamo tra gli studenti Studey sono:

  • Dipendente remoto: Lavori per un’azienda italiana o internazionale (es: customer support, data entry, social media manager).
  • Freelance o partita IVA: Grafici, copywriter, web developer, traduttori. Spesso tramite piattaforme come Upwork o Malt.
  • Lavoretti on-demand: Traduzioni, lezioni di italiano, user testing, moderazione di gruppi online.
  • Stage online curricolari: Alcuni corsi universitari permettono di combinare stage formativi con side job digitali.

Ogni modalità ha implicazioni diverse sul fisco e sulla burocrazia — e su questo ti serve essere preparato (più avanti entriamo nel dettaglio).


Come funziona la burocrazia per lavorare da remoto in Irlanda?

Cos’è il PPS Number e come si ottiene?

Il Personal Public Service Number (PPS) è l’equivalente irlandese del nostro codice fiscale. Senza PPS fare un lavoro regolare — anche online — è quasi impossibile: su molti pagamenti subisci una trattenuta fiscale altissima (fino al 40%).

Per ottenerlo:
Appena arrivi in Irlanda, prenota un appuntamento presso un ufficio Social Welfare. Porta:

  • Passaporto
  • Prova che realmente devi lavorare (lettera del datore di lavoro, di un cliente freelance o dell’università)

Quali sono i passaggi fiscali se lavori come dipendente remoto per un’azienda italiana?

  • Puoi continuare a percepire lo stipendio dall’Italia senza permessi di lavoro particolari.
  • Dopo 183 giorni in Irlanda nell’arco di 12 mesi potresti essere considerato “residente fiscale irlandese”. Questo è importante: rischi la doppia tassazione tra Italia e Irlanda se nessuno te lo dice chiaramente.
  • Nei primi sei mesi in genere resti fiscalmente in Italia. Dopo, meglio farsi consigliare da un commercialista per evitare problemi.

Come cambia tutto se lavori come freelance?

  • Se vuoi essere in regola dovrai probabilmente registrarti come “sole trader” presso l’ente delle tasse irlandese (Revenue).
  • Ti chiedono il modulo TR1 e il PPS.
  • Su piattaforme (tipo Upwork) puoi anche continuare a fatturare con PI italiana, ma solo se resti fiscalmente residente in Italia. Vivi qui stabilmente? Allora ti tocca aprire la PI irlandese oppure chiudere quella italiana.

Ci sono agevolazioni fiscali per chi lavora da casa (“Remote Working Relief”)?

Sì. Se sei assunto da un’azienda irlandese e lavori da casa, il datore può rimborsarti fino a 3,20 € al giorno esentasse, oppure puoi detrarre il 30% dei costi di elettricità, internet e riscaldamento.
Non vale, però, per i freelance: in quel caso sono semplicemente “spese deducibili”.


Quanto tempo serve per studiare in Irlanda? Si riesce a lavorare online senza “saltare tutto”?

Domanda che ci fanno tutti su Studey.
La verità? Dipende. In media, le lezioni frontali sono 15-20 ore a settimana, ma i progetti, le letture e i group work possono raddoppiare il tempo da dedicare allo studio, soprattutto nei mesi caldi degli esami (dicembre e maggio).
Quindi, se hai un lavoro online flessibile, spesso si riesce a organizzarsi. Ma se prendi impegni troppo pesanti (esempio: 40 ore da remoto), rischi di compromettere tutto: alcune università registrano la frequenza e puoi perdere sussidi, fee “agevolate” e perfino l’idoneità all’anno successivo.


Cosa devo sapere sulle banche e i pagamenti se lavoro online mentre studio?

  • Evita di usare solo un conto italiano. Le commissioni tra cambi valuta, SEPA e bonifici esteri ti portano via anche il 3-4% di ogni stipendio.
  • Appena arrivi, apri un conto in banca in Irlanda oppure scegli una fintech con IBAN irlandese (es: Revolut, N26 versione IE).
  • Ricevere pagamenti “nel modo giusto” serve anche per il visto, il PPS e tutte le procedure amministrative.

Quali errori commettono più spesso gli studenti italiani che lavorano online dall’Irlanda?

Gli errori “classici” che vediamo su Studey:

  1. Sovraccarico: Accettare un lavoro part-time già troppo pesante, pensare “tanto studio dopo”. Spoiler: non va mai così.
  2. Ignorare le regole fiscali: Pensare “nessuno mi becca”, salvo ricevere lettera di accertamento e multa dopo due anni da Revenue.
  3. Scelta sbagliata del conto: Restare su banche italiane e perdere soldi in commissioni.
  4. Saltare l’integrazione: Lavorare e studiare solo online senza cercare contatti reali: sul lungo andare diventano più difficili l’adattamento e il benessere mentale.

Come trovare un lavoro online mentre sei studente universitario in Irlanda?

  • Piattaforme internazionali: Upwork, Fiverr, Malt — qui spesso trovano spazio freelance digitali italiani.
  • Career Service dell’università: Le aziende irlandesi (soprattutto IT) cercano spesso studenti per posizioni remote part-time.
  • Community di expat italiani: LinkedIn, gruppi Facebook e Slack a Dublino sono pieni di annunci per customer support o ruoli simili.

Quali rischi e limiti ci sono nel lavorare online da studente in Irlanda? Cosa devi considerare prima di accettare un lavoro remoto?

  • Doppio fuso: Le 9-18 in Italia diventano le 8-17 in Irlanda. Sembra poco, ma soprattutto la mattina pesa.
  • Solitudine: Tra lezioni e lavoro al pc, partecipare a eventi sul campus diventa un’impresa.
  • Regole delle residenze: In alcune strutture universitarie non puoi esercitare attività commerciali (neanche online!) — occhio al contratto.
  • Internet ballerino: Sembra banale, ma se la connessione casalinga crolla, serve una buona alternativa (co-working, library, hotspot universitario).

Check-list: cosa controllare prima di accettare un lavoro online in Irlanda?

  • Gli orari sono compatibili con le lezioni (e il fuso)?
  • Il pagamento è adeguato al costo della vita locale? (A Dublino, ad esempio, una stanza singola costa spesso più di 850 € / mese)
  • C’è un contratto scritto che specifichi lavoro da remoto/estero?
  • Ho un Piano B se il Wi-Fi va giù?
  • Ho chiaro dove dichiarare tasse e pagare i contributi?

Domande rapide (FAQ): tutto quello che uno studente italiano vuole sapere su lavoro online e università in Irlanda

Se lavoro online devo pagare tasse universitarie più alte?

No, non c’è sovrapprezzo. Mantieni il “EU fee status” a patto che rispetti i criteri di residenza.

Quante ore posso lavorare da studente italiano in Irlanda?

Lo Stato non mette limiti precisi (se sei cittadino UE), ma l’università può richiedere di ridurre le ore se il rendimento cala sensibilmente.

Posso usare ancora la mia partita IVA italiana?

Solo se resti residente fiscale in Italia, e comunque con prudenza (fatti seguire da un commercialista).

Serve un permesso di lavoro part-time per lavoro online?

No, se sei cittadino UE (quindi italiano), non serve nessun visto o permesso.

L’università offre spazi per chi lavora da remoto?

Quasi tutti i campus ora hanno Wi-Fi veloce, library rooms dedicate e qualche co-working gratuito (tipo TU Dublin o UCC su prenotazione).


Conviene lavorare online da studente in Irlanda? Pro e contro (senza illusioni)

Sì, se:

  • Vuoi mantenere una tua indipendenza economica.
  • Hai già sufficiente esperienza per gestire tempi/stress.
  • Sei disposto a regolare subito la burocrazia fiscale.

Ma può diventare un problema se:

  • Prendi impegni lavorativi troppo gravosi.
  • Rinunci alla vita universitaria sul posto.
  • Trascuri regole e adempimenti (le multe arrivano, spesso dopo anni).

Dubbi o casi particolari? Parlane con chi ci è già passato

Studey nasce proprio da ex studenti che hanno affrontato dubbi, errori e anche qualche scivolone… Se vuoi una valutazione reale del tuo carico di studio/lavoro, o non sai come metterti in regola col fisco, meglio parlarne subito:

  • Consulenza gratuita con advisor Studey
  • Possiamo dirti senza filtri dove conviene, dove rischi, e — se serve — indirizzarti a chi ti salva dalla doppia tassazione e da errori costosi.

In sintesi: lavorare online in Irlanda da studente si può — ma solo se conosci davvero regole, tasse, orari e limiti. Così eviti brutte sorprese e vivi fino in fondo sia l’università che tutte le opportunità di una città come Dublino.

Hai ancora dubbi specifici? Scrivici: meglio chiarirsi adesso che ricevere multe (e ansie) tra qualche anno.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.

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