Studey - Studiare in Irlanda

Come affrontare le prime difficoltà linguistiche da studente

Studiare in Irlanda può essere una sfida inizialmente, ma con le giuste strategie e risorse universitarie, il tuo inglese migliorerà rapidamente.

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Come superare le prime difficoltà con l’inglese quando studi in Irlanda: consigli veri da chi ci è passato

Se pensi che dopo aver preso IELTS o Duolingo sia tutto in discesa... preparati. Molti studenti italiani arrivano a Dublino fiduciosi, ma i primi mesi all’università possono essere un pieno di ansie: professori che parlano velocissimi, battute che non si capiscono, acronimi ovunque, lavori di gruppo con madrelingua che sembrano sempre avere la meglio. Non è una bocciatura personale: è letteralmente quello che succede a quasi tutti, specialmente nei primi mesi.

Qui trovi idee e strumenti veri per non farti bloccare dalla lingua – né agli esami né nella vita di tutti i giorni – soprattutto appena atterrato in Irlanda.

Perché il certificato d’inglese non basta davvero per la vita universitaria in Irlanda?

Quasi tutte le università irlandesi chiedono un risultato minimo: di solito IELTS 6.0 o 6.5, a volte l’alternativa Duolingo. Il problema? Questi test sono fatti per capire se sopravvivi a una conversazione o se capisci un articolo di giornale. Ma l’università è una storia diversa.

Ecco alcune delle “trappole” principali:

  • Durante le lezioni, i professori parlano in fretta, danno tante info tutte insieme e spesso citano autori, studi o esperimenti come se tutti li conoscessero.
  • L’academic writing, cioè scrivere saggi secondo lo stile e le regole internazionali (citazioni, parafrasi, sistema Harvard…), non si studia mai davvero al liceo in Italia.
  • Nei lavori di gruppo, la lingua non è solo un dettaglio: spiega una buona idea male e passa in secondo piano.
  • Il famoso accento irlandese e lo slang locale (“grand”, “craic”, “yer man” ecc.) ti possono mettere alla prova anche fuori dall’aula.

Quali sono i problemi pratici con l’inglese che incontrano davvero gli studenti italiani nei primi mesi?

  • Velocità delle lezioni: ascoltare una lecture dal vivo non è come ascoltare un podcast: lì puoi mettere in pausa, in aula no.
  • Slang e accento: ogni zona dell’Irlanda ha il proprio modo di parlare. Può essere frustrante all’inizio, anche solo capire una battuta in mensa.
  • Scrivere in inglese accademico: dalle citazioni, alla logica IMRaD (Introduzione, Metodi, Risultati, Discussione), fino alle regole sul plagio. Tutto nuovo per chi si è appena lasciato la maturità alle spalle.
  • Presentazioni e lavori di gruppo: non è la “bella idea” che vince, ma quella spiegata meglio (in inglese).
  • Partecipazione in classe: la paura di fare errori e di bloccare il gruppo spesso porta a parlare il meno possibile. Peccato: proprio lì si impara più velocemente.

“Cosa posso fare se mi rendo conto che l’inglese mi frena?” Strumenti e supporti utili – quasi sempre gratis

Vero: in Irlanda ci sono tantissimi servizi pensati per chi ha bisogno di una spinta in più con la lingua. Molti sono finanziati con le tasse universitarie (quindi ne hai diritto!) e nessuno sorride se chiedi aiuto, anzi.

  • UCD Writing Centre: sessioni individuali per imparare a scrivere essay e report, con feedback personalizzati. Si possono anche prenotare workshop su citazioni, referencing, impostazione dello stile accademico.
  • TCD Centre for English Language Learning and Teaching: corsi mirati di Academic English, cliniche di pronuncia e scambi linguistici con studenti internazionali.
  • E negli altri atenei? Tutte le principali università (DCU, Galway, Limerick e altre) hanno writing centre e conversation club. Non sottovalutare quelli organizzati dagli studenti: spesso sono i più concreti.
  • Consiglio pratico: appena arrivi, prenota subito una o due sessioni – dopo le prime settimane gli slot migliori spariscono.

Strategie pratiche per migliorare l’inglese in Irlanda fin da subito

Non esiste la ricetta magica, ma ci sono tanti piccoli accorgimenti (provati sulla pelle di ex studenti!) che fanno davvero la differenza:

  • Prima di partire, cerca i syllabus dei tuoi corsi e fai un glossario dei termini tecnici: ti aiuta a riconoscere subito le parole chiave.
  • Chiedi il permesso di registrare le lezioni: puoi riascoltarle piano piano, anche a velocità ridotta, per colmare i buchi nei tuoi appunti.
  • Dopo ogni lezione, sfidati a scrivere un breve riassunto (anche 150 parole) per usare vocaboli e modi di dire nuovi.
  • Vai agli office hours dei professori senza paura: preparati 2-3 domande precise. Spesso correggono volentieri l’inglese e ti aiutano a sbloccarti.
  • Trova un compagno di conversation swap: lui o lei vuole migliorare l’italiano, tu l’inglese. Mezz’ora a testa, nessuna ansia da giudizio.
  • Sfrutta strumenti digitali: Grammarly per i testi scritti, DeepL per check veloci, Zotero per le citazioni. Aiutano, purché non sostituiscano il confronto umano.

“Cosa sbagliano spesso gli italiani agli inizi?” Errori comuni (più normali di quanto credi)

  • Frequentare solo altri italiani: a volte serve per non sentirsi soli, ma il rischio è rallentare tantissimo con il listening e lo speaking.
  • Stare zitti in aula per paura di sbagliare: in realtà, la partecipazione – anche imperfetta! – fa una differenza enorme nei voti (questa cosa tanti la sottovalutano).
  • Copiare da Wikipedia senza citare le fonti: in Irlanda anche una piccola percentuale di plagio è un problema grosso, si rischia di passare davanti a una commissione.
  • Tradurre alla lettera le espressioni: “to make a thesis” non significa nulla, si dice “write a dissertation”. Sono piccole cose, ma fanno la differenza.

“E se il mio inglese all’ingresso è sotto il livello richiesto?” Soluzioni reali (e senza vergogna)

A nessuno piace ammetterlo, ma succede. E non è la fine del mondo – anzi, meglio dirselo chiaramente che trovarsi bloccati a metà semestre.

  • Pre-sessional English (6-12 settimane): molti atenei organizzano corsi estivi prima dell’inizio. Non sono gratis, ma danno crediti linguistici veri.
  • Foundation Year in Irlanda: un anno intero in cui si lavora sia sulla lingua accademica che sulle materie specifiche. Un investimento che tanti sottovalutano e che può cambiare il modo di vivere l’università.
  • Corso intensivo online in Italia: resti a casa ancora qualche mese, ti prepari bene al test e poi lo rifai. Spesso con un boost vero sul risultato.

(Curiosità: se ti interessa una di queste strade, chiedici aggiornamenti su date e prezzi, che cambiano spesso da un ateneo all’altro.)


FAQ rapide sulle difficoltà linguistiche all’università in Irlanda

Quali servizi di supporto linguistico sono compresi nelle tasse universitarie?

I principali centri scrittura e conversation club sono quasi sempre gratuiti per chi è regolarmente iscritto. Alcuni workshop extra richiedono un piccolo contributo, ma la base di servizi è inclusa nelle tasse.

Come posso “allenare l’orecchio” all’accento irlandese prima di partire?

Parti con l’ascolto di podcast dell’emittente RTÉ News, oppure guarda serie ambientate a Dublino (con sottotitoli in inglese). Bastano 15-20 minuti al giorno, meglio se con costanza.

I professori perdonano errori grammaticali agli studenti stranieri?

Se mostri miglioramento e preparazione, non bloccheranno mai la tua partecipazione per una “s” di troppo o una parola sbagliata: conta più il contenuto che la perfezione.

Ha senso rifare IELTS dopo il primo semestre?

Solo se ti serve per candidarti a un master o per uno stage con requisiti specifici. Se no, meglio concentrarsi su esami e seminari universitari.

Esistono borse di studio per corsi di inglese accademico extra?

Alcuni dipartimenti mettono a disposizione voucher o fondi per corsi e workshop linguistici. I bandi escono di solito a settembre e gennaio: controlla sempre sul portale studenti o chiedi agli Student Services.


In sintesi: come prendersi cura del proprio inglese (e della propria serenità) quando si studia in Irlanda

Superare le tue difficoltà con la lingua non è questione di “talento”, ma di strategia e di trovare il supporto giusto fin dall’inizio. Usa le risorse dell’università, parla senza paura anche se non ti esce la frase perfetta, e ricorda che chi ti sembra “nato trilingue” ha passato le stesse ore a bloccarsi su una battuta o a riscrivere un essay.

Se sei ancora incerto su quale sia il tuo vero livello, o vorresti un piano su misura, raccontacelo: chi risponde sono davvero ex studenti, non call center. E nessuna domanda è banale, te lo assicuriamo per esperienza.

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