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Rete di ex studenti: importanza in Irlanda vs Italia

La rete di ex studenti in Irlanda offre opportunità concrete per il lavoro, mentre in Italia è spesso meno attiva e strutturata.

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Perché la rete di ex-studenti conta davvero in Irlanda (e perché in Italia spesso è diversa)?

Se chiedi a qualcuno in Italia come pensa di trovare lavoro dopo la laurea, quasi mai sentirai rispondere “userò il network di ex studenti della mia università”. Strano? Non in Irlanda, dove invece la famosa “alumni network” è un vero trampolino: connessioni, mentoring, offerte che non trovi sui portali pubblici. Vale la pena capire perché, e cosa puoi davvero aspettarti in entrambi i paesi senza filtri.

Che cos’è davvero una alumni network e a cosa serve?

Mettiamo subito le mani avanti: la rete di ex studenti non è solo la “rimpatriata nostalgica” di chi si è laureato vent’anni fa. In sostanza, è una community – online e dal vivo – dove chi è già passato per la tua università si mette a disposizione con consigli pratici, contatti, qualche dritta sul CV o addirittura offerte di lavoro prima che finiscano online. Il punto chiave è la fiducia: stessi professori, stesso campus, spesso le stesse paure e domande. Da qui, rapporti che valgono più di cento candidature spedite a freddo.

Come si vive il network degli ex studenti in Irlanda?

In Irlanda, la differenza la senti subito. Qui il rapporto studenti-alumni è parte della cultura universitaria:

  • Giving back vero: Gli atenei non hanno paura di chiedere agli ex studenti di restituire qualcosa: tempo, mentoring, spesso anche donazioni (ma senza obbligo, ovviamente).
  • Strutture reali, non facciate: Università come Trinity College Dublin e UCD hanno uffici alumni con personale dedicato, budget, eventi fissi e un dialogo continuo con le aziende.
  • Un ponte sul mercato del lavoro: Il tasso di occupazione dei neolaureati in Irlanda supera l’87% (Eurostat 2023). Il network degli ex studenti diventa uno dei canali privilegiati per scoprire le vacancy che non finiscono nei portali pubblici, ma si passano “sottobanco” o tramite nomination interna.

E in Italia? Quali sono le differenze concrete?

Parliamoci chiaro: anche in Italia ci sono reti di ex studenti, ma spesso sono meno “vitali”.

  • Database e affini: Piattaforme come AlmaLaurea funzionano soprattutto come archivi di CV e statistiche, utili più alle università e alle aziende che cercano numeri che ai laureati che cercano mentori.
  • Associazioni locali: Ci sono università, come il Politecnico di Milano, che si organizzano con qualche evento e chapter, ma la parte di mentoring diretto è ancora poco strutturata.
  • Mercato chiuso, meno fluidità: In Italia, la ricerca del lavoro si muove ancora molto tramite stage curriculari, concorsi pubblici, conoscenze personali e meno attraverso reti “istituzionali”. Il tasso di occupazione dei neolaureati, non a caso, resta fermo sotto il 67% (Eurostat).

Ricapitolando: network alumni in Irlanda e Italia a confronto

Cosa cambia Irlanda Italia
Team universitario dedicato agli alumni Sì, con budget e servizi Raro, spesso tutto volontario
Mentoring con ex studenti Formalizzato (incontri fissati, LinkedIn group, eventi) Poco strutturato, spot
Annunci di lavoro e referral Integrati e segnalati agli alumni; aziende presenti CV database, contatti meno diretti
Aziende presenti agli eventi Spesso e con investimenti reali Si vedono, ma spesso solo per stage/curricolari
Cultura della donazione e del “restituire” Diffusa, anche per borse di studio Limitata

Un esempio pratico: cosa vuol dire, in concreto?

Facciamo un esempio vero (con nomi modificati): Chiara, laureata a Trinity in Computer Science, si iscrive al portale alumni, trova un gruppo settoriale su LinkedIn, partecipa a un evento mentorship e contatta un ex studente che lavora in una fintech di Dublino. Nel giro di un mese riceve: revisione gratuita del CV, referral interno all’azienda e – dopo il colloquio – un internship estivo. Stessa Chiara, se fosse stata in Italia, avrebbe probabilmente caricato il suo profilo su AlmaLaurea ricevendo aggiornamenti sulle statistiche (sicuramente interessanti), ma nessun dialogo diretto con ex studenti inseriti nelle aziende. Insomma: il canale esiste in entrambi i paesi, ma la facilità di usarlo – e l’impatto pratico – è molto diversa.

Quali errori evitare quando ti affacci al network alumni in Irlanda?

Non è tutto oro quello che luccica, anche perché – e questa è la realtà – nessun ex studente ha la bacchetta magica per farti assumere. Un paio di errori comuni:

  • Pensare che il mentor ti “regali” il lavoro: può consigliare, mettere in contatto, indirizzare, ma il resto dipende da te.
  • Approccio troppo passivo: l’alumni network premia chi scrive domande precise, si presenta con umiltà e curiosità (non chi copia-incolla la stessa email a cento persone aspettandosi una risposta).
  • “Networking mordi e fuggi”: le relazioni vanno coltivate; ringraziare, aggiornare, offrire qualcosa in cambio (anche solo la tua testimonianza per chi arriverà dopo di te) conta parecchio.

Come attivare davvero la rete degli ex-studenti in Irlanda? Cinque passi pratici

  1. Crea subito il tuo profilo alumni non appena hai la email universitaria. A Trinity, UCD e negli altri atenei, la piattaforma alumni apre di default agli studenti iscritti.
  2. Entra nei LinkedIn group ufficiali dell’università, filtra per corso e nazione. Scoprirai domande, discussioni e annunci esclusivi.
  3. Segui gli eventi di mentoring in campus: spesso sono gratuiti, ma i posti si esauriscono in fretta. Prenotati e preparati con domande concrete.
  4. Scrivi messaggi mirati: “Mi chiamo X, studio Y, vorrei un confronto di 30 minuti su Z.” Così hai più possibilità di ricevere risposta.
  5. Dopo ogni contatto: ringrazia, aggiorna sui tuoi progressi, e se puoi restituisci qualcosa (anche solo raccontando com’è andata a studenti che partiranno dopo di te).

Se resti in Italia (o vuoi mantenere un ponte con l’Irlanda): come usare la rete?

  • Completa il profilo AlmaLaurea al 100%: anche aziende straniere danno un’occhiata per posizioni da remoto o sedi italiane.
  • Cerca alumni italiani in Irlanda: su LinkedIn, nei gruppi “Italians in Dublin” o tra i chapter degli atenei.
  • Partecipa ai career day virtuali delle università irlandesi: molti sono aperti anche a chi ancora non è iscritto.

Domande frequenti sulla rete di ex-studenti in Irlanda e Italia

La rete alumni in Irlanda garantisce un lavoro?

No, nessuna rete elimina la concorrenza o i colloqui, ma i referral e l’accesso a job opening “nascosti” sono una marcia in più rispetto all’Italia. Il dato Eurostat parla chiaro: con l’87% di occupazione neolaureati hai comunque più porte aperte.

Si può accedere subito al network alumni irlandese anche se non si è ancora iscritti?

In genere no. Però, con Studey puoi già chiedere di parlare con un ex studente advisor, per capire davvero se quella università – e quella rete – fanno al caso tuo.

I servizi di mentoring (ad esempio a Trinity o UCD) sono gratuiti?

Al momento sì, sia per studenti che per neo-laureati. Ma le regole possono cambiare anche in poco tempo, quindi prima verifica nell’area alumni ufficiale o chiedici una mano se hai dubbi.

Conclusione: cosa cambia davvero attivando la rete di ex-studenti?

In sintesi, la rete di ex studenti in Irlanda è una parte concreta e cruciale della vita universitaria e professionale. In Italia esiste, ma bisogna essere proattivi e un po’ pazienti per farla funzionare davvero. Se capisci queste differenze prima di scegliere dove (e come) studiare, puoi piantare subito i semi giusti per il tuo futuro, evitando false aspettative o frustrazioni inutili.

Hai ancora dubbi o vuoi capire se la rete di ex studenti può davvero fare la differenza nei corsi che ti interessano? Parlarne con chi c’è passato prima di te vale oro. Se vuoi, una call con un ex studente advisor di Studey è gratuita: magari non avremo risposte magiche, ma almeno potrai scegliere con qualche certezza in più… e meno tentativi a vuoto.

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