Tenere due o più lavori in Irlanda: come funzionano orari, tasse e contratti se sei studente o lavoratore
Se stai pensando di lavorare in Irlanda e affiancare due lavori – magari per riuscire a pagare l’affitto o semplicemente mettere qualcosa da parte – sappi che non sei l’unico. Succede spesso (specialmente tra studenti italiani), ma non è tutto rose e fiori. Prima di buttarti a capofitto, ci sono almeno tre cose che ti conviene sapere bene: come funzionano i limiti di orario settimanali, cosa succede con le tasse, e cosa leggere con attenzione nei contratti.
Qui trovi una guida chiara, pratica e senza filtri scritta proprio pensando a chi, come noi, ci è passato di persona e avrebbe voluto evitare qualche sorpresa.
È possibile legalmente avere due lavori in Irlanda? Ci sono restrizioni per studenti stranieri?
Sì, in Irlanda puoi lavorare per più datori di lavoro contemporaneamente (anche se sei cittadino italiano o comunque UE). Non c’è alcuna regola generale che lo vieta, a meno che tu non abbia firmato un contratto con una clausola di esclusività – cosa rara nei part-time, ma non impossibile, soprattutto in alcune multinazionali. Prima di accettare un secondo lavoro, riguardati bene il contratto del primo.
Per gli studenti internazionali NON comunitari (quindi non italiani), invece, esistono limiti specifici legati al visto: occhio se hai amici in questa situazione.
Quante ore posso lavorare in Irlanda se ho più contratti? Come funziona il limite delle 48 ore?
Qui c’è spesso confusione. La legge irlandese (Organisation of Working Time Act 1997) non dice “massimo 20, 30 o 60 ore a settimana” in modo fisso. Parla di MEDIA: la media settimanale delle tue ore di lavoro, calcolata su 4 mesi, non deve superare 48 ore.
Cosa significa nella pratica?
- Se un mese lavori 60 ore, quello dopo 40, l’importante è che la media, su 4 mesi, sia massimo 48.
- In alcuni settori particolari (tipo trasporti), la finestra di calcolo può essere diversa. Ma in linea generale, per impieghi “da studente”, conta la regola delle 48.
- Devi sempre rispettare pause minime: almeno 11 ore di riposo tra un turno e l’altro, e almeno 24 ore consecutive ogni 7 giorni.
Attenzione: se metti insieme due part-time e la somma – senza accorgertene – sfora la media delle 48 ore, rischi non solo di violare la legge, ma di scoppiare di stanchezza e arrivare scarico alle lezioni o agli esami. E, a dirla tutta, spesso le aziende (soprattutto nei pub o nei ristoranti) non ti pagano gli straordinari non autorizzati.
Come vengono tassati due lavori in Irlanda? Devo pagare più tasse sul secondo impiego?
È la domanda più gettonata (“Se ho due lavori pago più tasse?”). La risposta breve: dipende da come gestisci i tuoi tax credits e la “standard rate band”.
- Appena inizi un nuovo lavoro, devi registrarlo su Revenue (il portale delle tasse irlandesi). Vai su “myAccount” → “PAYE Services” → “Manage your tax for the current year” → “Add Job”.
- Dividi i tax credits: hai una “torta” di crediti e una soglia a tassazione agevolata (normalmente 20%). Puoi decidere quanto dare a ciascun datore di lavoro. Se lasci tutto sul primo, il secondo stipendio viene tassato direttamente al 40% da subito (!).
- Tax Credit Certificate: Riceverai due certificati separati, uno per ogni datore. Portali agli uffici payroll – serve per evitare errori e trattenute eccessive.
- A fine anno: Controlla il “Statement of Liability”. Se hai pagato troppo di tasse ti arriva il rimborso (o, nell’altra ipotesi, una richiesta di saldo). Vale la pena dare un’occhiata anche solo per sicurezza.
Errore comune: farsi pagare “in nero” un secondo lavoretto per paura delle tasse. In Irlanda il sistema è molto trasparente e, con la divisione dei tax credits fatta bene, spesso cambi poco o nulla a livello netto.
PRSI e USC: lavoro due volte, pago contributi doppi in Irlanda?
In Irlanda, ogni lavoro ha il suo “pacchetto contributi”:
- PRSI (contributi sociali) e USC (Universal Social Charge) sono trattenuti su ogni busta paga da ogni datore di lavoro.
- Alla fine dell’anno, Revenue somma tutto e, se hai pagato più contributi del dovuto, ti ridà indietro la differenza in automatico. Non devi fare richieste particolari, ma ti consigliamo di tenere le payslip (le buste paga) per eventuali controlli o dubbi.
A cosa fare attenzione nei contratti se voglio lavorare per due (o più) datori?
Prima di dire “ok” al secondo impiego, rileggi i contratti. Ecco dove guardare:
- Clausola di esclusività / “outside employment”: alcune aziende, soprattutto grandi multinazionali o start-up tech, possono dire “no” a impieghi altrove o da concorrenti.
- Conflict of interest: anche un lavoro freelance può rientrare se ha a che fare con i dati/informazioni del primo datore (es. lavori come social media manager per un competitor).
- Disponibilità su chiamata (“on-call”): il tempo che resti “in stand-by” può essere contato come orario lavorativo, quindi potrebbe pesare sulla media delle 48 ore.
Non ti vergognare a chiedere chiarimenti: meglio perdere 20 minuti adesso che impelagarti in problemi dopo!
Caso reale: cosa succede se non registro bene il secondo lavoro in Irlanda?
Martina, studentessa italiana a Galway, lavorava 20 ore settimanali in un coffee shop e ha accettato altre 15 ore in un ostello. Solo che, per due mesi, non ha registrato il nuovo impiego sull’account fiscale: si è ritrovata una trattenuta del 40% sul secondo stipendio. Quando ha spostato parte dei tax credits sul nuovo lavoro, la tassa è scesa nettamente e, a fine anno, ha recuperato tutta la differenza con il conguaglio.
Morale: ogni nuovo lavoro, fallo registrare online il primo giorno. Risolvi mille problemi prima che inizino.
Domande frequenti su due lavori in Irlanda: risposte rapide e senza giri di parole
Posso fare 40 ore da una parte e 20 dall’altra? Legalmente sono 60 ore in una settimana?
Sì, puoi arrivare anche a 60 ore in una settimana, ma la media sui 4 mesi non deve mai superare le 48. E, se vuoi fare straordinari, serve spesso un accordo scritto con i datori di lavoro.
Devo per forza dire al mio datore principale che faccio anche un altro lavoro?
Non esiste obbligo di legge, ma se nel contratto c’è una clausola di non concorrenza, sei tenuto ad avvisarli. In generale, meglio essere trasparenti, per evitare malintesi.
Il secondo lavoro viene tassato di più?
No, non in automatico. Lo viene solo se non suddividi i tuoi tax credits e la tua standard rate band. Se fai la divisione giusta, potresti pagare la stessa aliquota del primo.
Prendo il salario minimo in entrambi i lavori: rischio che i contributi mi “mangino” tutto lo stipendio?
No, PRSI e USC si applicano separatamente su ogni busta paga, ma le esenzioni (dove disponibili) si valutano per singolo rapporto di lavoro. Non sommi il rischio di esenzione. A fine anno tutto viene ricalcolato dal sistema fiscale.
Hai dubbi, ti stai impantanando con le tasse, o vuoi evitare errori da rookie? Parla con chi ci è già passato
Affiancare più lavori (magari mentre studi) non è un’impresa da poco. Con la burocrazia, le tasse, i turni che cambiano e le mille domande, è normale sentirsi sopraffatti. Da Studey, ci siamo passati anche noi e sappiamo bene quanto sia importante evitare i classici errori – soprattutto quelli fiscali, che rischiano di lasciarti in tasca meno di quanto pensavi.
Scrivici, anche solo per un confronto senza impegno: possiamo vedere insieme orari, divisione dei tax credits, sostenibilità e opzioni pratiche per il tuo percorso, senza promesse magiche. A volte basta una call per togliersi un peso e capire come muoversi.
E, davvero, nessuna domanda è “stupida” o banale – anche perché, spesso, ci siamo cascati prima di te.
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