Qual è il reale valore del titolo di laurea sul mercato del lavoro tra Irlanda e Italia?
Perché confrontare il «valore di mercato» della laurea in Irlanda e Italia?
Prima di decidere dove studiare (e investire tempo, energie e soprattutto soldi), in tanti si chiedono: “Ma serve davvero prendere la laurea in Irlanda? Mi aiuta a trovare lavoro meglio che in Italia? E quanto guadagno dopo?” È una domanda legittima, perché la scelta non riguarda solo il percorso di studio, ma soprattutto il dopo: le opportunità di trovare un impiego serio, quanto si guadagna e se davvero vale la pena trasferirsi.
Qual è il tasso di occupazione dei laureati in Irlanda rispetto all’Italia?
Cosa succede appena dopo la laurea, in termini di lavoro?
I dati ufficiali sono chiari – anche se a prima vista non sembrano così diversi, soprattutto subito dopo aver finito l’università. Ecco il confronto aggiornato alle fonti 2022-2023 (il suggerimento è sempre di verificare dati recenti o chiedere a Studey, perché salari e tassi possono cambiare da un anno all’altro):
Paese | Tempo dopo la laurea | % Occupati | % Disoccupati |
---|---|---|---|
Irlanda (tutti i livelli) | 9 mesi | 83,0 % | 4,4 % |
Irlanda (triennale/quad.) | 9 mesi | 77,2 % | 3,7 % |
Irlanda (master) | 9 mesi | 89,3 % | 5,8 % |
Italia (triennale) | 12 mesi | 75,4 % | 10,4 % |
Italia (magistrale) | 12 mesi | 77,1 % | 9,8 % |
UE media | 1-3 anni | 83,5 % | – |
Cosa vuol dire tutto questo?
- In Irlanda, dopo meno di un anno dal giorno della laurea, la gran parte dei laureati lavora già: il dato arriva vicino al 90% per i master.
- In Italia, un anno dopo il titolo universitario, il tasso di occupati non è così lontano (75-77%)… ma più del doppio non trova lavoro.
- Se si guarda al dato Eurostat sui giovani tra 20 e 34 anni, il divario aumenta ancora: in Irlanda lavorano oltre il 90% dei laureati; in Italia il 67,5%.
Non sono solo percentuali: dietro ci sono vite reali, ansie, voglia di indipendenza… e il rischio di sacrificarsi anni sui libri per poi restare “appesi”.
Che tipo di lavori trovano i laureati in Irlanda e in Italia? Differenze tra contratti e stipendio d’ingresso
Avere un lavoro conta, certo. Ma che contratto e che busta paga ti aspetta?
Che tipo di contratto si ottiene dopo la laurea in Irlanda?
- In Irlanda, il contratto a tempo indeterminato (“permanent”) arriva subito per il 64,1% dei laureati con honours degree, e addirittura per il 71,8% dei master.
- In Italia, solo il 23,2% di laureati magistrali sigla un indeterminato entro 12 mesi. Per la maggioranza, si tratta ancora di determinati, tirocini o contratti precari.
Quanto guadagna un neolaureato in Irlanda e in Italia?
- In Irlanda, più del 22,5% dei neolaureati riceve offerte da 40.000 € lordi annui in su già al primo impiego (soprattutto nelle triennali); tra i master questa soglia la superano oltre la metà. Circa 1 su 10 arriva addirittura a 80.000 € subito, specie nei settori più “caldi”.
- In Italia, la media netto mensile a un anno dal titolo è circa 1.366 € (che lordi fanno circa 23-24.000 €, spesso meno al Sud) e trovare offerte oltre i 40.000 € è davvero raro e limitato a settori specifici come IT e finanza.
In pratica: in Irlanda – specialmente se punti alle grandi aziende o ai settori dove c’è tanta domanda – la scalata verso la serenità economica inizia prima, con più sicurezza contrattuale e stipendi mediamente più alti già all’esordio.
Quali discipline garantiscono il miglior “ritorno sull’investimento” in Irlanda e Italia?
Non tutte le lauree valgono allo stesso modo, né qui né lì. Bisogna essere realisti: scegliere “università all’estero” non trasforma qualunque corso di studi in un passaporto dorato per il lavoro.
Quali sono i settori con più sbocchi e stipendi in Irlanda?
- Ingegneria e ICT: Oltre il 90% di occupati, stipendi subito alti grazie alla presenza di grandi multinazionali tech (Google, Meta, Intel… davvero, non sono solo nomi da brochure).
- Scienze per la salute ed educazione: Occupazione sopra il 93%.
- Business e management: Buone opportunità, anche se il mercato è competitivo.
E in Italia?
STEM restano la scelta con più sbocchi e stipendi dignitosi, ma discipline come giurisprudenza, lettere e scienze politiche spesso richiedono più anni (e “pazienza”) prima di garantire autonomia finanziaria.
La laurea presa in Irlanda vale in Italia? Titolo riconosciuto e burocrazia
Questa domanda arriva spesso, soprattutto dai genitori più “cauti” o dagli studenti che temono di rimanere “bloccati”.
- Sì, i titoli irlandesi (NFQ) sono pienamente riconosciuti a livello europeo e vanno bene per accedere a master e dottorati italiani (e viceversa) senza strane trafile.
- Se vuoi fare concorsi pubblici, a volte serve la procedura di riconoscimento dal Ministero competente (una formalità, ma ci vuole pazienza). Per certe professioni – medicina, architettura, psicologia – possono servire tirocini extra o esame di Stato, proprio come dopo una laurea italiana.
Quando non conviene laurearsi in Irlanda? Casi in cui meglio restare in Italia (o pensarci due volte!)
Non esiste il Paese “migliore” in assoluto. Da advisor ex-studenti, possiamo dirlo chiaro:
1. Se vuoi lavorare nella Pubblica Amministrazione italiana
Per un futuro da docente di lettere, funzionario in Ministero o professioni che richiedono concorso pubblico in Italia, dovrai comunque fare pratiche di equipollenza, superare concorsi in lingua italiana e spesso seguire regole “rigide”.
2. Limiti di budget
Studiare e vivere in Irlanda costa molto di più, specie a Dublino. Serve un piano ben chiaro: borse di studio (non tantissime), lavori part-time, aiuto familiare... e non va sottovalutato il tema affitti e assicurazione sanitaria.
3. Inglese non sufficiente
Livello richiesto: almeno B2/C1 (es. IELTS 6.0-6.5). Sottovalutare questa soglia vuol dire rischiare di essere esclusi già in fase di application… oppure trovarsi in seria difficoltà agli esami (e, per esperienza, la frustrazione non è da poco).
FAQ: domande vere degli studenti italiani sulla laurea in Irlanda
Una laurea in Irlanda vale nei concorsi italiani?
Sì, a patto di seguire le procedure di riconoscimento (es. dichiarazione di valore o Diploma Supplement). Sulle professioni regolamentate serve controllare i dettagli.
Serve il visto per lavorare in Irlanda dopo la laurea?
No, come cittadini UE non servono visti. Appena trovato lavoro, serve solo richiedere il PPS Number (una specie di codice fiscale).
Davvero si guadagna molto di più in Irlanda, se si considerano i costi della vita?
Dublino è cara, lo diciamo subito. Ma, scegliendo città più piccole come Cork o Galway, molti ex-studenti riescono a risparmiare 20-30% sull’affitto. Il netto in tasca di solito resta superiore a quello italiano, specie se lavori in settori tech o multinazionali che offrono bonus e assicurazioni private.
Quanto serve sapere l’inglese per essere ammessi?
La soglia è quella: IELTS 6.0-6.5, più spesso B2/C1. Se non lo raggiungi, o l’application viene scartata o ti propongono un Foundation Year (un anno “ponte” per migliorare l’inglese e ri-candidarti).
Posso provare l’università in Irlanda con l’Erasmus o uno scambio “doppia laurea”?
Sì, alcuni atenei italiani hanno double degree o accordi Erasmus con università irlandesi e puoi ottenere due titoli studiando solo un anno all’estero. Non sono posti infiniti – la selezione è tosta e serve media alta.
Errori che vediamo spesso (e come evitarli)
- Pensare che pagare basti per essere ammessi. In Irlanda vogliono vedere medie, referenze e personal statement: serve prepararsi con attenzione.
- Dimenticarsi dei costi extra. Tanti pensano solo alle tasse universitarie, ma servono soldi per assicurazione sanitaria, depositi affitto e viaggi casa-Irlanda.
- Cercare lavoro solo dopo la laurea. In Irlanda il networking si fa dal primo semestre, con career fair e placement: se aspetti, rischi seriamente di restare indietro.
Caso vero: quanto serve per “ripagarsi” l’investimento?
Giulia, 24 anni, una laurea magistrale in Computer Science presa al Munster Technological University. Ha ricevuto offerte di lavoro da Amazon Cork già prima della laurea: contratto permanente a 45.000 € lordi (più bonus in azioni). “Il tirocinio obbligatorio nel secondo semestre mi ha aperto le porte: in Italia, nemmeno uno stage retribuito ero riuscita a trovare nel mio settore.” Alla fine, fra tasse e alloggio fuori Dublino, il costo annuo è stato circa 12.000 euro. Con lo stipendio, ha ripagato tutto in meno di nove mesi.
Non è la storia di tutti, ovviamente. Ma non è nemmeno così rara nei settori tecnici, con un buon inglese e tenacia.
Vale davvero di più la laurea presa in Irlanda? Il (vero) punto dopo tutti i numeri
- Il titolo irlandese vale di più per chi mira al mercato privato, alle multinazionali e ai settori con domanda costante di giovani preparati.
- A fare davvero la differenza sono il livello di inglese, il network che costruisci e la capacità di adattarti in fretta (non serve superpoteri, ma serve impegno vero).
- Chi studia materie “soft”, discipline umanistiche, o punta tutto su concorsi pubblici italiani, spesso trova meno vantaggi reali dal farlo in Irlanda.
- I costi sono alti. Ma per chi entra in settori STEM, business internazionale, sanità, il ritorno economico è concreto e arriva in tempi brevi.
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